Questo pensiero mi fa sorridere. È incredibile come il cerchio della vita ci faccia cambiare. L’anno scorso, tutti hanno passato il Natale in un posto diverso. Quest’anno, la famiglia è il centro della celebrazione, non solo i parenti di sangue ma anche quelli di cuore.
Apro la porta a Rafe, che mi saluta con un bacio sulla guancia e indico il circoletto degli uomini. Poi mi dirigo in salotto, dove George e Julie stanno chiacchierando.
«Ragazzina, che succede con Danny Boy?» chiede George, con un’espressione seria. So che è una stronzata. «Si è sottoposto a un impianto dentale? Sbiancamento? Non ho mai visto questo ragazzo mostrare i denti come oggi!»
Come me, Julie scoppia a ridere.
«Georgeee!!! Basta!!!» La mia amica si porta la mano alla bocca, cercando di ricomporsi. George è la dissolutezza fatta persona. «È felice. Solo questo.»
«Lo è davvero,» Annuisco. «Non ho mai visto mio fratello così.»
George rivolge il suo sguardo verso di me. Ah, dannazione.
«Uhm... e a proposito di felicità, Johanna» socchiude gli occhi. «Anche Zach va in giro con uno scintillio negli occhi. Sai per caso cosa gli sta succedendo?» chiede, inarcando il sopracciglio.
Ha qualche sospetto, ne sono sicura. Lo guardo con indifferenza e mantengo il mio tono di voce inespressivo, anche se mi sento a disagio.
«E perché dovrei saperlo, George? Non siamo vicini.» Siamo incollati la maggior parte della settimana.
«Hai frequentato troppo il bello per qualcuno che non gli è ‘vicino’,» dice George, e lo sguardo nei suoi occhi mi fa quasi sussultare. Giuro che può vedere dentro di me. «Ti tengo d’occhio, signorina.» Gesticola con la mano, puntando due dita sui suoi occhi blu e una su di me. «Non credere che non abbia notato che questa è la seconda volta che vieni con lui.»
«Seconda?» La mia voce si alza un po’. Prima di cercare di difendermi e dimostrare che sono colpevole, scuoto la testa. «Ti stai immaginando le cose,» continuo e faccio spallucce. Julie ci guarda entrambi a bocca aperta.
«George, non ti sbagli quasi mai. Ma... Jo e Zach? Uhm... no. Penso che questa volta ti sia sbagliato.» Julie mi difende ed io le sono grata.
«Li ho visti flirtare quando Julie si è ammalata,» spiega George e io apro la bocca, cercando di ricordare cosa abbiamo fatto per dare a George qualche indizio che stessimo insieme, ma non mi viene in mente niente. «Ha anche appoggiato la testa contro le spalle forti di Zach, ragazzina!» George parla come se stesse raccontando un segreto. Poi si rivolge a me. «Poi ti ha accompagnata a casa, perché poverina eri così stanca...»
La dissolutezza, padre mio.
Sento il viso diventare completamente rosso e protesto.
«Andiamo, George! Basta con le stronzate. Zach è stato solo educato con me. Sai che quel giorno non avevo una macchina e la sua casa è più vicina alla mia di dove viveva Rafe in quel momento.»
«Non essere nervosa, tesoro. Non ho ancora capito cosa sta succedendo. Ma lo farò, o non mi chiamo George Preston,» dichiara, si alza e lascia la stanza con un inchino, come fa sempre quando si sente sfidato.
Sono fottuta.
Julie ed io ci guardiamo.
«Cos’è successo?» mi chiede la mia amica, aggrottando la fronte e tenendo una mano sulla pancia.
«Non ne ho idea. Ma sta peggiorando ogni giorno, non credi?» le chiedo, con tono colloquiale.
«C’è qualcosa che vuoi dirmi, Jo?» mi chiede Julie ed io mi porto la mano al petto e scuoto la testa in segno di diniego. «Non dimenticare che sono tua amica; sai che puoi parlare con me quando vuoi.»
«Lo so,» le rispondo e distolgo lo sguardo, sistemando una ciocca dei miei lunghi capelli biondo scuro dietro l’orecchio.
Rimaniamo in silenzio per qualche secondo, finché Julie non cambia argomento.
«Vogliamo finire di sistemare l’albero?» Sorrido, accettando. Ci alziamo insieme e le metto un braccio intorno alla spalla mentre lei si accarezza la pancia con la mano destra. «Quest’anno dobbiamo scartare tanti regali!»
Ci avviciniamo al grande albero di Natale e iniziamo a sistemare i pacchi regalo, disposti in modo ordinato. Improvvisamente, Julie si ferma e comincia ad alzarsi.
«Ehi, dove stai andando?» le chiedo, confusa dalla fretta improvvisa.
«Devo parlare con Daniel» risponde e il tono concitato della sua voce mi mette in allarme.
«Cosa c’è che non va? Ti senti male? Vuoi che chiami Jenny?» le chiedo, preoccupata. Julie mi guarda e ridacchia.
«No, amica. Sto bene,» risponde e devo aver fatto un’espressione dubbiosa, perché mi mette una mano sulla spalla e sorride. «È solo che vedere l’albero di Natale mi ha ricordato il cibo preparato da Mary e mi ha fatto venire voglia di pasticcio di baccalà con gelato alla fragola.»
«Vuoi dire un pasticcio di baccalà e gelato alla fragola?»
«No, no, no. È un cupcake con gelato!»
«Arghhh... che schifo,» rispondo, guardandola mentre fa una faccia strana, e lei ride.
«Andiamo. Devo trovare Daniel prima che il mio bambino nasca con l’aspetto di un pasticcio di baccalà.» Mi tira verso la porta. «Ho bisogno di trovare l’unico uomo che possa capire le mie voglie gastronomiche.»
***
La giornata è incredibile. Stiamo ridendo molto, godendoci la compagnia dei nostri amici e della famiglia, come non facevamo da tempo. Il pomeriggio volge al termine e sta calando la notte ma la festa è ancora nel vivo e ora la famiglia è completa. Finalmente sono arrivati tutti, compresa Jenny, con sua figlia Maggie. La dottoressa è stata adottata dal nostro gruppo, grazie a Julie e a George, che non le hanno dato la possibilità di allontanarsi - il che è stato fantastico, perché è diventata una cara amica. La donna snella, con i capelli scuri che le cadono sulle spalle, è tranquilla e timida, parla piano ma ha una dolcezza nella voce che ho visto in poche persone. E sua figlia è la bambina più adorabile che abbia mai incontrato. Una bambina di cinque anni, con guance paffute che vorresti pizzicare, con riccioli scuri come quelli di sua madre, ma che parla molto e nessuno può resistere a prenderla in braccio e stringerla.
Mi guardo intorno nella stanza e vedo Alan parlare animatamente con Ben. Il chitarrista di The Band è stato incaricato della playlist della festa e, dalle prime ore di questa mattina, l’echo dot di Daniel sta suonando le canzoni selezionate da Alan. Nell’altro angolo della stanza, Rafe e Zach stanno chiacchierando ma il loro sguardo incontra immediatamente il mio. Faccio finta di niente e distolgo lo sguardo velocemente. Jenny è seduta su una poltrona a guardare Jude che insegna a George alcune mosse sul suo videogioco portatile, che ha ricevuto in regalo da Alan.
La mia attenzione si rivolge a Julie, in piedi vicino al tavolo da pranzo, con lo sguardo perso verso il centro della stanza. Seguendo il suo sguardo, vedo i miei genitori che ballano insieme. La testa di mia madre è appoggiata sulla spalla di mio padre, che ha gli occhi chiusi. Sono cullati dalla voce roca di Rod Stewart che canta ‘The Way You Look Tonight’. Sorrido all’immagine. È bello vederli insieme e così vicini, anche dopo tanti anni di matrimonio. L’amore dei miei genitori è qualcosa di raro, molto difficile da trovare. Sposto di nuovo lo sguardo su Julie e sto per andare da lei, quando vedo i suoi occhi riempirsi di lacrime. Inclino la testa di lato, perplessa sul perché stia piangendo. Sbatte le palpebre, come per asciugare le lacrime, afferra un bicchiere d’acqua dal tavolo e beve un sorso, come se cercasse di riprendersi.
I miei genitori si spostano più di lato, attirando la mia attenzione, ed è allora che vedo mio fratello. Daniel è di spalle e ondeggia il suo corpo al ritmo della musica, il che mi lascia perplessa, perché non avrei mai immaginato che mio fratello fosse il tipo che balla da solo. Ora che ci penso, credo di averlo visto su una pista da ballo solo al suo fidanzamento. Poi si gira un po’ ed è allora che vedo una mano paffuta che gli tiene la spalla. Mi avvicino alla finestra, per vederlo meglio, tiene gli occhi chiusi, mentre balla con la piccola Maggie in braccio.
Vedere mio fratello ballare con Maggie, tenendo la bambina con tanto amore e attenzione, mi rende sicura che non importa di che sesso sia il bambino, perché sarà un padre meraviglioso. Con un sorriso sulle labbra e un groppo in gola per l’emozione, guardo Julie passarsi la mano sulla pancia in modo protettivo mentre cadono le lacrime. Prendo il cellulare e scatto qualche foto di Daniel e Maggie. La scena è così bella che merita di essere immortalata.
Non riesco a trattenere la mia eccitazione per come sia cambiato e maturato. Se avessi dei dubbi, per quanto piccoli, sul futuro di Julie e lui, sono spariti, osservando l’uomo che Daniel sta diventando.
Non posso negare che a volte mi sono preoccupata per lui. Spesso mi sono chiesta se non fosse un cambiamento troppo grande per un ‘ex-conquistatore’, ma vederlo oggi con la nostra famiglia mi ha fatto capire che è veramente fidanzato, innamorato e felice.
Un movimento nell’angolo della stanza cattura il mio sguardo e vedo Julie dirigersi con discrezione verso il bagno. La seguo e arrivo proprio mentre lei chiude la porta. Busso leggermente e lei apre, sembrando spaventata.
«Ehi, va tutto bene?» le chiedo, cercando di non sembrare troppo preoccupata.
«Sì. Sono venuta solo per sciacquarmi il viso. Gli ormoni mi stanno uccidendo.» Ride. «E vedere Daniel ballare con Maggie è un’emozione veramente forte.»
Sorrido, ricordando la scena.
«Devo confessare che anch’io avrei voluto piangere.»
«Tu?» chiede, sorpresa.
«Beh, anch’io ho un cuore,» rispondo, ridendo. La mia reputazione da dura è ben nota. «Jenny mi ha raccontato che la bambina non ha mai avuto una figura maschile nella sua vita... e le manca, vero?»
Julie annuisce. Lei, più di chiunque altro, sa quanto le manchi la presenza dei suoi genitori.
«Inoltre, era così bello vedere Daniel ballare con lei.» Ricordo le foto che ho scattato. «Ah, guarda cosa ho scattato.» Prendo il cellulare dalla tasca e glielo mostro.
Julie guarda lo schermo con un sorriso sul viso, passando da una foto all’altra.
«Puoi mandarmele? Voglio stamparle e incorniciarle. Sono così belli.» Sorride e alza gli occhi verso di me, porgendomi il cellulare.
«Certamente!» Prendo il telefono e le sorrido. «Sei una donna fortunata. Sarà un ottimo padre, così com’è già diventato un ottimo marito.»
«Marito?» mi chiede Julie, con un’espressione confusa. «Ma non siamo sposati!»
«Lo so. Ma convivete già e un pezzo di carta non renderà Daniel più marito di quanto non lo sia ora. Fidati di me. Vedo questo tipo di cose ogni giorno nel mio lavoro. Tra i miei clienti ho diverse celebrità, che si sposano e divorziano più velocemente di quanto George possa fiutare un pettegolezzo.»
Ridiamo entrambe ma veniamo interrotte da qualcuno che bussa leggermente alla porta. Apro, credendo che sia Danny, ma quando trovo George, Julie ed io scoppiamo a ridere.
George ci guarda aggrottando la fronte, capendo di aver perso una battuta, ma non si perde d’animo. Solleva la sua famosa valigetta con i trucchi che non lascia mai a casa.
«C’è qualcuno che ha bisogno di cure urgenti?» chiede, facendomi ridere ancora di più. Gli cedo il passo, entra in bagno e fissa Julie con cipiglio. «Ragazzina, questa volta non hai perso le mutande, vero?» chiede a Julie, ricordando l’ultima volta che ha dovuto fare una chiamata di emergenza, come la chiama lui, quando erano all’After Dark e lei e Daniel avevano trascorso la loro prima volta insieme.
«No, le mutandine sono al loro posto,» risponde Julie, e ridiamo tutti. Guardo la mia amica mentre George la fa sedere per iniziare la sua ‘magia’ e mi rendo conto di quanto sia cambiata. È ancora la creatura più dolce che conosca ma è divertente vedere quanto sia cresciuta in poco tempo. Le sue preoccupazioni ora non riguardano più le uscite del fine settimana o i vestiti. La sua attenzione è rivolta al bambino nel suo grembo, alla casa che sta costruendo con mio fratello e all’amore che condividono.