La signora des Grassins era una di quelle donnette vivaci, paffute, bianche e rosee che, in grazia del regime claustrale delle provincie e delle abitudini di una vita virtuosa, si conservano ancora giovani a quarant’anni. Son come le ultime rose d’autunno, che danno piacere a vederle, ma i cui petali mostrano qualcosa di freddo e il cui profumo è facile a svanire. Vestiva molto bene perché si forniva d’abiti a Parigi e dava quindi il tono della moda alla città di Saumur; offriva anche ricevimenti. Suo marito, ex-quartiermastro della guardia imperiale, pensionato in seguito a una grave ferita ricevuta ad Austerlitz, aveva nei tratti, nonostante il rispetto per Grandet, la franchezza dei militari. – Buon giorno, Grandet – disse al vignarolo, tendendogli la mano ed affettando una specie di


