CAPITOLO III

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CAPITOLO III Effetto di primavera Un giorno l’aria era tepida, il Lussemburgo inondato d’ombra e di sole, il cielo puro, come se gli angeli l’avessero lavato al mattino, i passeri emettevano piccole stride nel folto dei castagni e Mario aveva aperto tutta l’anima alla natura senza pensare a nulla: viveva e respirava. Passò vicino a quella panca, la giovinetta levò gli occhi su lui ed i loro sguardi s’incontrarono. Che c’era stavolta, nello sguardo della fanciulla? Mario non avrebbe saputo dirlo. V’era nulla e tutto: fu come uno strano lampo. Ella abbassò gli occhi, egli proseguì la sua via. Quel che aveva visto, non era l’occhio ingenuo e semplice d’una bimba, ma un abisso misterioso, che s’era socchiuso e poi rinserrato bruscamente. V’è un giorno in cui ogni fanciulla guarda in qu

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