I sotterranei del Santo Sepolcro A notte inoltrata, due grossi furgoni fecero il loro ingresso nell’area posteriore della basilica del Santo Sepolcro. Santini e il resto della squadra scesero dai veicoli accompagnati dalla ormai onnipresente Ilenja. Scaricarono una quantità industriale di macchinari sofisticatissimi e all’avanguardia, molti dei quali migliorati personalmente da Jon. Erano dotati di tutto l’occorrente per una proficua ricerca geocronologica, dall’attrezzatura per la datazione al Carbonio-14, utile per il materiale organico come il legno d’acacia, a quella per la rilevazione a radionuclidi per individuare correttamente le varie unità cronostratigrafiche dei corpi rocciosi che si erano via via formate durante un determinato intervallo di tempo. Oppure lo strumento per il pr

