3 A rrivammo alla casa alle 19.30 esatte. Per la seconda volta la signora Zuncheddu aprì la porta pochi istanti dopo che suonai al campanello. Ma come fa? pensai mentre le presentavo Sanna. Scoprii che eravamo i primi a essere arrivati. “Fate come se foste a casa vostra. Lei è il signor Sanna, giusto? Sono Carla Zuncheddu. Ah! Signor Fadda potrebbe lasciare la porta aperta? Gli altri arriveranno sicuramente a momenti, così non la devo aprire in continuazione”. Notai nuovamente che si incipriava e si truccava in modo eccessivo, ne fui nuovamente infastidito. La tavola rettangolare era già apparecchiata per otto persone. Doveva essere un modello estendibile, visto che quando ero andato a fare visita alla Zuncheddu qualche ora prima era più piccola. Intanto l’anziana signora chiacchiera

