Capitolo 5

2061 Parole
"Questo è tutto colpa mia," disse Justin mentre guidava la macchina verso la casa del branco, "Sono stato io a suggerire di andare a quel lago in primo luogo, nonostante fosse un'area proibita." Il rimpianto era evidente nella sua voce. "Va bene, Justin," dissi cercando di rassicurarlo, "concentriamoci però su ciò che sta per accadere. Che tipo di punizioni dà di solito l'Alfa?". Gli chiesi. Non lo nego, sono un po' preoccupata da quando l'Alfa Noah ha accennato che aveva intenzione di punirci. E se non fossi in grado di fare ciò che dice? "Se per i lupi-" iniziò Bea, guardando Justin, "Dobbiamo fare pattuglie per una settimana o qualcosa del genere," disse, e potevo vedere il terrore riempire i suoi occhi. "Non sembra così male," dissi io. Justin sbottò, "Tranne che lo è," grugnì, "Dobbiamo stare svegli tutta la notte a guardia dei confini del branco" mi spiegò, "Questo include allenamenti extra di notte con i guerrieri del branco. Sarà così esauriente" sospirò, "Beh, almeno siamo insieme in tutto questo, Bea" "Sì," disse lei abbattuta. Chiedo a me stessa che tipo di punizione l'Alfa Noah mi darà. Non sono in grado di seguire quella formazione e fare le pattuglie. Ma che scelta ho se l'Alfa Noah decide di assegnarmi quel compito? Devo farlo a prescindere. "Non posso credere che ti abbia dato i suoi vestiti," disse Bea, tirandomi fuori dai miei pensieri, "Voglio dire, sono passati quasi quattro anni da quando l'Alfa Noah è diventato il capo del branco e tu sei la prima donna a indossare i suoi vestiti," disse quando la guardai. Potevo sentire le mie guance arrossire e girai lo sguardo in un vano tentativo di nascondere il mio rossore ai miei amici. Meno male che ero seduta dietro, "O quello o me ne vado in giro per la foresta con i vestiti bagnati"mormorai sottovoce. Ma sono grata per il suo gentile gesto. Avrei facilmente preso l'influenza se fossi rimasta nei miei vestiti bagnati. "Siamo qui" sentii dire a Justin. Guardai su per vederlo parcheggiare l'auto davanti a una grande villa. La mia mascella cadde a terra a quella vista, "Aspetta- questa è la casa del branco?" esclamai, i miei occhi si muovevano frenetici per avere una visione migliore di quell'edificio. L'ultima volta che fui nella casa del branco fu durante la vaccinazione di stagione e in quel momento, questo posto sembrava una scuola mal finanziata. Come è diventato così? "Decisamente diversa dal vecchio edificio arrugginito che odiavi, vero?" chiese Justin e potevo letteralmente sentire il sorriso nella sua voce, "L'Alfa Noah ha buon gusto quando si tratta degli edifici e degli interni," aggiunse, spegnendo il motore dell'auto. Come è riuscito il giovane Alfa a far sviluppare così bene questa città in meno di quattro anni? Uscimmo dall'auto e ci dirigemmo verso l'ingresso principale dell'edificio. I pantaloncini che indossavo minacciavano di scivolare via dai fianchi, quindi arrotolai l'orlo mentre camminavo. Circa venti o trenta giovani uomini stavano facendo allenamenti sul terreno aperto e si fermarono tutti quando passammo davanti a loro. Potevo sentire tutti i loro occhi su di me e quando li guardai, potevo vedere le loro narici che si dilatavano e una evidente ostilità nei loro occhi, "Perché mi stanno guardando come se avessi rubato i loro soldi?" sussurrai a Bea, una volta al di fuori della loro portata uditiva. "Stai indossando i vestiti dell'Alfa," disse Bea come se fosse la cosa più ovvia del mondo, "Potrebbero supporre molte cose, sai," aggiunse muovendo le sopracciglia in modo suggestivo, facendomi rabbrividire. "Dio, è imbarazzante" gemetti, coprendo il viso con la mano. Salimmo le scale e ancora una volta rimasi stupito dagli interni dell'edificio. Passammo davanti ad alcuni corridoi, "Qui è dove l'Alfa Noah passa la maggior parte del suo tempo," disse Bea, "Puoi dire che questa è la sua seconda casa". C'erano alcune stanze qui e supposi che una di esse dovesse essere l'ufficio dell'Alfa, "Cosa dovremmo fare ora?" chiesi ai miei amici. "Dobbiamo aspettare che l'Alfa ci chiami ad andare dentro" mi rispose Justin. Aspettammo per circa dieci minuti e gli stessi uomini che avevo incontrato l'altro giorno a casa dell'Alfa uscirono dalla stanza dell'Alfa, "L'Alfa vi riceverà ora" disse, facendoci gesto di entrare. Justin annuì all'uomo, "Grazie, Beta Kade" disse prima di picchiettare sulla porta dell'Alfa. Aspettò fino a quando l'Alfa gli concesse il permesso di entrare nella sua stanza prima di spingere la porta e di entrare. Bea ed io lo seguimmo subito dopo. La stanza era arredata esattamente come l'ufficio che aveva a casa sua. Noi tre stavamo uno di fianco all'altro, in attesa che l'Alfa dicesse qualcosa. Alfa Noah era seduto dietro la sua scrivania. Studiò i nostri volti per un momento prima di parlare, "Justin e Bea, sapete come funziona," iniziò, "Dovrete fare le pattuglie per il resto della settimana. Assicuratevi di imparare dai vostri errori. Non voglio che nessuno torni mai più a quel lago," disse con fermezza. Dagli angoli degli occhi vidi i miei amici annuire obedienti all'Alfa, "Capito, Alfa," dissero all'unisono. "Bene," disse Alfa Noah, "Potete andare ora," li congedò. Vidi Bea e Justin scambiarsi uno sguardo tra di loro prima di guardarmi. Sembravano riluttanti a lasciarmi da sola ma non avevano scelta. Alla fine, mi chiesero scusa con le labbra e uscirono dalla stanza, chiudendo la porta alle spalle. Restavo solo io e l'Alfa ora. Non è la prima volta che sono costretta a stare da sola con lui, però. Tenevo gli occhi bassi, sentendo il suo sguardo bruciare su di me, "Cora," disse dopo un buon minuto di silenzio. "Sì, Alfa," alzai gli occhi per incontrare i suoi ipnotizzanti occhi argentati. "Sembra che tu non sia riuscita a fare l'unica cosa che ti ho chiesto di non fare," iniziò, "Ti ho detto di non causare problemi," continuò quando mordevo il mio labbro inferiore, senza sapere cosa rispondere. "Mi dispiace veramente, Alfa," mi scusai, abbassando di nuovo la testa. Lui esalò e si alzò dalla sedia, "Non posso assegnarti la pattuglia del branco dato che tu non sei un lupo," rifletté e sentii i suoi leggeri passi avvicinarsi a me, "Cosa dovrei fare con te?" mi chiese, arrivando a stare a circa due piedi da me. Stavo lì, dimenandomi sotto il suo sguardo calcolatore, "Tecnicamente, non sei colpevole," continuò, "L'ultima volta che eri qui, quel posto non era un'area riservata" Annuii con la testa, "Justin e Bea mi hanno detto che a nessuno è permesso andare a quel lago quando eravamo a circa cinque minuti dal raggiungerlo," confessai. Non mi sembrava giusto far prendere tutta la colpa ai miei amici quando ero coinvolta anch'io in tutto questo. "Ah, quindi sapevi che era un'area vietata eppure sei andata avanti con i tuoi amici," dichiarò. "Sì, Alfa," confermai. "Piuttosto coraggioso di te ammettere i tuoi sbagli," mi elogiò, "Quindi devi essere punita anche tu, per essere leale e giusta". "Io non scappo dai miei errori, Alfa," risposi, "Cerco di fare del mio meglio ad affrontarli". Lui sorrise, i suoi occhi brillavano divertiti, "Quindi cosa dovremmo fare di te?" mi chiese, "Hmmm," guardò intorno al suo ufficio per un po', "Dovrai aiutarmi con la mia carta da lavoro per il resto della settimana," disse facendo sporgere i miei occhi dalle orbite. "C-c-cosa?" chiesi, confusa. "È piuttosto difficile in realtà, ma sono sicuro che riuscirai a tenere il passo", scrollò le spalle, "Vuoi qualche altra punizione, allora?". Mi chiese quando notò la mia esitazione. Ci pensai per un po' e lasciai uscire un sospiro, "Quando dovrei iniziare?" chiesi abbattuta. Quanto difficile potrebbe essere aiutarlo nel suo ufficio? Ho gestito molti lavori in una settimana. Questo dovrebbe essere un gioco da ragazzi per me. Infilò le mani nelle tasche dei jeans, "Oggi andrà bene" srollò le spalle. "Io- ahhcium" lasciai uscire uno starnuto potente, coprendo il naso e la bocca, "Mi scuso, Alfa," dissi di nuovo, arrossendo di vergogna.Con orrore, i pantaloncini minacciavano di nuovo di cadermi dai fianchi e mi affrettai ad afferrarne le estremità. Ah, poteva andare peggio? "Ecco. Questo è il motivo per cui non avresti dovuto entrare in quel lago," disse Alfa Noah, scuotendo la testa in segno di disapprovazione. Si diresse verso l'armadietto vicino al suo bagno e prese un asciugamano da lì, "I tuoi capelli sono ancora bagnati e stanno gocciolando. Ecco, asciugati per bene". Accettai gratamente l'asciugamano da lui, "Grazie, Alfa," dissi e iniziai ad asciugare i capelli, facendo attenzione a non muovermi troppo per far sì che i pantaloncini rimanessero sul posto sui miei fianchi. "Ci sono batteri nell'acqua dolce e uno di loro può essere letale per alcune persone," affermò mentre mi guardava asciugare i capelli in modo imbarazzante, "Dovreste essere consapevoli di queste cose," sospirò. "Mi spiace, Alfa," mi scusai per l'ennesima volta oggi. Continuò a fissarmi, "Perché hai continuato i tuoi studi a Londra quando qui c'erano alcuni buoni Università?" "Per stare lontano da qui," gli risposi onestamente. La mia testa era molto più asciutta ora, "Ehm, dove dovrei metterlo?" gli chiesi, riferendomi all'asciugamano. Indicò il cestino per la biancheria sporca e lo misi rapidamente lì, "Ti prendevano in giro quando eri più piccola?" mi chiese, il tono della sua voce era leggero ma i suoi occhi erano stretti. "A volte," scrollò le spalle, "Non mi sentivo come se appartenesse a questo posto. Non sono un lupo. Non che mi dispiaccia o qualcosa del genere, ma non posso relazionarmi con tutti gli altri qui. Justin e Bea hanno reso la mia vita migliore". "Non sei mai stato triste per non aver raggiunto il tuo lupo?". Chiese, inclinando la testa di lato. Pensai alla sua domanda prima di rispondere, "Beh, forse quando ero piccola," ammisi, "E anche solo per un paio di anni. I ragazzi della mia età stavano cambiando e io no, quindi pensavo ci fosse qualcosa di sbagliato in me, ma alla fine ho scoperto che sono solo umana come mia madre". "Tua sorella è una lupa, però" Annuii, "Sì. Mera si considera fortunata per questo". "Ammiro quanto a tuo agio tu sia nel essere te stessa. Non tutti sono in grado di farlo," mi elogiò di nuovo, "Non metterti mai a disagio in nessuna situazione," aggiunse. Sorridii, "Grazie, Alfa. Cercherò di tenerlo a mente," dissi. Le sue labbra si mossero in un sorriso mozzafiato, "Stavo solo scherzando quando ho detto che potevi iniziare oggi," disse, "Non c'è bisogno di farlo. Puoi venire qui alle otto del mattino" Oh, che sollievo. Non penso che potrei rimanere ancora a lungo con questi vestiti qui, "Okay, Alfa," annuii con la testa di nuovo. "Alle otto puntuale, va bene?" ripeté, "Non apprezzo il ritardo," mi avvertì. "Capito, Alfa," annuii di nuovo. Continuò a fissarmi per alcuni secondi in più prima di slacciare la cintura, "Che- che stai facendo, Alfa?" chiesi, con gli occhi spalancati. Perché si stava togliendo la cintura? "Rilassati," disse e il mio corpo rispose a quel comando nonostante io fossi umana.Attraversò la distanza tra noi ed estese la cintura a me, "Ecco a te. Penso che i pantaloncini ti stiano troppo larghi. Metti questa e sarai molto più a tuo agio," disse, aspettando che prendessi la cintura da lui. Le mie guance erano rosse come peperoni mentre accettavo la cintura da lui, "Grazie, Alfa," dissi e me la misi velocemente, stringendola il più possibile.Sospirai di sollievo prima di guardarlo di nuovo. "Ora puoi andare ," disse, "Ci vediamo domani". Annuii con la testa e uscii rapidamente dalla stanza, chiudendo la porta dietro di me.Justin e Bea mi stavano aspettando fuori e vennero entrambi da me istantaneamente, "Ti ha rimproverata o qualcosa del genere?" mi chiese Bea preoccupata. Scossi la testa, "No. Devo aiutarlo con il lavoro di ufficio per il resto della settimana. Quella è la mia punizione," dissi. "Grazie al cielo," sospirò Bea,"Ho davvero pensato che fossi nei guai" Justin non disse nulla. Aveva un'aria un po' triste per qualcosa, "Stai bene, Justin?" gli chiesi, "Sei preoccupato per la cosa della pattuglia?" ipotizzai. Velocemente mascherò il suo volto, "No, no," scosse la testa, un sorriso stretto ai suoi angoli delle labbra, "Se è tutto, torniamo indietro," disse, "È quasi mezzogiorno e ho fame". "Sì, anch'io ho fame," dissi, stringendo il mio stomaco che brontolava, "Ma devo cambiare i vestiti prima di uscire per pranzo."Non penso di poter sopportare ancora tutto questo odio per indossare i vestiti dell'Alfa". Bea sorrise a me, "Allora portiamoti a casa prima" disse lei.
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