Capitolo XXXVAccampamento zelota sul monte Tabor «Fermo… chi sei? Fatti riconoscere…» Era appena spuntata l’alba, ma le sentinelle poste a difesa del campo degli zeloti facevano buona guardia. L’arrivo del visitatore inatteso era quindi stato immediatamente segnalato e ora tutto l’accampamento era sveglio e pronto a prendere le armi in caso di attacco romano. «Sembra un cavallo. Ma non si vede nessuno cavaliere… Eppure sale su per il sentiero come se conoscesse la strada. Forse è il caso di svegliare Bar-abbâ…», l’uomo di vedetta indicò l’animale. Aveva un’andatura scostante, caracollava da un lato all’altro della strada fermandosi a brucare l’erba. «Baruch HaShem, stai calmo Shaoul… Prima controlliamo di che cosa si tratta. Il capo non gradisce esser disturbato senza una buona ragione

