Il rumore del vetro appena frantumato a terra mi fa rabbrividire facendomi portare le mani al petto.
"È colpa tua lurida puttana! Tu l'hai reso così!"
L'uomo con le lentiggini alzò le mani per colpire la donna inginocchiata per terra
*suona la sveglia*
Mi svegliai completamente ricoperto di sudore.
"cazzo mi ero fatto la doccia ieri sera" sbuffo tra me e me.
Era il primo giorno di università per me qui in Corea e già rischiavo di fare tardi.
Mi precipitai in bagno sbattendo subito la testa contro il box doccia.Vivevo qui da due settimane, ma ancora non mi ero abituato a questa casa.
Ero riuscito ad entrare in questa università privata solo perché sapevo l'inglese, il che venendo dall'Australia era a dir poco scontato, oltretutto era un'università privata dunque non avrebbero fatto troppe storie sul mio coreano scadente, quello che mi spaventava di più erano i ragazzini e le ragazzine viziate che avrei potuto trovarci.
Finito di lavarmi,mi specchiai un attimo
-odiose lentiggini-
Avrei potuto truccarmi, come facevo spesso per nasconderle, ma era troppo tardi, non avrei mai fatto in tempo.
Tornai in camera e grazie al cielo avevo preparato i vestiti la sera prima.
Infilai i miei jeans bianchi con la cintura verde fluo ed una felpa oversize della Gucci, sistemai i capelli al volo e scesi in cucina a cercare qualcosa da mangiare,dove sul frigo trovai un post-it azzurro
Buona fortuna per oggi :)
-Mamma
Sorrisi istintivamente,non me la meritavo proprio quella donna.
Cercai su internet come arrivare all'università, c'ero già passato con mia madre, ma non mi ricordavo assolutamente che strada fare, qui tutti i vicoli mi sembravano uguali e a stento riusivo a ritrovare casa mia.
-
"Tra 300 metri avrai raggiunto la tua destinazione"
Posai il telefono in tasca con un sospiro iniziando a scrutare l'edificio, era evidente che fosse un'università privata, il palazzo era tenuto benissimo ed era stato riverniciato da poco.
Procedevo con dei passi molto lenti per le scale , ero molto nervoso e mi fermai in mezzo ad uno scalino,un ragazzo mi diede una spinta con la spalla da dietro
"Oh scusa" mi affrettai a dire, lui si girò verso di me. Era un ragazzo alto con una felpa nera oversize col cappuccio alzato e degli skinny dello stesso colore con degli strappi sulle ginocchia. Aveva un' espressione che trovai subito fastidiosa, da persona altezzosa
"Se neanche sai scusarti bene in coreano almeno stai zitto" mi rimproverò con la sigaretta tra le labbra. Avrei voluto rispondergli che non avrebbe potuto fumare dentro la struttura, ma lui si voltò subito e andò via , come se fossi solo un insetto insignificante che non richiedeva ulteriore tempo perso. Mi ribollì il sangue
-calma Felix non sei qui dentro da neanche dieci minuti-
Feci un respiro profondo e presi nello zaino l'orario delle mie lezioni. Sapevo che la facoltà di biologia non era l'unica ospitata da questo edificio enorme, ma non avevo la più pallida idea di dove sarei dovuto andare.
"Ei mi sembri spaesato hai bisogno di una mano?" Alzai il naso dal mio orario e mi ritrovai davanti un ragazzo con un espressione un pò buffa, che però faceva tenerezza "sei nuovo?" Continuò lui
"Ehm... si" risposi quasi sussurrando per paura che anche lui potesse reagire male per il mio accento diverso. Invece sorrise in un modo che riuscì a mettermi a mio agio
"In che facoltà sei iscritto?" Mi chiese
"Biologia" risposi
"Davvero? Anche io!" -SI- esultai mentalmente, finalmente una buona notizia, non sarei stato completamente solo, mi venne spontaneo sorridere
"Mi chiamo Jisung, Han Jisung" mi sorrise
"Sono Felix" mi presentai a mia volta
"Wow che voce profonda che hai! Non si direbbe dal tuo faccino" mi sentii leggermente imbarazzato,ma lo trovai subito simpatico.
Mi mostrò come arrivare nell'aula in cui avevamo la lezione della prima ora
"Mi hai veramente salvato" gli sorrisi
Ci sedemmo vicini e subito dopo arrivò il professore.
-
-
"Aaaaaaahh ho veramente bisogno di mangiare" mi disse Jisung mentre si stirava la schiena "andiamo a mensa"
Jusung mi fece vedere un po' di aule e laboratori che si trovavano per la strada verso la mensa.
"Ma questa roba è commestibile? Siamo sicuri?" Gli chiesi sedendomi con il in mano il vassoio che avevo riempito con le poche cose che mi sembravano meno disgustose
"Io sono qui da sei mesi e ancora non sono morto...percui" mi fece spalline "piuttosto" si girò verso di me accigliato "come mai ti sei trasferito nel nel bel mezzo del semestre?"
Mi ero preparato mentalmente a questa domanda,ma fa male lo stesso.Feci finta di niente e mi sforzai di sorridere
"Mia madre ha trovato lavoro qui e l'ho seguita"
"Aah okok" poi si girò dall'alto lato "oddio arrivano quelli di informatica che palle"
Guardai nella sua stessa direzione e vidi arrivare il ragazzo altezzoso delle scale che camminava al centro tra altri due ragazzi,il suo sguardo si incrociò per un istante con il mio,ma mi superò subito e andarono a mettersi seduti a due tavoli di distanza dal nostro
"Chi sono?" Chiesi a bassa voce per paura che potessero sentirmi
Jisung mi guardò come se non aspettasse altro che quella domanda
"Quello a destra è Minho" si fermò un attimo per cercarlo con lo sguardo "è odioso ed è convinto che il mondo sia suo, non mi sta proprio simpatico" disse mettendo su il broncio e incrociando le braccia come un bambino "quello a sinistra è Changbin, lui non parla mai, veramente mai, quindi non so se sia effettivamente orrendo come gli altri"
Il mio sguardo si posò con il ragazzo con il cappuccio "e lui chi è?" Uscì istintivamente dalla mia bocca
"Quello è il peggiore" sbuffò Jisung "è il principino della facoltà di informatica, si chiama Hyunjin, nessuno si mette contro di lui, non solo perché ha un caratteraccio, ma anche perché il padre è un pezzo grosso di non ho ben capito che" si interruppe un momento puntando gli occhi verso il cielo pensieroso "tra l'altro... gira voce sia bisessuale" fece una smorfia
Avevo sentito che in Corea l'omosessualità era completamente inaccettabile, ma pensavo ,o meglio speravo, che tra i ragazzi la situazione fosse leggermente migliore. Alzai leggermente un lato della bocca
-Non mi accetterebbe mai se gli dicessi di essere gay-
"Ah e quello che sta arrivando è Chan, lui non è male come gli altri, o per lo meno è più gentile e sorride sempre a tutti... solo che si vocifera che lui e Hyunjin abbiano una sorta di emm... insomma loro non stanno insieme,ma sono..."
"Scopamici?" Chiesi col sopracciglio alzato, lui annuì diventando rosso in viso
"JISUNG SONO STANCOOOO" urlò un ragazzo arrivando verso di noi e sedendosi di fronte a me
"Lui è Felix, viene dall' Australia... lui è Seungmin, studia ingegneria... e Jeongin dove lo hai lasciato?" Ci presentò Jisung
"Ciao Felix! Veramente l'Australia? Wow ho sempre voluto andarci"
"SEUNGMINN!!! Perché non mi hai aspettato cattivo!!! UHHH UN RAGAZZO NUOVO SEI VERAMENTE CARINO!!" urlò un ragazzo sorridente con una corporatura minuta che si stava sedendo al nostro tavolo, urlò così forte che tutta la mensa si girò a guardarci, compresi gli studenti di ingegneria, ma il ragazzo che avevo capito fosse Jeongin non sembrava curarsene molto, mi fissò per qualche secondo
"OMMIODDIO MA CHE BELLE LE TUE LENTIGGINI!" si sporse sul tavolo per avvicinare il suo viso al mio, per istinto mi buttai indietro, scivolando dalla panca e sbattendo la nuca a terra.
"ODDIO SCUSAMIII" lo sguardo di tutti era ancora posato su di noi
"s**t" imprecai massaggiandomi la nuca
"Ehi stai bene?" Mi girai e trovai Chan con il viso a pochi centimetri dal mio, scattai indietro e probabilmente arrossii un pò.
-Ma che problema hanno i coreani con le distanze?-
Mi lamentai mentalmente.
"Sto bene" dissi vedendo che anche il resto del gruppo di informatica mi stava raggiungendo dietro Chan
"Dai ti porto in infermeria" continuò lui.
Io guardai dapprima Hyunjin che sembrava molto poco interessato alla scena come del resto Minho e Changbin poi cercai con lo sguardo Jisung che aveva l'aria incredibilmente confusa
"No grazie non ce n'è bisogno" feci un lieve sorriso per alleviare l'imbarazzo generale della scena
"Ma potresti esserti fatto male"
"No veramente,sono abituato a prendere botte così" risi leggermente
"Se non vuole andare lascialo stare Chan" mi girai di scatto riconoscendo la voce.
Hyunjin mi stava fissando, con quello sguardo altezzoso che mi faceva voglia di prenderlo a pugni, distolsi un attimo lo sguardo e vidi l'ora dall'orologio della mensa , erano le 13:55
"Fuck..." mi alzai di scatto "Jisung la lezione è iniziata da cinque minuti"
"Aish!!! Felix corri!!" Mi prese per il poso e mi trascinò con se e io gli fui incredibilmente grato per avermi tolto da quella situazione imbarazzante.
Entrando in aula la professoressa di lavoratorio sembrava incredibilmente arrabbiata
"Ci scusi professoressa ,ma sono inciampato e ho sbattuto la testa e per essere sicuro che stessi bene Jisung mi ha portato in infermeria. Per questo abbiamo fatto un po' tardi... ci dispiace molto" mi abbassai per chiedere scusa e Jisung mi imitò
L'espressione della professoressa si addolcì un po' "oh davvero? Spero tu stia bene ora"
Prendemmo posto e Jisung mi diede un colpo al braccio "sei un fottuto genio" sospirò ed io sorrisi
-
-
"Mamma ci sei ?sono a casa"
"Felix sei tornato! Come è andata?" Mi venne in contro dandomi un bacio sulla fronte
"Tutto bene" le sorrisi
"C'è qualche ragazzo carino???"
Sgranai gli occhi "mamma!!!"
Lei rise "è che ho sempre voluto una sorella per parlare di ragazzi... ho pensato che avrei potuto parlarne con te"
Anche se era imbarazzante le sorrisi
"No mamma nessun ragazzo carino per ora" la mia mente andò subito allo scontro con Hyunjin nelle scale.
Perché diavolo stavo pensando a lui?
"Uff peccato" sbuffò lei
-
-
L'indomani mattina mi svegliai tranquillo, misi un sotto della tuta ed un maglione ed andai in bagno, presi il correttore ed il fondotinta ed iniziai a coprire tutte le zone del mio viso ricoperte di lentiggini.
Sorrisi al mio riflesso ed andai in cucina dove trovai un piatto con vicino un post-it
Ti ho preparato i pancake, spero che avrai abbastanza tempo per mangirli :)
-mamma
Quando arrivai davanti all'università trovai Jisung davanti all'entrata
"Ehiii ti stavo aspettando" sorride
"Mi aspettavi?" Mi accigliai
"Certo siamo amici ora no?" Sorrise "più che altro dammi il tuo numero, così sarà più facile contattarti"
"Oh si giusto" presi il suo telefono e mi chiamai
"Andiamo in classe ora"