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2663 Parole

La guerriglia echeggiava ancora tra i vicoli e sotto l’ombra di chiese e palazzi, portandosi dietro gli strascichi dei moti rivoluzionari del lontano 1820, per lo più falliti. Il gruppo, grazie alla guida di don Francesco, percorse strade sicure e bui passaggi sotterranei per venire a trovarsi davanti a un enorme portone di bronzo in uno dei tanti vicoli del ventre di Napoli. All’apertura del portone, apparve un cortile circondato da statue romane e greche, al centro del quale dominava un imponente scalone di marmo che li avrebbe condotti ai piani superiori. Dopo due rampe si trovarono in una sala enorme. La vista di lampadari, specchi, mosaici e soffitto a cassettoni decorato sollevò espressioni di meraviglia. Come non bastasse la visione a suscitare stupore, una musica melodiosa lì tras

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