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1007 Parole

Benedetta lo condusse in un angolo del monastero, vicino agli scavi archeologici. “La musica che sentirete adesso vi toccherà comunque il cuore,” disse con gli occhi lucidi. “Non serve più, è già stato toccato,” replicò Fulvio, che il cuore lo aveva in gola. Lei di risposta gli strinse la mano, e per loro fu come darsi il primo bacio. Totò lanciò il suo mandolino a cercare la luna in ogni suono. E appena qualche attimo dopo, si levò leggiadro il canto di Benedetta. Fu in quel momento che Fulvio capì che era lei la donna che stava aspettando. Diciste a me: “Nun chiagnere Ca tu dd’o mio sarraje”. Io te voglio bbene assaie e tu nun pienze a mme. [2] Iniziò così la storia d’amore tra Fulvio Martini, il grande violinista fiorentino, e Benedetta Russo, la fornaia napoletana. Egli non to

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