Prospettiva di Paige Il colpo alla porta è urgente. Sono già in piedi prima che arrivi una seconda volta, con il cuore che batte così forte che posso sentirlo in gola. Sbircio attraverso lo spioncino e poi spalanco la porta, trovando Parker lì in piedi, con del sangue secco incrostato su un lato del viso. “Dio santo,” ansimo, tendendo la mano per toccargli il viso senza pensare. “Stai bene?” Parker chiude gli occhi al mio tocco e annuisce, coprendo la mia mano con la sua. “Gli altri?” Chiedo, temendo di sentire la sua risposta. “Stanno bene,” dice Parker rapidamente, la sua voce bassa. “Callen sta male, ma è vivo.” Le ginocchia mi cedono quasi. Le mani di Parker si posano sui miei fianchi per tenermi saldo e afferro l'architrave per rimanere in piedi, l'onda di sollievo mi travolge

