Parlò molto piano e scandendo le parole. «Ho uffici ad Amarillo e a Tularosa. Domani andiamo nel New Mexico. Ora hai capito?» «Noi, Kemosabe1? Non ricordo che tu mia abbia chiesto se posso viaggiare. E per quanto tempo?» Sollevò il sopracciglio sinistro, il lato della fossetta. Quell’uomo aveva molto talento incentrato a sinistra, dovevo dargliene atto. «Hai altri programmi?» chiese, sembrando sconvolto al pensiero. Lasciamo perdere lo schiaffo. Avrei voluto strangolarlo, il che faceva di lui la seconda persona a cui avevo immaginato di fare del male nel giro di un’ora. Erano colpa loro o mia? Loro. Era senz’altro colpa loro. A mezzogiorno la nausea si era calmata abbastanza da farmi decidere che non avevo bisogno di andare dal dottore. Non odiavo quasi nulla quanto odiavo i dottori,

