A fondo dentro la sua figa stretta, sentii le dita di Erik infilarsi dentro di lei. La riempì, facendo dentro e fuori, mentre la sua figa si contraeva attorno al mio cazzo come una morsa, facendomi gemere.
“Per gli dei, Erik. Scopala. Adesso.”
Le afferrai la vita con le mani e la tirai verso di me, bloccando il suo addome contro il mio così da alzare il suo culo verso Erik, come un’offerta. Rolf le aveva afferrato la nuca, io i fianchi: non era bloccata, ma sapeva che la tenevamo ferma. Che l’avevamo messa esattamente dove volevamo che fosse.
Erik ci stuzzicava tutti quanti, infilando le sue dita unte dentro la sua entrata posteriore. Sophia irrigidì i muscoli e si contorse, quando Erik cominciò a disegnare dei cerchietti e poi premette verso l’interno, andando sempre più a fondo.
Soph
