Capitolo 3
1063 Parole
Capitolo 3.
Ember
Mi sveglio con un forte botto.
Penso che sia caduto un manuale.
I miei occhi si aprono e lo vedo, proprio mentre il suo profumo di sandalo e lavanda mi entra nel naso.
Posso vedere che sta cercando di raggiungermi.
Accidenti, lo spray dev'essere passato, non posso credere di essermi addormentata così a lungo.
Mentre lui è girato di spalle, mi alzo in piedi, afferro le mie cose e corro.
Corro più veloce che posso.
Attraverso la porta e corro lungo il corridoio, non devo farmi vedere.
Mentre corro, il mio cappuccio vola via e mi escono i lunghi capelli.
Corro nel bagno più vicino che trovo e chiudo la porta a chiave.
Svuoto la mia borsa per afferrare velocemente lo spray e usarlo; ho bisogno di nascondere completamente il mio odore.
So che lui non ha percepito tutto il mio odore, se l'avesse fatto, neanche la caduta di un libro lo avrebbe distratto da me.
Spero non cerchi di seguirmi qui dentro.
Il mio corpo e i miei polmoni bruciano per la corsa così veloce e intensa, per non parlare dell'attacco di panico per il fatto di esser stata quasi scoperta.
Penso di essere al sicuro adesso, così inizio a respirare normalmente.
Solo per essere sicura che non mi stia cercando o aspettando di uscire, scelgo di uscire dalla finestra, nessuna possibilità che mi veda così.
Mentre salgo alla finestra stando in piedi sul water dell'ultima cabina, sento un colpo alla porta.
Blaze
Dopo che è corsa via, emetto un ringhio e la seguo.
Ero fuori dalla porta e, provando a cercarla, mi giro verso destra e la vedo.
Dannazione, è veloce.
Il suo cappuccio cade all'improvviso, son colpito maggiormente del suo profumo, vaniglia e rose, ma ha ancor di più di quell'odore persistente di qualcosa che non dovrebbe essere lì.
Quello che sento mi fa venire voglia di darle la caccia.
Tutto ciò che non dovrebbe esserci sta svanendo velocemente.
Guardo di nuovo e vedo i suoi capelli di un colore bellissimo e unico, argento chiaro con striature grigio argento più scuro.
Mi ricordano la luna, così lunghi che le scendono sino al sedere.
Haze ulula nella mia testa.
Corro lungo il corridoio per seguirla.
Mentre giro l'angolo è sparita... e ora non riesco più a sentire il suo odore.
"Macche cazzo", dice Haze
"Lo so, è strano, dove è andata?"
"Cosa sta succedendo?"
"Non lo so, ma lo scopriremo".
Continuo a camminare e trovo un bagno per ragazze.
So che non dovrei farlo, ma spingo la porta.
È chiusa a chiave.
Avvicino l'orecchio alla porta e sento qualcuno muoversi.
Busso fortemente alla porta e tutti i movimenti si fermano.
"Ragazza dai capelli argento, sei tu lì?" ,
Mi spingo contro la porta.
Voglio che sia lei.
Voglio sapere perché è scappata.
Perché non riesco a sentire il suo odore?
Voglio...no, devo sapere chi è.
"Per favore vai via" la sua voce mi colpisce come la più meravigliosa melodia esistente.
Sospiro perché suona così triste, così spaventata....Perché ha paura?
"Voglio solo parlarti... Sai chi sono?", le chiedo questo per un motivo.
A seconda di come risponderà, saprò se è umana o un lupo.
"Sì" la sua voce fa implorare Haze, che vorrebbe prendere il sopravvento e abbattere la porta.
Lei già ha paura, non posso permettere che accada.
Non so ancora se lei sa davvero chi sono io.
"Dimmi chi pensi io sia".
C'è silenzio, una pausa, trattengo il respiro.
"Tu sei Blaze, il prossimo Alfa del Branco della Notte Eterna."
Respiro, lei sa chi sono io e la sua voce sta pronunciando il mio nome.
Voglio sfondare la porta, ora.
Sento una specie di attrazione.
Ma lei non può far parte del mio branco.
Lo so, so che mi ricorderei di lei.
"Apri la porta, per favore"
"Non posso".
Perché è così spaventata, e perché mi sta spezzando il cuore sentirlo nella sua voce.
"Sì, puoi", rido, "qual è il tuo nome?"
Un'altra lunga pausa, come se stesse pensando a cosa dire o come rispondere.
"Potresti almeno dirmi il tuo nome?", dico dolcemente.
"Non hai bisogno di sapere il mio nome, non sono niente, non sono nessuno".
Il mio cuore si è spezzato nel sentire quelle parole pronunciate da quella voce adorabile.
Prima che potessi dire qualcosa, sento il vetro rompersi e il profumo del sangue mi entra nel naso.
Non ci ho pensato, fuori controllo colpisco forte la porta e vedo che la finestra era rotta.
Dev'essersi tagliata mentre la stava oltrepassando.
Affaccio la testa fuori dalla finestra, facendo attenzione a non tagliarmi...È in tutto ciò, sono troppo grande per passare.
Tutto ciò che posso vedere è lei svoltare l'angolo e sparire.
"Chi era", mi chiedo.
Torno in classe, la mia mente sta ancora cercando di capire tutto ciò che è appena successo.
"Non sono niente, non sono nessuno".
Non capisco perché quelle parole mi feriscano e facciano ululare Haze, Lei non poteva davvero essere nessuno o nulla.
Sospiro profondamente mentre raggiungo la classe.
"Mark!" chiamo urlando al mio beta e migliore amico.
Mi guarda con sorpresa e confusione, mentre gli faccio cenno di avvicinarsi.
"Chi era quello? Perché hai inseguito quel tipo strano?"
Queste parole fanno immediatamente arrabbiare me e il mio lupo.
"Chi è LEI...?!" domando facendo irrigidire Mark
"N...non lo so. Frequenta questa scuola fin dal primo anno"
"Cosa? Come ho fatto a non accorgermi di lei?"
"Non lo so...Dovrei scoprire chi è?"
"Sì. Voglio sapere tutto ciò che puoi scoprire su di lei.
Chi è, dove abita, quando è arrivata, a quale branco appartiene. Tutto e intendo tutto.
Voglio sapere perché non l'ho mai vista e perché non riesco a sentire bene il suo profumo.
E voglio che sia fatto come l'anno scorso!!"
In questo momento sto dando spettacolo, ma non m'importa.
Fortunatamente questa classe ha solo licantropi quindi non è male.
Mi giro verso la signora White, lei ha le risposte di cui ho bisogno ora stesso.
"Signora White, chi è Lei? Qual è il suo nome?" Lo dico con un ringhio.
"Ember, il suo nome è Ember."
Il suo nome è così bello, quasi emetto una fusa per pronunciarlo.
Haze lo fa.
Trovo ironico che Ember venga dal fuoco.
Abbiamo entrambi nomi che hanno a che fare col fuoco.
Ho bisogno di conoscere questa ragazza.
Quello di cui ho più bisogno di sapere è perché ha detto di essere niente.
- Scrittore
