Il pomeriggio, corse in biblioteca. La biblioteca era aperta tre pomeriggi e quattro sere alla settimana. Era alloggiata in un vecchio edificio, d’ampiezza sufficiente e discretamente brutto. Carol si sorprese a progettare piacevoli stanze di lettura, sedie adatte ai bambini, una collezione d’arte, una bibliotecaria abbastanza giovane da amare gli esperimenti. Si rimproverò: « Calma questa febbre di voler riformare tutto quanto! Contentati della biblioteca com’è! Per cominciare basta il palazzo municipale. E del resto è un’ottima biblioteca. È... non è male... È mai possibile ch’io debba trovare disonestà e stupidità in tutte le attività umane in cui m’imbatto? Nelle scuole e negli affari e nel governo e dovunque? Non troverò mai soddisfazione, mai pace? ». Scosse il capo energicamente

