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Il brusio in classe diventava sempre più alto man mano che trascorrevano i minuti. Nel passaggio da una lezione all'altra, in genere, c'era soltanto il tempo per rivedere i compiti, ma erano trascorsi già quindici minuti e c'era solo lei che, spalle al muro e piedi poggiati sulla sedia di Vale, ripeteva Fisica. Tutti gli altri chiacchieravano, alcuni seduti in gruppi, scambiandosi appunti e risate, mentre altri passeggiavano in aula. Lei, al contrario, era assorta nei suoi pensieri, ed era preoccupata perché temeva di essere interrogata in modo duro e di andare di nuovo male.
Un capannello di persone si era formato vicino alla porta. Giulia mise da parte il libro e si avvicinò. Al centro del gruppo c'era il bidello che diceva: «Non lo so, l'abbiamo vista uscire che piangeva.»
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