Club Luna

1932 Parole
Capitolo 8 Sadie Fissavo il mio specchio a figura intera in bagno mentre Rebecca e Lela continuavano a vestirsi nella mia stanza. L'abito che avevano scelto inizialmente mostrava più pelle del mio pigiama! Non se ne parlava. Presi in fretta un altro vestito dal mio armadio, in modo che non se ne accorgessero, e lo indossai. Era un prendisole bianco con un po' di pizzo intorno alla parte superiore e alle maniche che scendeva un po' più in basso di metà coscia. Persino QUESTO era fuori dalla mia zona di comfort. L'avevo comprato online perché pensavo fosse carino. "Sbrigati!" Si lamentò Rebecca dall'altra parte della porta. Finalmente uscii e lei rimase delusa. "Pensavo che avresti indossato il vestito rosso che ti ho portato". "È un vestito splendido, ma non fa per me. Questo andrà bene. Non sono così sicura dei vestiti che indossate voi. Voi due avete dei corpi perfetti". La mia voce si spense alla fine. "Staresti benissimo con i nostri vestiti; onestamente potresti superarci!". Intervenne Lela. "Molto gentile da parte tua, Lela, ma mi atterrò a questo". Giocherellai con l'orlo del mio vestito e mi diressi verso il bagno per sistemarmi i capelli. Indossavo i capelli lisci con una leggera arricciatura sul fondo. Mi truccai con un ombretto naturale, il mio eyeliner ad ali di gabbiano e un mascara spesso. I miei occhi risaltavano davvero stasera e, per una volta, mi sentivo bella. Forse avrei dovuto vestirmi un po' più spesso. Lela era sdraiata a pancia in giù sul mio letto e sfogliava una rivista, dato che aveva finito di prepararsi. Mentre girava pagina, disse: "Allora, questa è la tua prima volta in un club, Sadie. Hai già ballato, vero?". Rabbrividii. Questa era la parte che non vedevo l'ora di fare, il ballo. Non ero mai andata ai balli al liceo. Lavoravo sempre. Certo, ballavo sempre nella mia camera da letto con i video musicali su YouTube, ma ballare in mezzo alla gente con i ragazzi era una cosa completamente nuova. "Sì, beh... c'è stata quella volta...". Mi fermai, "sì, no, non ho mai ballato davanti a nessuno prima d'ora". Aggiunsi rapidamente. Rebecca e Lela si guardarono con soggezione. "Sarà divertente", disse Rebecca allegramente. "Cosa intendi per divertente? Sono spaventata a morte!" Strillai. "Senti", iniziò Lela, "ce la prenderemo comoda, prenderemo un drink al bar, ti scioglierai un po' e potrai semplicemente guardare e farti un'idea di cosa succede. Ce la prenderemo comoda e staremo con te per tutto il tempo". Detto questo, sospirai un po'. Erano davvero pazienti con me. "Ok, ci proverò". Dopo aver passato altri 30 minuti con il trucco e i capelli, scendemmo tutte le scale dove Nathan e alcuni suoi amici ci stavano aspettando. Nathan si era dato una bella sistemata. I suoi capelli biondo sporco erano scompigliati sul lato sinistro della testa e indossava una camicia bianca abbottonata con le maniche arrotolate a metà avambraccio. I jeans neri erano aderenti sui fianchi e scendevano fino a un bel taglio a stivale. Era bello; ero sicura che le ragazze sbavassero per lui. Nathan e i suoi amici iniziarono a fissarci mentre scendevamo le scale. Sembrava davvero il film Kiss Me, ma non avevo fatto la mia terribile caduta dalle scale. Rebecca si schiarì la gola e diede uno schiaffo sulla spalla a Nathan. "Chi sono i tuoi amici?" Sorrisi. Dopo essere uscita con Nathan la sera prima, avevo iniziato a non sentirmi più così intimidita da tutti questi ragazzi dall'aspetto pazzo e forte. "Giusto", si schiarì la voce Nathan. "Questi sono i miei amici, Ethan e Marco". Agitò la mano come se non gli importasse di loro. Ethan era più basso di loro tre, con i capelli rossi e gli occhi verdi. La sua barba di due giorni era in netto contrasto con la sua pelle pallida. Era robusto, proprio come tutti gli altri, con tatuaggi celtici sugli avambracci. Marco era quasi l'opposto. Capelli scuri, pelle olivastra e occhi scuri. Teneva in mano una birra che aveva portato per iniziare la festa. "Piacere di conoscervi", dissi. Si guardarono tutti e sorrisero. Ero così persa; era come se stessero pensando la stessa cosa. "Detto questo, andiamo". Rebecca sembrava infastidita. Si sentiva la musica martellante dall'interno del grande SUV di Nathan. I miei nervi e l'ansia erano alle stelle e stavo per tirarmi indietro quando Rebecca parlò. "Andrà tutto bene, fidati. Questi ragazzi ci proteggeranno. Nathan e i suoi amici sono protettivi nei confronti dei loro amici. Non ti capiterà niente di male". Emisi un debole sospiro: "Ok, mi fido di te". Nathan Mentre Sadie scendeva le scale, rimasi colpito da quanto fosse bella. Xander ululava di gioia. Onestamente non era mai stato così eccitato per tutte le ragazze che avevamo avuto, ma questa, lei era speciale e non era nemmeno la nostra compagna. Tuttavia, poteva essere cambiata. Non era tutti i giorni che si trovava qualcuno che non era la tua compagna e che poteva essere cambiato. La Dea Luna l'aveva data a qualcuno, ma io ero egoista e volevo prenderla per me. Non riuscivo a immaginare la mia compagna, che poteva essere là fuori o no, paragonata a lei. L'altro giorno mi ero persino spinto troppo oltre e avevo marchiato la sua casa. L'avevo fatto per scherzo, ma Rebecca aveva dovuto sgridarmi più tardi per averlo fatto. I lupi sono animali territoriali. Se vogliamo marcare il nostro territorio, lo faremo, dannazione. Marcare nel modo in cui l'avevo fatto io richiedeva il permesso; le lupi femmine si arrabbiavano molto se non eri il loro compagno. Sadie, però, era umana; non avrebbe notato la differenza. Rebecca e tutta la sua famiglia erano estremamente pro-compagni. Il che significava che, se era destinata a qualcuno, avrei dovuto lasciarla stare. Non riuscivo a togliermela dalla testa e il mio lupo era diventato ossessionato. Non l'avrei lasciata andare così facilmente. Dato che non avevamo un legame, avrei dovuto corteggiarla alla maniera umana. Quando arrivò in fondo alle scale, notai che si era truccata e si era persino arricciata un po' i capelli. Non che ne avesse bisogno. Era comunque bellissima. "Quindi hai messo gli occhi sulla piccola volpe, eh?" Ethan mi contattò telepaticamente. Tutti i lupi maschi l'avevano soprannominata "piccola volpe" per la sua bassa statura, i suoi lineamenti seducenti e la sua velocità. "Puzza del tuo odore". "Rebecca è molto arrabbiata con te. Devi lasciarla stare se è quello che vuole. Sono tutti giochi e scherzi finché si tratta di uscire e divertirsi, ma lasciare il tuo profumo su di lei è troppo. Può essere cambiata e ha un compagno. Solo un compagno può farlo...", rispose Marco. "Non nota la differenza; inoltre, ho intenzione di corteggiarla come fa un umano. Si innamorerà di me col tempo". Ridacchiai. "La tua futura compagna sarà incazzata", disse Ethan con tutta serietà. "Sei bellissima, Sadie", dissi. Fece il suo timido sorriso e mormorò un rapido grazie a bassa voce. Dopo le presentazioni, ci avviammo tutti verso il club. Il Club Moon era l'unico club in città. Era pensato per il divertimento, il ballo, l'alcol e la possibilità di incontrare la propria compagna. Molti lupi dei branchi circostanti venivano a trovarci per un fine settimana per vedere se riuscivano a trovare la loro compagna. Mentre ci avvicinavamo, potei vedere l'agitazione di Sadie. Rebecca disse che non era mai stata in un club, né ad un ballo quando era al liceo. Si era tenuta lontana da tutto, lavorando come cameriera per aiutare sua zia. Aveva una tale devozione per sua zia. Molti avrebbero voluto uscire e divertirsi durante l'adolescenza, magari ribellarsi un po', ma non Sadie. Era gentile e premurosa. Lela si vantava sempre di quanto fosse materna Sadie. Quando Sadie aveva visto una giovane madre alle prese con il suo cucciolo appena nato, si era presa la libertà, durante la sua pausa, di tenere in braccio il bambino urlante per far mangiare la madre in pace. Pochi lupi mannari avrebbero lasciato che qualcuno tenesse in braccio i loro figli, figuriamoci un'umana. La gente si fidava di lei e i bambini piccoli avevano imparato ad amarla. La casa del branco era sempre piena e ogni lupo della città sapeva chi fosse Sadie, tranne alcuni guerrieri a rotazione del nostro Branco dei Guerrieri a casa. Ogni lupo mannaro sapeva anche che stavo dando la caccia alla mia piccola volpe, quindi la maggior parte dei maschi non accoppiati la lasciava stare. Sapevano che ero più potente di loro, essendo del Branco dei Guerrieri. La musica del club era alta e si poteva sentire il pulsare dei bassi rimbombare nel petto. Mi avvicinai rapidamente a Sadie e le misi un braccio intorno per darle un po' di conforto. Anche se Sadie era stata timida, sembrava che si stesse affezionando a me e mi lasciò mettere le mani intorno alla vita. Ci dirigemmo tutti verso un tavolo e aspettammo che una cameriera prendesse le nostre ordinazioni. "Cosa vuoi bere, Sadie?" "Non sono sicura; non ho mai bevuto alcolici prima d'ora. Cosa mi consiglia?". Inclinò la testa e sembrava un cucciolo confuso. Adorabile. Intervenni rapidamente e dissi: "Prendiamo un po' di tutto!". Tutti annuirono in segno di assenso e ricevemmo un assortimento casuale di shot, vino e birra. Presi anche a Sadie una bevanda alla frutta, che sembrò apprezzare. Dopo un'ora che le ragazze bevevano, ridevano e ridacchiavano e ondeggiavano enormemente, ballarono. Non avevo intenzione di lasciare che Sadie uscisse da sola, quindi andammo tutti in pista. Sadie non esitò nemmeno a ballare. Per una ragazza che non aveva mai ballato in pubblico, se la cavava bene. Muoveva i fianchi e ondeggiava a ritmo di musica come se fosse parte della musica. Rimasi vicino, ma non la toccai per assicurarmi che si sentisse a mio agio con me. Canzone dopo canzone, mi avvicinai. Xander mi stava spingendo a fare una mossa. Rimasi dietro di lei e lentamente le misi la mano sulla vita. Si fermò per un attimo, si rese conto che ero io e si rilassò, continuando a ballare con me. Sentivo il suo profumo, fragola e champagne, mentre avvicinavo lentamente la testa alla sua nuca. Si fermò un po', cercando di orientarsi, ma continuò a ballare. Il mio lupo la guardava con adorazione. Sarebbe stata una compagna perfetta, se fossi riuscito a convincerla. Prima che passassero alla canzone successiva, urlò a Lela e a me che andava a bere qualcosa. Annuimmo tutti e stavo per seguirla, ma Rebecca mi tirò indietro mentre Lela accompagnava Sadie. "Dobbiamo parlare". Rebecca mi contattò telepaticamente. "Non ora; ci stiamo divertendo tutti". Rebecca mi stava addosso e la cosa iniziava a darmi fastidio. "Si sta divertendo". "Senti, non le piaci nel modo in cui vuoi tu. Quando ci stavamo preparando oggi, ho cercato di farle parlare. Non si è mai sentita presa romanticamente da nessuno. Si è persino spinta a dire che non è mai stata interessata a nessuno! Non conosce quel tipo di amore". Il mio petto mi fece male dopo che ebbe detto questo. "Posso insegnarle io quel tipo di amore. Mi prenderò cura di lei, la nutrirò e le permetterò di poter contare su di me. Non ha mai avuto nemmeno questo. Lo capirà col tempo". Mi lamentai come un tredicenne pubescente. Ero il più grande giocatore di branco e mi stavo lamentando per una piccola ragazza umana che non mi voleva. Cosa mi aveva preso? Rebecca stava per sgridarmi ancora quando Sadie le corse tra le braccia, abbracciandola forte. Aveva gli occhi rossi, trattenendo le lacrime che minacciavano di caderle sul viso. "Rebecca", singhiozzò, "vorrei *sniff* andare a casa, per favore".
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