"Comunque il vestito è corto."
Constatai salendo dietro di lei.
"Mike, dai..."
Sospirò.
"Ed è anche scollato.
Lo dico per te, vedi che poi hai avuto freddo?
Se non ci fossi stato io a darti il maglione come avresti fatto?"
Le dissi ridendo arrivando in camera nostra, aprendo la porta per farla entrare.
"Me lo avrebbe prestato Logan o James!"
Rispose lei prontamente.
"E se non ci fossimo stati noi tre?"
Le chiesi per punzecchiarla.
"Ma dove vuoi che vada io senza uno di voi tre dietro, tra un po' neanche al bagno!"
Rispose divertita e posò le scarpe nella scarpiera.
"Non hai l'acqua per stanotte, tu cambiati pure mentre te la vado a prendere, così torno su e trovo il bagno libero."
Le dissi prendendo la sua bottiglia dal comodino, congedandomi con un bacio sulla sua fronte.
Scesi nuovamente le scale ed andrai in cucina, dove trovai Logan immerso per metà nel frigorifero.
Aveva in mano il pandoro col mascarpone e dal piatto che aveva messo sull'isola della cucina, stava per tagliarsene una generosa fetta.
"Capo."
Mi salutò.
"Bro."
Gli risposi, sciacquando la bottiglia dell'acqua.
"Non finirmi il tiramisù!"
Gli dissi.
"Beh, non condividiamo tutto io e te?"
Mi chiese lui uscendo con la testa dal frigo.
"Mh, no, non tutto.
Abbiamo qualche eccezione.
Il tiramisù è un'eccezione.
"Qualche?"
Mi chiese con tono canzonatorio, riferendosi a Elle.
Poi rientrò con la testa nel frigo, avevo capito la frecciatina riferita alla serata passata alla Rupe, quando Elle stette male ed io rischiai di massacrarlo."
Spinsi l'anta del frigo contro di lui come a chiuderlo dentro, per risposta a quella scoccata.
"Sei senza fondo."
Gli dissi ridendo riempiendo la bottiglia.
Lui rise divertito.
"Brucio tante calorie!"
Si schernì.
Mi allungai verso il pandoro, ne staccai un pezzo con la mano dalla sua fetta e lo portai alla bocca.
Lui fece lo stesso e ci guardammo annuendo, era veramente buono.
Erano frequenti tra noi questi momenti dove sembrava che uno finisse i pensieri dell'altro.
Eravamo in cucina poggiati a mangiare il pandoro, quando mi voltai per prendere la bottiglia dell'acqua di Elara per tornare su.
Mi arrivò un colpo sul fianco dal braccio di Logan, mi voltai non capendo verso di lui e lui senza parlare, con la bocca aperta indicò davanti a sé, con ancora un pezzo di pandoro fra le dita e la bocca sporca di zucchero a velo.
Deglutii e socchiusi la bocca.
Elara era scesa per venirmi a cercare, indossava una camicia da notte verde scuro di seta, con del pizzo su parte delle gambe e del seno.
I capelli le ricadevano in boccoli d'oro sulla spalla destra.
La camicia da notte era sensuale, non si vedeva niente, ma era comunque troppo.
"Elara!"
Le dissi con tono forse un po' troppo acuto.
Sentii gli occhi diventare rossi.
"Che cavolo hai addosso?"
Le chiesi.
Lei mi guardò come se le avessi chiesto la radice quadrata di 1355632 e notai i suoi occhi diventare dorati.
"Il pigiama! Madre mi ha detto che questo è da grande!"
Si giustificò.
Tossii schiarendomi la voce e guardai Logan che guardava lei e poi me, ero certo che anche lui li avesse visti e non sapevo se eravamo straniti per quel colore o per quel capo da notte.
"No, Elara, il tuo pigiama è la maglietta rosa con gli unicorni e i pantaloncini. Quello non è un pigiama."
La corressi.
"Quello è... è...."
Dissi guardando Logan, cercando un aiuto.
"... tanta roba!"
Esclamò lui senza pensarci, poi data la mia occhiataccia si riprese.
"... da stirare!
Cioè quella roba li va lavata, stirata, è... delicata si...si..."
disse indugiando un po' sulle sue parole perdendosi a guardarla."
🐺 STRAPPA FACILMENTE!
straccia facilmente... cioè si logora...
Mi guardò sentendosi addosso i mici occhi vitrei.
🐺OCCHIO CHE GIOVE CI ROVINA.
...si rovina! Non è un pigiama pratico."
Concluse, deglutendo.
"Non puoi girare per casa così.
Non è bello!"
Le dissi.
"...eh no, no.... decisamente non è proprio bello."
Ripeté Logan, annuendo beccandosi una gomitata.
"Ok, poso il pandoro, mi serve il frigo, fa caldissimo qui!"
Esclamò voltandosi con in mano il dolce.
"Ma se venisse qualcuno, cosa penserebbe?"
Le dissi avvicinandomi a lei.
"Che sono in pigiama in casa mia. Voi girate in pantaloncini!"
Protestò lei.
"Non è uguale, noi ci usciamo con i pantaloncini!"
Le dissi.
"E tu così di certo non ci esci!"
"Ma chi vuoi che venga a trovarci, al massimo verrà Damiano!"
Logan chiuse il frigo con un colpo secco e si voltò.
"Sti ca...pperi.
Stanno andando a male i capperi, dobbiamo cucinarci qualcosa.
Ti pare poco, volevo dire."
Lei lo guardò senza capire, beata anima innocente.
Era decisamente un angelo, trasudava purezza da ogni poro.
Lei.
Lei, si.
Noi lo eravamo evidentemente un po' meno, mio fratello compreso.
Leggermente di meno.
Una voragine di meno.
"Ma chissà cosa penserà di te Damiano vedendoti vestita in questo modo" disse Logan guardando me e poi lei.
"Giusto, ora che sei grande se ti trovasse in pigiama in casa penserebbe che sei... trasandata!"
Aggiunsi io.
"Eh, trasandatissima, è esattamente la prima cosa che ho pensato anche io!
Poi lui è così maniacale e perfettino.
Oh poi fai come vuoi eh."
Dette man forte Logan.
"Infatti, scegli tu, sei grande no?"
Le dissi io.
Poi ci pensai su un attimo.
"Ma Madre se lo ricorda che dormi con me?"
"Certo che se lo ricorda."
Disse lei convinta.
Trattenni una risata spontanea nel petto e guardai Logan che mi guardò divertito.
"Poi quando dico di essere il figlio non preferito, Madre dice che ho torto, hai capito, si?"
"Ma quindi sto bene o no?"
Chiese lei, un po' delusa guardandoci.
"Sei bellissima.
Ma facciamo che questi li usi per dormire e gli unicorni per scendere.
Che ne pensi?"
Le chiesi dandole un bacino sul naso.
"E va bene, facciamo così."
Disse alla fine, abbastanza convinta, prese la bottiglia d'acqua dalle mie mani e salì le scale, regalandoci la visuale della sua schiena nuda, avvolta solo da due piccoli nastri intrecciati a X.
Mi voltai verso Logan che la fissava come ipnotizzato.
"Oh!"
Gli dissi fissandolo con gli occhi ancora rossi ed il tono da Alpha.
Lui mi guardò, con gli occhi dorati.
"Unicorni."
Disse a caso e scoppiammo a ridere, poi salii le scale e raggiunsi Elle in camera.