Libera uscita. {Paragrafo 10}

1163 Parole
"Ma che vuol dire ho un odore strano?" Le chiesi interdetto. Portò il polso dove le avevo spruzzato il mio profumo al mio naso e poi al suo ed ispirò le note odorose della mia fragranza. "Questo è il tuo odore, non quello che hai addosso. Sai di cattivo, mi fa star male l'odore che hai ora." Mi spiegò piagnucolando e si voltò dandomi la schiena come se la mia sola vista la nauseasse. Mi sentii morire. Mi sentivo di merda. Volevo solo stringerla e scusarmi, abbracciarla e lei invece mi rifiutava! Lei, che non aveva mai dormito senza di me una sola notte da che era arrivata e che mi aveva fatto una scenata quando l'avevo spedita in una camera tutta sua anni prima, ora mi rifiutava. Mi tirai su in piedi e guardai Logan. Dovevo capire cosa stesse succedendo e soprattutto cosa fosse accaduto durante la mia assenza. 💭 Vieni fuori, devo parlarti. Gli dissi secco guardandolo, andando fuori dalla camera. Lui mi seguì a testa bassa, non era aria e lo aveva capito fin troppo bene e probabilmente il fatto che volessi parlargli fuori, lontano dagli occhi di Elle, non prometteva nulla di buono. "Logan." Lo chiamò lei. "Arrivo subito, promesso." Le rispose lui con tono rassicurante, guardandomi con l'area di chi sapeva di rischiarsela grosso dicendo questo. E aveva ragione. Eccome se aveva ragione. Lo lasciai uscire per primo, uscii anche io e chiusi la porta piano. Senza giri di parole lo spinsi con le spalle contro al muro così forte da far tremare i quadri appesi alla parete, gli misi l'avambraccio all'altezza della gola e lo puntellai sul pomo d'Adamo, spingendo col peso del mio corpo su di lui e lo fissai negli occhi. "L'hai marchiata?" Chiesi fuori di me. "L'hai morsa?" Strinsi la mascella, serrai le labbra e gli tolsi il respiro per qualche istante mentre lui avvolse le mani attorno ai miei polsi divincolandosi inutilmente, cercando di prendere aria. Lo lasciai molto prima di quanto avrei realmente voluto. "Dì!" Gli intimai lasciandolo, mettendo tra me e lui che era ancora spalle al muro circa un passo di distanza. "No! No, ovvio che no, nessuna delle due!! Non so cosa sia successo, tu eri via e lei stava male, ho cercato di fare il poss...." "METTENDOTI.." Lo interruppi e mi accorsi di gridare. Guardai in direzione della porta della camera e abbassai la voce per non far sentire a lei la discussione. "Mettendoti nel mio letto? ... Con lei?" Sentì un'ondata di istinto primordiale. Il mio naso si arricciò involontariamente come se stessi per scoprire i denti, un riflesso animale che rese la mia espressione ancora più minacciosa. Lo guardai con gli occhi fissi, come un predatore pronto a scattare." "Capo, mi chiamava e mi pregava di starle vicino, avresti dovuto vederla si contorceva e piangeva, stava davvero malissimo." 🐺 NON TI STA MENTENDO. DORMIAMO DI SOTTO, LASCIAMOLA STARE. Ascoltai Giove riflettendo sulle sue parole e Logan se ne accorse. "Che dice Giove?" Mi chiese. "Un cazzo, va bene? Non dice un cazzo!" Dissi alterato e passai una mano sulla testa, passando le dita fra le ciocche di capelli. Lui trovò il coraggio di muoversi e si massaggiò la gola, mentre riacquistava fiato e tono di voce. "Perché, mh? Bestia sta zitto?" Gli chiesi, esasperato. "No, in realtà no, ha detto che..." Si zittí pensieroso, probabilmente stava valutando quale arto gli avrei staccato per prima dopo le sue parole. "Dì." Dissi secco. "Bestia crede che Elara sia stata male perché tu eri in giro a..." Mi guardò senza terminare la frase ma capii benissimo a cosa ovviamente si stava riferendo. "Non è la mia Stella, non può sentire questo. Non sono un Alpha, non c'è un Beta e non c'è nessuna Stella sotto questo tetto." Risposi bruscamente. Ma ci credevo veramente? Intervenne Giove a darmi delucidazioni. 🐺 NON È LA NOSTRA STELLA INFATTI. LEI È LA NOSTRA COMPAGNA! 💭 Giove dammi tregua... 🐺 NON PUOI DORMIRE CON LEI STANOTTE, SAI DI TRADIMENTO E LEI LO SENTE. HA QUASI 15 PRIMAVERA E LA SUA LUPA O MEGLIO QUELLA COSA ALATA CHE VIVE DENTRO DI LEI È GIÀ MATURA E LO PERCEPISCE. DOVRAI STARLE LONTANO PER ALMENO TRE O QUATTRO GIORNI. 💭 Tre o quattro giorni? Che? Chiesi a Giove attonito. "Capo... calmati. Senti io sono il Jacob della situazione, ok? Che dovevo fare, ho fatto quello che vedevo la faceva star bene. L'ho solo coccolata, lei..." Alzai gli occhi di scatto fissandolo freddo. "Eri nel mio letto, senza maglia e le toccavi la schiena." Sibilai. "E allora?" Esclamò candidamente. "Gliela lavo da che ha quattro anni quella schie..." Mi partì un pugno che si assestò distante pochi centimetri alla sinistra del viso di Logan che sgranò gli occhi e perse l'uso della parola all'istante. Intaccai l'intonaco del muro, che si sbriciolò cadendo sul pavimento laddove avevano toccato le mie nocche. Lui alzò le braccia all'altezza delle spalle, appiccicandosi al muro. Presi un respiro e mi allontanai di lui di poco, dandogli le spalle. Poggiai le mani sul corrimano delle scale e strinsi forte, incurvando la schiena. Ma che cazzo stavo facendo? Buttai fuori l'aria, mi dovevo calmare. 🐺 LO SAI CHE ANCHE SE LO MASSACRI A SANGUE, NON DORMIRAI COMUNQUE CON LEI, VERO? IL PROBLEMA NON È LUI, SEI TU. DEVI ACCETTARE COSA SEI E COSA È LEI. E COSA È STATO STANOTTE. Mi voltai a guardare Logan, fermo ancora con le spalle al muro. "Capo... capisci cosa vuol dire quello che è successo stasera?" Mi chiese, anche lui incredulo delle sue parole. Sembrava si fosse messo d'accordo con Giove. Scoppiai a ridere, nervosamente, accarezzandomi la mascella in un gesto irritato. "Oh si, lo capisco. E capisco e ribadisco che lei non è una Stella. E capisco e ribadisco che non passerà da un Alpha a un Beta, come fanno solitamente le Stelle, Logan. E capisco e ribadisco che lei non è TUA. Tu invece, lo capisci, come discorso?" Gli chiesi, guardandolo serio in viso. Lui alzò le mani nuovamente in segno di resa. "Non l'hai reclamata, io non ho alcun legame con lei, ero solo preoccupato perché non l'avevo mai vista così. È solo... Elle." Disse ritrattando le sue parole, evidentemente aveva capito che ero alticcio e non era il caso di farmi incazzare ulteriormente. Respirammo guardandoci in silenzio. Tacitamente, la chiudemmo lì. Lui aveva capito che non lo avrei mutilato ed io avevo capito di non essere lucido abbastanza per affrontare la questione ulteriormente senza massacrarlo. Guardai la porta della mia camera da letto, sentimmo Elara lamentarsi. Logan fece per entrare, ma io bloccai l'ingresso della stanza col braccio, poggiando la mano sullo stipite della porta. Lo guardai malissimo. Sentii le narici del naso dilatarsi leggermente, scoprendo appena i denti superiori in un ringhio silenzioso che incuteva timore. "Dove cazzo stai andando?" Sibilai dando una botta col palmo aperto contro lo stipite della porta per evitare di darla in faccia a lui, precisamente sul suo naso.
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