CAPITOLO 11

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CAPITOLO 11 Corsaro in mare e in terra Il sole all’orizzonte non aveva ancora dissolto le nebbie e l’umidità del mattino quando la Turbie fece la sua comparsa davanti alla baia di Tunisi. La situazione si presentò anche meglio di come Cristoforo aveva sperato: niente vascelli di conserva, niente caracca. Ancorata in disparte nella baia, la Ferrandina era sola, apparentemente abbandonata. Più a sud, dentro al porto, le navi ormeggiate alle banchine avevano le vele ammainate. Se la ciurma della Turbie si fosse data da fare, avrebbe potuto prendere la galeazza e sparire dalla vista prima che un’altra nave riuscisse a uscire dal porto. Cristoforo ordinò a Cesc e a Curro: «Svegliate la ciurma! Adunata in coperta!». Producendo uno scalpiccio come una mandria di cavalli, l’equipaggio salì in

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