Prologo

120 Parole
Prologo Ettore tirò lo sciacquone. Sbirciò l’orologio, tanto per sapere quanto tempo segnare per l’intervento di assistenza. Nemmeno due ore dal momento della chiamata. Era entrato nel capannone, alla periferia della città, alle diciassette e trenta. Erano le diciannove. Il server era completamente andato. Dovevano sostituirlo. Aveva salvato i dati su un hard disk esterno e ora poteva andarsene. Volendo poteva attardarsi ancora un po’, magari fingendo di fare un ultimo tentativo di ripristino. Ma sì! Perché no? Contemplò il gorgo dell’acqua mulinare e placarsi con un leggero gorgoglio. Poi udì una porta sbattere e una voce urlare: – È di là, in bagno. Due spari echeggiarono nel silenzio. Uno forte, rimbombante. L’altro sordo, soffocato. Fece appena in tempo a calarsi dalla finestra e a scappare.
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