Sam

2932 Parole

«Ehi.» Luke sorride, con quelle fossette, e mi fa cenno di entrare. Ed è subito tutto naturale tra di noi, quasi come se non se ne fosse mai andato. Quasi. «Scusa per la posta,» dico mentre gli faccio notare la pentola. «Ma so come farmi perdonare. Spaghetti con le polpette.» Vado verso la cucina e appoggio la pentola sul piano di finto marmo. Apro la credenza e tiro fuori i piatti. Da sopra la spalla, urlo: «Jeremy è a casa. Gli hanno dato dei compiti e io,» – non sono bravo in matematica – «gli ho detto di portarteli. È un problema?» Sento dei passi e percepisco la presenza di Luke dietro di me. Mi giro e lo trovo appoggiato al muro con le braccia incrociate, e scuote la testa. «Certo che no.» «Bene, perché sei mancato a tutti e due, Luke, e vogliamo recuperare. Oltretutto so a malape

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