XIV La bella Eleonora uscì dal convento dopo avere elaborato il lutto per la perdita del conte Fieschi. Era la primavera del 1547 e ricevetti una missiva della figlia di Ricciarda. Cara Beatrice, anima pia, vedrete che riuscirò a ottenere la dote perduta dai Fieschi e potrò aiutarvi, ora purtroppo non ho più influenze, non ho più uno Stato, né una corte. Mi rivolgerò a Sua Eccellenza e verrò in vostro soccorso. Siete stata una madre per me e come tale sarete trattata. Che Dio vi stia accanto. Pregherò per voi. Vostra serva Donna Eleonora Fieschi. La contessa Fieschi non era ingenua come Giulio, sapeva perfettamente che per riavere quella dote avrebbe dovuto cedere qualcosa di molto importante, sapeva che in gioco c’era una posta molto alta. Appena uscita dal convento, lo zio cardi

