Preludio
È difficile comprendere il destino, così labirinticamente lontano dalla mente umana da giocare scherzi degni degli avventori di una locanda di pessima reputazione. Quando ti imbatti in lui ti verrebbe voglia di nasconderti, nel timore di quei suoi colpi di testa che cambiano repentinamente la vita, facendoti sprofondare nel buio assoluto, mutando gli onori in pesanti oneri, troppo difficili da sopportare anche per spiriti abituati alle battaglie. Eppure il destino beffardo, nella casualità del suo pensiero, nella sua fosca cecità mostra l’aspetto del Giano Bifronte: quella doppia faccia che gioca con il fato stravolgendo nel modo più roseo il percorso di viaggiatori sperduti. Ciò che è accaduto potrebbe essere ricondotto nella sfera del sogno e della fantasia se non fosse tangibilmente vero e reale, laddove l’inverosimile si trasforma nella verità assoluta della realtà.