Capitolo IV Appena la porta iniziò a ruotare sui cardini un uomo vi s’infilò bloccandola con la spalla per impedire che si richiudesse. Giovane, robusto, imponente, l’uomo portava una lunga tonaca nera con cappuccio e larghe maniche; una corda fungeva da cintura; un immenso rosario gli pendeva sul fianco e la mano destra si appoggiava a un grosso e nodoso bastone di corniolo. Lo seguiva umilmente un vecchietto vestito allo stesso modo. Dopo i consueti saluti, si misero tutti a tavola e la gioia e la fiducia riapparvero. I padroni di casa non avevano tuttavia dimenticato i due fischi, ma dissimulavano la loro preoccupazione per non spaventare gli ospiti. – Le mie più sentite congratulazioni, guardaboschi. La vostra tavola è imbandita magnificamente, – disse il monaco più grosso a Gilber

