7. Al suo secondo giorno alla rocca, Rison si accorse che il loro ospite non riusciva a dormire. Forse lo capì grazie ai suoi poteri mentali, Maren non lo sapeva. Quell’uomo, per lui, restava profondamente enigmatico. «È il dolore a tenerti sveglio?» gli chiese. Era sempre educato, ma anche molto diretto. «No, il dolore è sopportabile». Rison consultò la documentazione medica. «I tuoi parametri non sono migliorati quanto avrebbero dovuto. Hai bisogno di riposo e non riposi». Maren lasciò vagare lo sguardo sui boschi. Le sfumature di colore non cessavano mai di incantarlo, forse perché il suo mondo d’origine era quasi monocromatico, quindi lui era abituato a cogliere le minime differenze. Qua le tonalità erano infinite. «Sono gli incubi a svegliarmi. I soliti incubi che hanno tutti

