Fatti due o tre giri, riuscii in una vasta piazza, chiamata Piazza Maggiore, o Piazza della Costituzione, tutta cinta di case color di melagrano, con portici, e nel mezzo, una statua di bronzo, rappresentante Carlo III. Non avevo ancora dato un'occhiata all'intorno, che un ragazzo avviluppato in una lunga cappa sbrandellata, strascicando due grandi ciabatte, e agitando in aria un giornale, mi corse incontro. “Vuole l'Imparcial, caballero?” “No.” “Vuole una cartella della lotteria di Madrid?” “Nemmeno.” “Vuole dei sigari di contrabbando?” “Neppure.” “Vuole...?” “Eh!” L'amico si grattò il mento. “Vuol vedere i resti del Cid?” Vivaddio, che salto! non importa: andiamo a vedere i resti del Cid. Andammo al palazzo municipale. Una vecchia portinaia ci fece attraversare tre o quattro

