La macchina frenò bruscamente davanti ad una villa dove sembrava tenersi una grande festa.
Non sai guidare, Sean, davvero.
"Aspettami qui" mi ordinò per poi chiudere lo sportello. Mi appoggiai al sedile e tirai fuori il cellulare dalla tasca.
Da: Lacey
Terra chiama Brooke! Dove sei finita?
A: Lacey
Sean mi ha portata via. Piuttosto tu domani mi dovrai raccontare qualcosa ;)
Misi via il telefono e cominciai a guardarmi intorno, delle ragazze uscivano dalla casa sottobraccio ridendo e urlando frasi di canzoni.
La gente si stava divertendo da morire ed ebbi voglia di farlo anche io.
Senza pensarci due volte scesi dalla macchina ed entrai nella casa.
"Bionda!" Un ragazzo prese il mio braccio facendomi segno di seguirlo ma mi staccai e continuai verso il tavolo delle bevande.
Avevo bisogno di qualcosa che mi aiutasse a rilassarmi. Ero più tesa di una corda di violino.
Il ragazzo dietro il bamcone mi sorrise.
"Cosa vuoi, bellissima?"
"Uhm" tentennai semplicemente non sapendo cosa dirgli.
"Faccio io?" Chiese ed io annuii, guardandomi intorno in cerca di Sean.
"Ecco a te" afferrai il bicchiere che mi stava porgendo il ragazzo e lo portai alle labbra bevendone un piccolo sorso, lasciando che la mia gola andasse in fiamme per qualche secondo.
Mi feci un giro per la grande villa sorseggiando il mio drink, finché dopo un lasso di tempo che mi parve infinito, con la testa che mi pulsava, non incontrai Sean, intento a parlare con un gruppo di persone macabre come lui.
Mi avvicinai barcollando e mi appoggiai sulla sua spalla. Lui fece come per spingermi via ma poi mi guardò negli occhi.
"Brooklyn, cosa ci fai qui? Ti avevo detto di rimanere in macchina."
"Sei fottutamente noioso, era stupido stare in macchina con una festa così fuori."
"Quanto hai bevuto? Andiamocene."
Sembrò arrabbiatissimo e io vedevo la sua faccia muoversi vorticosamente davanti a me.
"Wesley, non ci presenti la tua amica?"
Chiese una voce alle mie spalle che non identificai, perché non riuscivo a girarmi.
"No, non ci pensare nemmeno"
"Sean" quasi caddi a terra.
"Questa cosa è fortissima" alzai il bicchiere e i suoi amici risero facendo ridere anche me senza nessuna ragione.
"Sono sicuro che lo sia, Brooklyn" uno di loro mi sorrise in modo strano.
Cazzo, vi costa molto chiamarmi Brooke? Il mio nome è Brooke, non avrei dovuto dirgli che mi chiamo Brooklyn, pensai.
"Che cazzo c'era? Dove lo hai preso?"
Sean buttò a terra il mio bicchiere.
"Penso ci fosse dell'MDMA, è leggero, starà bene"
Ridacchiai perché non stavo capendo nemmeno una parola.
"Stai scherzando? Cazzo" mi sentii sollevare da terra e cercai il viso di Sean con le mie mani.
"Andiamo, possiamo in ogni caso divertirci. Come i vecchi tempi?"
"Dammi quello che mi devi dare e finiamola qui" rispose lui con un tono severo. Aprii gli occhi guardando il suo viso, lo sguardo arrabbiato, la mascella contratta, quelle labbra carnose che avevo voglia di toccare.
Non essere arrabbiato.
Non sembrava fare il minimo sforzo per portarmi fino all'auto.
Il mio corpo venne poggiato in macchina e sentii poi Sean salire.
Senza pensarci due volte mi sdraiai poggiando la testa sulle sue gambe. Lui sembrò paralizzarsi ma contro ogni mia aspettativa poggiò una mano sul mio collo e con il pollice accarezzò delicatamente la mia guancia.
Socchiusi gli occhi e lo vidi poggiare una cosa nel portaoggetti. Cercai di focalizzare quando finalmente capii: una pistola.
***
La luce penetrava dalla grande finestra della mia camera quando mi svegliai, i ricordi della serata precedente erano annebbiati e non riuscivo a capire come fossi finita lì.
Grugnii tastando il letto vicino a me, ma al posto delle morbide lenzuola, c'erano dei muscoli duri.
Non potevo dire che fosse un brutto risveglio.
"Sei volevi palparmi bastava chiedere"
Spalancai gli occhi e vidi Sean accanto a me, con i capelli scombinati e gli occhi socchiusi, era bellissimo.
"Buongiorno" gli sorrisi, non mi andava di essere di cattivo umore di prima mattina.
Lui in risposta alzò un sopracciglio.
"Perché hai dormito qui?"
"Perché eri ubriaca e mi hai pregato di farlo."
"Impossibile." Ridacchiai, lui non aveva la minima intenzione di sorridere o ridere, ed era triste perché non l'avevo mai visto veramente felice.
Mi misi su un fianco guardandolo.
"Cosa ti farebbe veramente felice, Sean?"
Lui mi guardò fisso negli occhi e poi si soffermò sulle mie labbra e io pregai Dio che dicesse 'tu'.
"Un orgasmo"
Feci un verso disgustato.
"Un orgasmo? Sei serio? È questo il tuo massimo picco di felicità?"
Annuì e poi sogghignò.
"Vuoi farmi felice?"
"Mi stai chiedendo di fare sesso con te?"
"Probabile? Non sarebbe una cattivissima idea. È ovvio che io ti attraggo e tu non sei nemmeno bruttissima quindi potremmo anche farlo"
Risi, togliendo le coperte e alzandomi dal letto.
"Non mi attrai" chiarii prendendo l'intimo e il cambio e andando verso il bagno. Con un passo veloce si catapultò giù dal letto e bloccò la porta, entrò insieme a me e la chiuse alle sue spalle.
"Io non ti attraggo?" si avvicinò e faticai a tenere gli occhi aperti, riusciva a rendermi gelatina tra le sue mani.
Scossi la testa ed indietreggiai fino alla doccia, i miei talloni toccarono le mattonelle fredde, e un'altra volta mi aveva bloccata contro il muro. Lo guardai fisso negli occhi dalla forma particolare.
Come l'ultima volta che lo feci distolse lo sguardo costringendomi a guardare altro.
L'atmosfera si era fatta improvvisamente pesante, e quando lui si avvicinò per baciarmi azionai in getto dell'acqua fredda bagnandolo.
In realtà, bagnando entrambi.
Mi guardò con uno sguardo annoiato per poi attaccare i miei fianchi facendomi il solletico, mi accasciai per terra e lui si mise sopra di me continuando a torturarmi.
Alle mie risate si unirono le sue e il mio cuore fece un balzo nel sentire quel suono.
Sospirai quando lui smise, mentre lo guardavo con un grande sorriso sulle labbra, l'acqua ancora scorreva sui nostri corpi.
"Ho vinto"
"Sono riuscita a farti ridere, chi ha davvero vinto?" Sorrise ancora di più e questa volta fui io ad avvicinarmi per baciarlo.
Le nostre labbra si scontrarono e nel mio stomaco svolazzarono mille farfalle, il bacio diventò velocemente più intenso, era ovvio che Sean non avesse voglia di perdere tempo, ed era anche ovvio che io non avessi alcuna intenzione di fermarlo. La sua lingua scivolò nella mia bocca-
"Brooke!" Ci staccammo immediatamente guardandoci negli occhi e finalmente rendendoci conto di quello che stavamo facendo.
Mia madre mi stava chiamando dal piano inferiore e io mi affrettai a mettermi un accappatoio ed uscire dal bagno, anche se ero ancora completamente vestita.
Magari non lo avrebbe notato.
"Che cazzo stavamo facendo?" Sibilò lui passandosi una mano nei capelli.
Era ovvio che non si riferisse al bacio, ci eravamo già baciati. Forse anche lui aveva sentito quella strana sensazione.
"Sean.."
"No Brooklyn, devi fottutamente starmi lontana" disse severamente lasciandomi più che spiazzata.