CAPITOLO TRE
Torno nel mondo dei draghi, in piedi nel cratere creato da me e da Nero la notte scorsa, sul limitare della radura nella foresta. Respiro affannosamente... e ciò significa che ho ripreso il pieno controllo del mio corpo.
“Che cos’è successo?” Nero mi afferra per le braccia. “Stai bene?”
“Era una visione” ansimo. “Un’orribile, orribile visione.”
“Che cos’hai visto?” Lo sguardo di Nero mi trapassa. “Che cosa deve accadere per fermare Tartaro?”
Fermare Tartaro.
Ero talmente sopraffatta dall’orrore a cui ho assistito, da dimenticare che la visione avrebbe dovuto dirmi in che modo impedire un’apocalisse.
Ma come potrebbe essere d’aiuto la morte dei miei amici in...
“Sasha.” Lo sguardo di Nero si oscura. “Parlami.”
Mentre il mio cuore corre come un gerbillo in una ruota, racconto a Nero la mia recente previsione con il respiro corto, e mentre proseguo, i suoi anelli limbari si dilatano fuori controllo. “Quando hai parlato di Lilith al castello, temevo proprio questo scenario” dice cupamente alla fine. “Ti ha dato il proprio sangue per creare un legame con il sire dopo la tua trasformazione.”
Un legame con il sire.
Certo.
Come ho fatto a non pensarci prima?
Lucretia aveva bevuto il sangue di Gaius, e dopo la trasformazione in vampira, lui poteva imporle il proprio volere... finché non l’abbiamo ucciso, intendo.
Avrei dovuto pensare alla questione del sire subito dopo la trasformazione, ma ero troppo impegnata a salvare la vita a Nero, e poi a godermi la mia ricompensa.
Inebetita, mi sfrego la nuca. “Quindi, Lilith ha potere su di me. Devo obbedirle.”
“Sì, ma deve parlarti concretamente, per poter sfruttare quel potere” spiega minacciosamente Nero... e riesco quasi a vederlo strappare la lingua a Lilith, per accertarsi che questo non succeda.
Ma non è detto che ci riesca. Con tutto il potere acquisito da Lilith grazie a coloro che la venerano nel suo mondo, potrebbe ucciderlo, se lui cercasse d’intromettersi per me.
Come leggendomi nel pensiero, Nero ringhia: “Smettila di pensarci. Ciò che hai previsto non si verificherà. Non le permetterò di avvicinarsi a te. Piuttosto, preferirei vedere la Terra morire.”
La Terra.
Me n’ero quasi dimenticata.
Nel chiedere ai miei poteri di veggente come salvare tutti, essi mi avevano risposto ‘diventa la schiava di Lilith’.
Ma perché?
Come potrebbe aiutarmi?
Forse non mi sono concentrata sulla questione nel modo corretto?
Ciò mi basta per una seconda opinione. E una terza, se necessario. E una quarta.
Mi sforzo di tornare nello Spazio Mentale, ma la concentrazione non arriva. A quanto pare, sono troppo stressata.
Con un enorme sforzo, prendo un bel respiro, e mi concentro ancora. E ancora.
Al quinto tentativo, ammetto la sconfitta. Non è lo stress. Ho esaurito il potere di veggente a causa di quelle due visioni, in cui ho mirato a uno specifico lasso di tempo... e sono molto più dispendiose. Ma...
Prima che possa terminare il pensiero, Nero indietreggia, risplende di energia, e si trasforma in drago.
Wow.
Protendendo delicatamente la zampa, mi afferra per depositarmi sulla sua gigantesca schiena. Poi, senza aggiungere altro se non un “allacciati la cintura”, balza nel cielo e sfreccia verso il castello.
Se fossi predisposta agli attacchi di cuore, me ne verrebbe uno in questo preciso momento. Cavalcare la schiena di un drago è stressante nelle giornate tranquille, e considerando quanto io sia già in paranoia, ho la sensazione che il cuore possa saltarmi fuori dalla cassa toracica e colpirmi in faccia.
In un battibaleno, oltrepassiamo il campo di battaglia, che è stato ripulito soprattutto nella zona più vicina all’entrata del castello, dove atterra Nero.
Pozoj, il drago dal naso aquilino dell’altro giorno, è lì a salutarci. Con calma, osserva Nero posarmi accanto a lui, e ritrasformarsi in un umano nudo.
Il fatto che la scena mi susciti solo un lieve calore formicolante è la prova della mia ansia estrema.
“Lei è Sasha” ringhia Nero all’altro drago. “Tienila d’occhio. Devo andare a potenziare i miei poteri.” E in un movimento sfocato, scompare nel castello.
“Piacere di conoscerti, Sasha,” dice Pozoj. “Claudia mi ha appena parlato di te.”
“Davvero?” Normalizzo il respiro. “Positivamente, spero.”
“Gli stavo dicendo quanto sia rimasta colpita” interviene Claudia, uscendo dal castello con un sorriso da un megatone sul volto. “E anche quanto sia felice di sapere che mio fratello è stato in buone mani per tutto questo tempo.”
“Oh, ehm... non era tra le mie mani.” Mi sposto da un piede all’altro. “A proposito di tuo fratello, sai dov’è appena andato? C’è un argomento di cui dobbiamo parlare e...”
“A godersi la sua nuova montagna di tesori, immagino” risponde Pozoj con un pizzico di malinconia. “L’hai sentito. Ha detto di dover potenziare i suoi poteri.”
“Potenziarli?” Guardo Claudia, e poi di nuovo Pozoj. “Che cosa significa?”
“Quante cose sai sui draghi?” chiede Claudia, e non posso non notare quanto stia vicina a Pozoj, e quanto entrambi non stiano più nella pelle, all’idea di toccarsi la mano a vicenda. Chiaramente, Claudia ha socializzato con molta rapidità durante l’assenza mia e di Nero.
“So che Nero può curarsi le ferite più gravi, stando sopra il suo tesoro sulla Terra” rispondo. “E che in seguito ha più energia, e non ha bisogno di dormire come prima.”
“Esatto, ma il potenziamento significa molto di più” dice Claudia. “Tutto ciò che ci rende quello che siamo viene migliorato. La velocità di movimento, i tempi di reazione, la capacità di resistenza...”
“Ho proprio bisogno di parlargli” affermo, ma so già dove si andrà a parare.
“Non ti conviene disturbare un drago in cima al suo tesoro” osserva con praticità Pozoj, confermando la mia preoccupazione.
“Concedi almeno qualche ora a mio fratello” chiede Claudia. “Poi ti porterò da lui io stessa.”
“Ma ho fretta” replico. “Sono una veggente e...”
“Una veggente e una vampira?” esclama Claudia, e sia lei sia Pozoj mi guardano con rinnovato interesse.
“Sì” rispondo, chiedendomi quanto rimarrebbero turbati, se li prendessi per il colletto e li scuotessi, per mostrare loro la mia urgenza. “Potete portarmi subito da Nero?”
“Mi dispiace” dice Claudia. “Non voglio disturbarlo, dopo esserci appena ritrovati.”
Guardo Pozoj.
“Non so dove sia il tesoro imperiale” dice. “E cosa più importante, non voglio suicidarmi.”
“Va bene” ribatto. “Potete almeno portarmi dai Conoscenti che provengono dalla Terra?”
“Volentieri” afferma Claudia, prendendo finalmente per mano Pozoj. “Seguici.”
Saltella dentro il castello, trascinandosi dietro il drago maschio, e mi affretto a tenere il passo.
Mentre camminiamo, Claudia comincia a flirtare con Pozoj, e scopro che quest’ultimo appartiene alla famiglia di draghi più ricca e nobile di questo mondo: probabilmente, è per questo che Nero gli aveva riservato un posto più sicuro nel conflitto di ieri. Dopo un po’, smetto di ascoltare le loro punzecchiature, in un altro tentativo di entrare nello Spazio Mentale.
Non ho fortuna.
Beh, non ho bisogno di una visione, per prevedere il prossimo futuro. Posso anche basarmi sugli avvenimenti passati.
Tanto per cominciare, per tenermi al sicuro, Nero vorrà probabilmente rinchiudermi e buttare via la chiave. E forse, è uno di quei rari casi in cui dovrei permetterglielo. Dopotutto, se non andassi sulla Terra, non potrei uccidere Felix e Ariel.
Supponendo di averli uccisi sulla Terra, intendo.
Ovviamente, esistono altri modi migliori per impedire l’avverarsi di quella visione. Per esempio, posso evitare gli ospedali e altre strutture mediche... ed è proprio ciò che farò.
Non posso non andare sulla Terra. Pur avendo esaurito i poteri di veggente, una potente intuizione mi dice che, se non provo ad affrontare il problema di Tartaro di persona, i miei genitori moriranno.
Ora, la domanda da un milione di dollari è: Nero mi aiuterà ad impedire l’imminente apocalisse, innanzitutto?
Prima, ha detto che preferirebbe vedere la Terra morire, piuttosto che permettere a Lilith di avermi.
Potrebbe essere soddisfatto di regnare qui, nel suo mondo dei draghi, lasciando che gli abitanti della Terra affrontino la minaccia da soli?
“Eccoli lì” annuncia Claudia, mentre entriamo in una grande sala da pranzo, più rumorosa di un night club.
Ad un gigantesco tavolo al centro di essa, siedono quasi tutti coloro che Nero aveva portato per aiutarlo a combattere quelle grandi battaglie. Mancano solo i giganti (tranne Colton) e i centauri.
Tutti banchettano con varie prelibatezze, ad eccezione di Vlad, che sorseggia un liquido sospettosamente simile al sangue.
“Sasha” esclama eccitata Kit, trasformandosi in me. Con la mia voce, dice: “Mi chiedevo se Nero ti avesse raggiunta.” Agita le sue/mie sopracciglia in maniera allusiva, e tengo a freno due tentazioni: arrossire e soffocare Kit.
“Non c’è tempo per il gossip” rispondo, riempiendo la mia voce di tutta l’urgenza possibile. “Ho delle informazioni che dovrebbero conoscere tutti coloro che provengono dalla Terra.”
Vlad, Kit, Colton, Albina, il tizio lupo mannaro grande e grosso, la donna capace di controllare gli animali, e il probabile elfo mi guardano con varie percentuali di curiosità.
“È Tartaro” dico ad alta voce. “Sta per venire sulla Terra.”
Un silenzio di tomba cala nella stanza.
Ora che ho attirato l’attenzione di tutti, racconto loro delle mie previsioni e, dato che mi viene in mente un’idea malvagia, concludo con: “Nero vi deve un favore per il vostro aiuto qui, nel mondo dei draghi. Se vi importa di cosa succederà alla vostra casa, chiedete che vi venga restituito oggi, con il suo aiuto nel salvarla.”
Ecco. Anche se Nero non avesse voluto aiutarmi prima, ora gli sarà difficile rifiutarsi.
Tutti cominciano a porre domande contemporaneamente, alle quali tento di rispondere come posso, e non è molto.
“Ascoltate” dico, dopo quella che sembra un’ora di avanti e indietro. “Ogni minuto che passiamo qui a parlare è un minuto in meno per la Terra.”
I presenti ammutoliscono, aspettando chiaramente che dica loro quale sarà il prossimo passo, ma non ne ho idea.
“Avresti dovuto dirmi che la tua conversazione con Nero è letteralmente rivoluzionaria.” Claudia mi prende per un braccio. “Andiamo al tesoro: al diavolo la sua scontrosità.”
“Fantastico” mormoro. “Andiamo.”
Vlad, Kit e gli altri si alzano per unirsi a noi, ma Claudia scuote la testa. “Non dovrebbe fare del male a me o a Sasha, ma chiunque altro correrebbe troppi rischi” spiega.
Gli altri Conoscenti tornano a sedersi, cominciando a parlare fra loro.
“Sei sicura che Nero mi consideri parte del tuo stesso gruppo ‘a cui non fare del male’?” chiedo a Claudia, mentre attraversiamo di fretta un corridoio, e raggiungiamo una scala a spirale che conduce verso il basso.
“Ho visto il modo in cui ti guarda.” Claudia corre giù per le scale così velocemente, che faccio fatica a starle dietro alla massima velocità di vampira. “Sono piuttosto sicura che non ti farebbe del male. Non molto. Probabilmente.” Ad un piano di distanza, aggiunge: “Magari lascia parlare me, per sicurezza.”
“Ottima idea” commento, mentre una brutta sensazione mi stringe lo stomaco.
“Oh, e devi sapere che il tesoro si trova al di fuori degli schermi del castello” dice dopo qualche altro piano. “Ciò significa che sarà in forma di drago.”
“Perfetto” mormoro. “Nero arrabbiato in forma di drago. Cosa potrebbe mai andare storto?”