10. La figlia del carceriere La sera stessa, mentre portava al prigioniero il suo pasto, Grifo, aprendo la porta della prigione scivolò sulle pietre viscide e fece un gran tonfo. La mano sulla quale tentò di reggersi venne sottoposta a uno sforzo eccessivo e imprevisto ed egli si ruppe il braccio al di sopra del pugno. Cornelius fece un movimento verso il carceriere; ma poiché non aveva idea della gravità dell’incidente, Grifo gli disse subito: - Non è niente; non muovetevi. Volle risollevarsi da solo appoggiandosi al braccio che era stato leso, ma l’osso non resse: solo allora Grifo sentì tutto il dolore e lanciò un grido. Comprese di avere il braccio rotto e quell’uomo tanto duro nei confronti degli altri ricadde svenuto sulla soglia, dove rimase freddo e inerte come se fosse morto.

