Capitolo XVIII L’isola delle belve feroci Per la seconda volta la città sottomarina si trovava in balia dell'oceano. Le forze brutali della natura avevano nuovamente vinto, ma questa volta non in peggio, perché avevano liberati i naufraghi, si potevano chiamare così ormai, da una prigionia che avrebbe potuto diventare fatale a tutti. L'enorme massa aveva ripresa la sua danza disordinata. Dove andava? Nessuno lo sapeva. Certo però il vento e le onde li spingevano verso nord-est, in direzione delle Canarie. I sette uomini, essendo rimasto con loro il giovine forzato, non si trovavano però in liete condizioni. Erano ben più fortunati i galeotti, i quali almeno stavano al sicuro entro le pareti d'acciaio, al sicuro dai colpi di mare e dai terribili colpi di vento, sia pure alle prese co

