Indice
CAPITOLO I
CAPITOLO II
CAPITOLO III
CAPITOLO IV
CAPITOLO V
CAPITOLO VI
CAPITOLO VII
CAPITOLO VIII
CAPITOLO IX
CAPITOLO X
CAPITOLO XI
CAPITOLO XII
CAPITOLO XIII
CAPITOLO XIV
CAPITOLO XV
CAPITOLO XVI
CAPITOLO XVII
CAPITOLO XVIII
CAPITOLO XIX
CAPITOLO XX
CAPITOLO XXI
CAPITOLO XXII
CAPITOLO XXIII
CAPITOLO XXIV
CAPITOLO XXV
CAPITOLO XXVI
CAPITOLO XXVII
CAPITOLO XXVIII
CAPITOLO XXIX
CAPITOLO XXX
Mario Paternostro
Il Cardinale deve morire
Genova, 1958
FRATELLI FRILLI EDITORI
Le vicende di questo romanzo dove appaiono anche personaggi realmente vissuti sono completamente di fantasia, come di fantasia è tutta la storia.
A Edoardo
“Ut moriens viveret, vixit ut moriturus”
(Auxia da Poggio, 1484)
Nota dell’Autore
Questo è un romanzo e basta.
Molti fatti sono reali e anche alcuni personaggi inseriti nel racconto.
Che resta un prodotto di assoluta fantasia.
Per il mio lavoro ho conosciuto alcuni di questi protagonisti e ho cercato di raccontarli per come li ho visti io.
Così Genova nel 1958 e anche, sforzandomi di ricordare i discorsi dei miei genitori, quella del 1953, quando ancora erano ferite laceranti le macerie della guerra, poi sostituite dagli sventramenti delle prime speculazioni.
Roma è quella che ho vissuto con la mia professione, la città che amo profondamente e devo rivedere con continuità. Ho cercato di verificare, ma, logicamente, mi sono affidato spesso alla fantasia sperando di non avere troppo tradito la realtà.
Chiedo scusa agli amici spagnoli per uno spagnolo molto “turistico” e soprattutto ai romani per un romanesco molto “riveduto e scorretto” ma spero convincente nella sua musicalità!
Non avrei mai potuto scrivere questa storia senza i lavori fondamentali di alcuni vaticanisti come Benny Lai e Giancarlo Zizola dai quali ho attinto molto.