Capitolo 23

1987 Parole

23 Yulia Il respiro di Kirill è caldo e fetido sul mio viso, e la sua massiccia mole è come una montagna sopra di me, che mi schiaccia sulla branda. Le mie viscere si contorcono dall’orrore e il disgusto, e sento la mia mente scivolare verso il luogo buio, dove non esisto e non provo tutto questo. No. Con lucida razionalità, so che se andassi lì, sarei persa. Non riemergerei più da quelle tenebre. Devo rimanere cosciente. Devo combattere. Non posso lasciare che mi distrugga di nuovo. Sopprimendo la mia istintiva inclinazione a lottare, mi lascio andare, rilassando i polsi nella stretta brutale di Kirill. Non reagisco quando passa la lingua sulla mia guancia, e non mi irrigidisco quando mi apre le gambe, sistemandosi in mezzo ad esse. Deve credere che io sia stordita e domata. È la mi

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