“Sono dentro” annunciò attraverso un piccolo microfono che portava agganciato al bavero del camicione. “Ricevuto, procedi con la perquisizione” gli rispose Furlan. Caruso si ritrovò in una stanza di circa trenta metri quadri, dove al centro spiccava un variopinto divano da due posti. A sinistra si trovava una piccola cucina con un tavolo quadrato e due sedie. Sulla destra c’era un mobile basso sul quale era appoggiato un televisore da trentadue pollici, al suo fianco c’era una libreria. Constatò che l’occupante dell’alloggio era una persona decisamente disordinata. Sul divano erano ammucchiati diversi indumenti, alcuni dei quali necessitavano di un giro in lavatrice. La cucina non era messa meglio. I due fornelli del gas erano incrostati di sugo, mentre nel lavello erano presenti divers

