Glaucopide

1768 Parole

Glaucopide “Tu ti devi innamorare!” dice Augusta avvicinandosi lentamente al lavandino. “E di un uomo più giovane. Che cosa ci fai senza un uomo?” Si ferma con le mani puntate sui fianchi, lo sguardo deciso fisso su di lei, senza un battito di ciglia. Augusta è un’amazzone dai capelli bianchi sempre raccolti in uno chignon regale, ha occhi che vedono anche sotto la pelle, un corpo dritto, asciutto, saldo. Oggi indossa jeans scampanati e una felpa azzurra, ampia. Ottant’anni. Fiora rimane con la patata in una mano e il coltello nell’altra, la pelle sbucciata penzola a mezz’aria. La cucina sa di pane caldo, i vetri appannati della portafinestra non lasciano vedere fuori. Appoggia sul lavandino coltello e patata, si volta con calma, rimane viso a viso. “È successo qualcosa? Stai bene?”

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