Prologo
Cosa ci è stato tramandato delle prime ere su questa terra? Ben poco... Il mondo di Elt, da allora, si è molto modificato e secoli di polvere si sono accumulati sui manoscritti di storia. Tuttavia, ancora oggi, si narra di un principe, del suo viaggio e del modo in cui, per salvare il proprio regno, compì un'impresa che trasformò la sua storia in leggenda...
Verso la fine di quella che viene chiamata “la Prima Era” il mondo di Elt si divideva in cinque fazioni, ciascuna delle quali bramosa di estendere il proprio dominio sull'isola a forma di diamante. Dyaelt, questo il suo nome, era il più ambito punto di controllo delle rotte navali che attraverso il Grande Mare collegano i continenti. Un territorio vasto, ricco, dal clima mite e dai campi fertili, dalle immense miniere d'oro e dalle verdi foreste. Una terra che accoglieva da sempre in prosperità chiunque la abitasse. Da quanto descritto nei volumi dell'epoca, infatti, non intercorse molto tempo dal momento in cui i nostri avi colonizzarono le sue sponde all'inasprimento dei rapporti tra le diverse fazioni. In molti avanzarono pretese sull'isola e alcuni si elevarono addirittura a padroni di quei territori. Così, anno dopo anno, i contrasti si accentuarono e una sanguinosa guerra scoppiò tra i popoli. Valorosi guerrieri si affrontarono senza tregua cadendo numerosi sui campi di battaglia. Non furono risparmiati nemmeno donne, bambini, vecchi... Il desiderio di potere cresceva e, poco alla volta, ottenebrava le menti di quanti si battevano in nome di quella terra.
Venne chiamata la “guerra di Dyaelt”, la più sanguinosa di cui Elt abbia memoria.
In vent'anni di ininterrotte violenze, nessuno dei cinque re che allora governavano il mondo sembrava ancora potere avere la meglio sugli altri.
Messi in ginocchio da così aspre battaglie, infine, i sovrani furono costretti a stipulare un patto.
Le trattative si tennero a Sekinat, capitale dell'Igsonelt, e proseguirono per settimane. Ciononostante, sotto la crescente pressione dei popoli, ormai allo stremo delle forze, una sola soluzione risultò percorribile: abbandonare Dyaelt, per sempre. Da allora, nessun essere vivente avrebbe più potuto mettere piede sull'isola o trarre vantaggio da quelle terre.
Per suggellare l'accordo e affinché i patti venissero rispettati, si decise di ricorrere alla magia. Venne eretto un tempio nel cuore della terra a forma di diamante e all'interno di esso fu costruito un altare in cui rinchiudere l'energia di ogni sovrano. Ciò avrebbe assopito in ciascun regnante e nei propri successori qualsiasi interesse verso l'isola. A protezione di esso, alcuni dei più valorosi combattenti reduci dal conflitto decisero di rimanere, intenti a preservare i sottili equilibri che lentamente si sarebbero formati.
I tre stregoni Godlem, Oahem e Uasar, membri del Consiglio di Dyosir, tramite un potente sigillo magico legarono per sempre i guerrieri a quelle terre facendo sì che le loro anime, anche dopo la morte, rimanessero in eterno a protezione dell'altare.
Furono loro gli ultimi abitanti di Dyaelt.
Da allora, il mondo di Elt conobbe un periodo di pace. Quasi metà della popolazione di ogni impero era caduta nei vent'anni precedenti. I superstiti, adesso, potevano cercare di costruire per i propri figli un futuro migliore, privo di guerre, morte e sofferenza.
Non in tutti i regni, però, la pace sarebbe durata a lungo. Di lì a poco, un avvenimento lieto al popolo degli igson avrebbe condotto a cambiamenti che, tuttora, si ripercuotono sull'intero continente...
Nel secondo anno dopo la costruzione del tempio, Ogan, re degli igson, ebbe due gemelli. Una lussuosa celebrazione e lunghe feste accompagnarono l'evento che giunse come una benedizione agli occhi della gente.
Nel corso del tempo i due gemelli, Yan e Kan, si dimostrarono saggi, forti e ciascuno meritevole di guidare la nazione. Come spesso accade crescendo, tuttavia, anche il clima di competizione tra i due si fece più marcato. I giochi e le frivole sfide della gioventù si trasformarono presto in idee e principi differenti, in ideali e infine, in contrasti. A nulla valse la rigida intermediazione del sovrano che invece auspicava per loro un futuro di cooperazione. Così, alla sua morte, quasi come fosse già scritto, si accese tra i due eredi un'aspra diatriba per la successione al trono. Da una parte o dall'altra tutti gli igson si schierarono in favore di uno dei contendenti innescando in poco tempo i presagi di una guerra civile.
I due principi, consapevoli dei danni che una tale faida avrebbe portato al Paese, decisero di non scontrarsi per i possedimenti del padre, ma di dividerseli equamente.
Mentre gli Igson sostenitori di Kan rimasero nelle terre del nord del continente, mantenendo come capitale Sekinat, il resto di loro seguì il secondo genito verso i verdi pascoli del sud proclamando come città imperiale l'invitta roccaforte Korades.
Da allora in avanti le mappe di Elt non si sono modificate e mostrano il mondo così come lo conosciamo oggi, diviso in sette grandi regioni.
Circondate dal Grande Mare, le sponde di Dyaelt osservano da lontano ogni altro continente. A est della terra a forma di diamante, il confine tra Yan-igsonelt e Kan-igsonelt venne sancito all'altezza della sottile striscia di terra attraversata dalla catena montuosa di Osian. A ovest si adagia, invece, un secondo grande continente, raggiungibile tramite il Mare Piccolo anche dalle sponde orientali dell'Igsonelt. Le lande rocciose a nord di esso sono abitate dagli hatag, popolo di belligeranti e possenti guerrieri.
Tribù nomadi di anuma colonizzano, invece, il sud della regione. Sicuramente tra gli esseri meno temibili per quanto riguarda l'uso di arti magiche, gli anuma celano tuttavia, tra la loro gente, i migliori forgiatori di armi e formidabili strateghi militari. Prima dell'avvento della Guerra di Dyaelt, l'unione dei loro principali villaggi diede vita ad una Federazione e, ancora oggi, i rappresentanti di ogni tribù che la compone eleggono chi avrà l'onore di guidarli innalzando un saggio ed eccellente combattente al rango di Governatore.
Tra l'Hatagelt e l'Anumelt si trova, infine, la distesa boschiva più fitta ed estesa del mondo. Queste foreste rappresentano la terra natia degli yutan: esseri schivi, minuti e dalle fattezze animali, la cui storia è spesso avvolta nel mistero.
L'ultima terra emersa, la Malamonelt, si trova a nord di ogni altra, dove il Piccolo e il Grande Mare si incontrano generando le fredde Acque del nord. Questa terra spigolosa è forse la più antica su Elt e accoglie da tempi immemori maghi, stregoni ed esseri magici di ogni sorta. Tante delle creature disegnate nei bestiari di allora sono probabilmente estinte e molti dei suoi abitanti, i malamon, prediligono una vita di isolamento, dedita allo studio e in perpetua ricerca dei più arcani segreti del mondo. Della loro esistenza, presente o passata, tuttavia vi è la certezza più assoluta. Nella Marca di Dyosir, la regione più popolata della Malamonelt, e precisamente nella sua capitale Ozar, più e più volte in passato i tre nobili stregoni del Consiglio hanno deciso le sorti del mondo intero.
Conclusa la Guerra di Dyaelt, spettò a loro il compito di incantare l'altare in modo da inibire le pretese dei sovrani sulla terra a forma di diamante. Un'impresa mai sperimentata prima ma che riuscì alla perfezione.
Tuttavia, qualcosa cambiò nei rapporti tra i popoli. Forse per paura o per disprezzo nei confronti degli antichi nemici, ogni regno si chiuse sempre più nei propri confini. I commerci si affievolirono, i viaggi si interruppero e i contatti tra le grandi città si fecero radi.
Nel giro di poche generazioni, le storie sulla Guerra di Dyaelt e sull'altare che prima erano vive nella memoria di tutti, lambirono soltanto le bocche degli anziani e, di quei racconti, solo fiabe vennero tramandate dalle madri ai propri figli; fiabe che col tempo furono quasi completamente dimenticate.