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Elettra e il suo destino

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Elettra era solo una bambina quando fu costretta a fuggire in un altro mondo con la sua tata. Non ricorderanno nulla del loro passato; così da futura regina del suo regno, si ritrova figlia di una serva, nel castello del re alfa di una terra straniera. I lupi si presentano a 13 anni, ma Elettra è un raro lupo bianco e non si farà vedere fino a quando non avrà compiuto 18 anni.

Lei, come tutti gli altri, crederà di essere una umana. Quando il suo mate la troverà, non la accetterà come sua mate e la offenderà pesantemente, però senza rifiutarla. Si lascerà maltrattare o tirerà fuori il suo lato da guerriera?

Quando Elettra si trasformerà per la prima volta nel suo magnifico lupo bianco, avvierà l'intero piano stabilito dalla dea della luna. Un piano meticolosamente organizzato per la salvezza del mondo soprannaturale, contro un demone.

Il mondo del soprannaturale si salverà dal demone che lo minaccia?

Riusciranno gli eroi di questa storia a sconfiggerlo nel tempo e nello spazio?

Soprattutto, riuscirà a riabbracciare i suoi genitori?

Dalla storia:

"Non voglio una umana come mate e non voglio te, soprattutto ora, sono ancora troppo giovane, voglio fare le mie esperienze. Sei la figlia di una serva del castello, come puoi essere una regina!" Elettra non voleva un mate, almeno così aveva detto a se stessa e al suo migliore amico, ma sentendo quelle parole da lui, in quel momento, era come se le avesse girato e rigirato un pugnale dritto al centro del suo cuore. Le lacrime che pungevano gli angoli dei suoi occhi ghiaccio hanno lasciato un'espressione indecifrabile sul volto di Leone che le disse: "Presto me ne andrò, non dirai a nessuno di questa conversazione, a nessuno! Hai capito!" Lui ringhiò ed enfatizzò le ultime due parole, tanto che lei sobbalzò e rispose sussurrando: "Sì, ho capito!" La voce rotta dall'imminente pianto, che lei stava disperatamente cercando di trattenere, risuonò nelle orecchie di Leone e lui le disse: "Beh, non posso permettermi di essere lo zimbello di tutti, sarò il futuro Re e futuro Alfa di questo branco, dannazione!" A quel punto Elettra lasciò che le sue lacrime seguissero la forza di gravità, mentre Leone chiudeva gli occhi, inspirava profondamente, voltava le spalle e se ne andava sbattendo la porta dietro di se. Elettra cadde in ginocchio, singhiozzando liberamente; sfogò il dolore che provò in quell'istante attraverso calde lacrime.

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1. Tragedia imminente
"Elettra vieni qui piccola, dobbiamo rientrare si sta facendo buio!" "Mamma no, un altro po', per favore!" "No tesoro, continuerai domani questo gioco è ora di andare a letto". La piccola Elettra con il broncio obbedì a sua madre e dopo un bel bagnetto la portò a nanna nella sua stanzetta. Le rimboccò le coperte, sulla porta le disse: "Buona notte, piccola brigante!" "Buona notte, mamma ti voglio bene!" "Anch'io te ne voglio, tesoro!" "E a me? Chiese suo padre con voce dispiaciuta, sbucando da dietro la mamma. "Voglio tanto bene anche a te papino!" Lui le si avvicinò velocemente, le iniziò a fare il solletico, quando smise le disse: "Tesoro mio, ti voglio un mondo di bene, sogni d'oro!" Le baciò la fronte e raggiunse Sabrina sulla porta. Lasciarono la porta socchiusa e andarono nella loro stanza a dormire. Durante la notte Sabrina sentiva qualcuno chiamarla, aprì gli occhi e vide una bellissima donna che risplendeva di luce propria, brillava ai piedi del loro letto, emanava sensazioni di quiete e sicurezza. A Sabrina non dava fastidio la luce ma si stropicciò gli occhi comunque, perché pensava che le stavano mostrando cose non vere. Quando li riaprì, la donna era ancora lì: "Ludovico, Ludovico, Ludovico"; scuoteva e chiamava suo marito per svegliarlo, voleva capire se era una sua visione o era reale. Ludovico si svegliò, senza aprire gli occhi, le disse: "Che c'è Sabrina, è notte ancora, torna a dormire" "Apri gli occhi, vedi quello che vedo io?" La donna scintillante nella stanza sorrideva e ancor prima che Ludovico aprisse gli occhi disse: "Figli miei, non abbiate paura di me, sono qui per dirvi delle cose importanti". A quel punto Sabrina aveva avuto la conferma che non stava sognando perché Ludovico la vedeva e sentiva quando le chiese: " Chi sei? Non può essere..." "Sì sono la dea della luna e quello che sto per dirvi non vi piacerà". "Di cosa stai parlando?" "Sono qui per dirvi che vostra figlia è un raro lupo bianco, si mostrerà solo al compimento dei suoi 18 anni, state per essere attaccati da qualcuno che stava aspettando la nascita di Elettra". Ludovico chiese preoccupato: "Non capisco, chi è? Cosa vuole da lei? Quando?" "Capisco le vostre preoccupazioni, ma vi posso dire che succederà nella prossima settimana. Elettra è molto speciale, è destinata a salvare non solo il suo branco, ma l'intero mondo soprannaturale!" Sabrina: "Lei è solo una bambina, se non riusciamo a combattere questo nemico, cosa sarà della nostra piccola Elettra?!" Ludovico abbracciava e consolava sua moglie in lacrime: "Non c'è nemico che non possiamo combattere, io darò la mia vita per la mia piccolina!" "Non è un nemico che può essere sconfitto, ma potete ingannarlo, vi darò delle indicazioni su come farlo ma non posso svelarvi la vostra sorte. Quello che posso dirvi è che riuscirete a salvare la vostra Elettra". Ludovico: "La mia morte per la sua salvezza è un prezzo che sono disposto a pagare!" La dea della luna spiegò ai due sovrani come salvare la piccola e preziosa Elettra, quello che si poteva dire con sicurezza era che: Leila la tata ed Elettra sarebbero state salvate. Il giorno seguente, il re Ludovico, organizzò una riunione con il suo beta, il gamma, il capo dei guerrieri, la tata, e sua moglie la luna. Tutti loro dovevano sapere del piano che stavano per mettere in atto. Ognuno avrebbe giocato il suo ruolo al meglio delle proprie possibilità per la salvezza della preziosa Elettra e di tutto il mondo soprannaturale. Dopo che tutto era stato programmato nei minimi dettagli il re fece un discorso agli abitanti del suo branco: "Abitanti del regno del branco della luna d'argento, sono qui per darvi delle cattive notizie. Nei prossimi giorni saremo sotto attacco nemico... "; la folla era in O e la paura era evidente sui volti dei più deboli, senza contare chi iniziava a far scendere lacrime. Il re continuò il suo discorso: "voglio che tutti lavoriamo insieme per mettere provviste per una settimana nei bunker di sopravvivenza e che bambini, donne e uomini che non sono addestrati per il combattimento, restino in isolamento a partire da domani. Gli unici che avranno il permesso di restare qui saranno i guerrieri e chi è addestrato a combattere, per la vostra incolumità vi ordino di seguire le regole, per il vostro bene spero sia tutto chiaro. Che la dea della luna, nostra madre ci protegga sempre"; con queste parole il re Ludovico concluse il suo discorso, non aggiunse altro per non scatenare panico in giro. "Sire, la persona che stava aspettando è arrivata!" "Falla accomodare nel mio ufficio, arriviamo!" Ludovico rimase a guardare come la gente del suo branco si aiutava l'un l'altra e si sentiva orgoglioso del suo lavoro, anzi no, era orgoglioso della sua famiglia, il branco era la sua famiglia. Chiamò sua moglie, la tata e raggiunsero insieme il suo ufficio. "Buongiorno signorina Katy!" Buongiorno a tutti voi!" Salutò cortesemente la giovane ragazza. Sabrina stringendole la mano disse: "Non sei troppo giovane per questa cosa che stiamo per fare?" Katy con una nota di disappunto rispose: "Me lo dicono spesso guardando il mio aspetto, ma posso assicurarvi che sono unica nel mio genere e solo in quattro posso fare quello che voi mi avete chiesto di fare. Considerando il brevissimo lasso di tempo che mi avete dato dovreste essere grati della mia presenza!" La tata, Leyla disse, cercando di domare il fuoco prima che divampasse irrimediabilmente: "Non alteriamo i toni e gli spiriti, per favore. Miss Katy dovete comprendere l'importanza di quello che sta per succedere e comprendere loro che sono chiamati a fare un sacrificio non indifferente!" Katy con tono pacato si presentò: "Io sono una Fata / Strega, e sono qui per aiutare voi e il nostro futuro. Per tutta la mia vita, seppur breve, non ho fatto altro che studiare ed esercitarmi per questo. La mia madrina era stata informata del mio destino, del mio ruolo in questa partita, del mio ruolo decisivo e importante che avrei dovuto giocare e lo aveva saputo prima della mia nascita. Mi ha insegnato tutto quello che so, tutto quello che mi sarebbe servito per questo nostro incontro!" Ludovico guardò sua moglie negli occhi e poi Katy, che sedeva di fronte a lui: "Direi che è chiaro che tutti abbiamo un ruolo da giocare in questa storia e mi sembra che tu abbia lavorato sodo, quindi senza ulteriori indugi, direi di procedere con il nostro piano!" Tutti erano d'accordo, non poteva essere altrimenti! Non c'erano altre opzioni e soprattutto non c'era altro tempo da perdere. Quando la riunione finì e tutto era stato sistemato, Ludovico chiamò, attraverso il collegamento mentale, il suo beta, il suo gamma e il capo dei guerrieri, per una definitiva riunione sul piano da seguire. Adesso tutto era sistemato in teoria, dovevano procedere e far sì che tutto si doveva sistemare anche nella pratica. Ognuno di loro aveva un compito e doveva portarlo a termine, in qualsiasi modo, con qualsiasi mezzo, per la riuscita del complesso piano. Luna Sabrina era sempre con la sua Elettra, non riusciva a staccarsi da lei. La preoccupazione di una madre inizia quando scopre di essere incinta. Per loro era diverso, doppiamente doloroso, avevano aspettato così tanto per averla, quando ogni speranza era persa, arrivò Elettra e adesso l'avrebbero persa. Del loro destino non si sapeva cosa ne sarebbe stato, quindi quei momenti, forse gli ultimi, erano gemme, rubini, diamanti, qualsiasi cosa di prezioso ci sia in questo mondo! "Tesoro dovresti riposare, non vorrai essere stanca quando affronteremo il nemico!" "Non riesco a lasciarla, lei è tutta la mia vita! Perché doveva succedere tutto questo a noi?" "Questo era il nostro destino! Ti capisco più di quanto tu possa immaginare; il dolore straziante di dover perdere la mia piccolina non mi fa pensare chiaramente; ma noi siamo re e regina, Alpha e Luna di questo branco, abbiamo delle responsabilità per tutti quelli che ne fanno parte". "Lo so questo; ma noi saremo qui a raccogliere e ad affrontare ciò che resterà di noi; ma lei..."; guardava con gli occhi lucidi la sua amata figlia, mentre Ludovico le si avvicinò, le mise due dita sotto il mento, le girò la testa verso di lui e le disse: "Lei sarà salva e io farò in modo che tu riveda la nostra bambina un giorno. Anche se dovesse significare vendere la mia anima al diavolo o peggio dare la mia vita!" Sabrina si alzò in piedi, baciò suo marito e lo abbracciò. Lo strinse forte e si lasciò abbracciare, cullare per un po'. Il loro legame era forte e riuscivano sempre a trovare conforto l'uno nell'altro.

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