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EDIZIONE REVISIONATA 04/07/2019.
Replica della prima edizione del 1865 con disegni originali di John Tenniel.
In un "meriggio dorato" del 1862, come ricordato all"inizio del libro, Lewis Carroll si trovava in barca con un amico, la piccola Alice e le sue due sorelle, e per far divertire le bambine inventò una storia fantastica. Alice lo pregò di metterla per iscritto e il racconto fu pubblicato nel 1865 con il titolo "Le avventure di Alice nel paese delle meraviglie". Vi si narrano le vicende di una bimba di nome Alice, che nel giorno del suo settimo compleanno, seguendo un coniglio bianco con giacca e panciotto, precipita in un magico mondo sotterraneo, dove vive strabilianti avventure e incontra bizzarri personaggi, tra assurdità e paradossi di ogni tipo. Gli stravaganti protagonisti del romanzo non sono però così distanti dalla realtà, in quanto offrono una carrellata dei difetti e delle manie del genere umano, e numerosi sono i riferimenti a personaggi e avvenimenti dell"epoca. In tutta l"opera abbondano inoltre giochi linguistici e matematici, citazioni, nonsense e figure retoriche, che fanno di Alice nel paese delle meraviglie un capolavoro di originalità, da oltre 150 anni letto e tradotto in tutto il mondo.
Per tutto l’aureo pomeriggio
Galleggiamo beati
Avendo incauti entrambi i remi
Alle bimbe affidati,
Le cui manine ora pretendono
Guidare i nostri fati.
Crudele Trio! Così esigevi
Nell’ora del languore
Una novella da un alito
Privo d’ogni vigore.
E come opporsi alla richiesta
Di tre voci sonore?
«Comincia!» fa imperiosa
Prima la più esigente;
Con sgarbo poi Seconda si augura
«Che ci siano nonsensi»;
«Non t’interrompo» dice Tertia:
Vuole essere diligente.
E quindi scendo giù il silenzio.
Sulle ali del pensiero
La bimba sogna che percorre
La terra del mistero,
Con gli animali che le parlano...
E sembra quasi vero.
E sempre quando inaridita
Parea l’ispirazione
E lui tentava di sospendere
Stanco, la narrazione:
«Domani il resto...» «Oggi è domani!»
Era l’implorazione.
E così delle Meraviglie
La terra fu creata,
Con i suoi mille fatti strani...
A storia terminata
Si voga allegri verso casa.
Finita è la giornata.
Alice! Accogli questa fiaba
E con gentile mano
L’intreccio di ricordi e sogni
Riponilo, ma piano,
Come del pellegrino i fiori
Che vengon di lontano.