bc

Prima dell'inizio

book_age16+
150
FOLLOW
1K
READ
alpha
others
independent
omega
bxg
vampire
magical world
friendship
rebirth/reborn
stubborn
like
intro-logo
Blurb

Prequel di "il branco degli emarginati ".

Un giovane Vampiro, viene bandito dal suo regno.

condannato a vagare nella solitudine, finché le bestie non avranno pietà di lui.

Mai condanna fu veritiera, poiché durante il suo cammino, il vampiro viene attaccato da un orso.

Che, già si lecca le zanne, pronto a divorarlo.

Se non fosse per una giovane Omega, che lo salva senza una ragione.

Nel loro mondo è risaputo che le due razze sono in continua guerra.

Anzi, che tutte le razze vivono separate tra loro.

Eppure ciò, non scoraggiera la fantastica amicizia che nascerà tra i due.

e non solo...

Lui, Esuberante, allegro, spaccone e chiassoso a parere della lupa.

si scontrerà con la fredezza e l'indifferenza di lei.

creando un equilibrio perfetto tra i due.

=_==_==_==_==_==_==_==_==_==_==_=

tratto dalla storia.

"Non ti ho salvato per averti attaccato al culo pipistrello da strapazzo."

Sbuffa la lupa, stufa del passo di lui a fianco al suo.

Dal suo canto, Tristano non si fa scoraggiare, è continua a seguirla divertito.

"Mi hai salvato, ed ora sono problemi tuoi lupetta.

Non me ne andrò finché non ricambierò il favore."

Tutte sciocchezze, la verità è che l'omega lo incuriosisce molto.

Ed è deciso a scoprire di più su questa ragazza dallo sguardo vuoto.

"A tuo rischio e pericolo succhia sangue, in futuro non farò lo stesso sbaglio."

Ridacchia Tristano, sapendo bene che per quanto ella si mostri fredda.

In caso di pericolo gli coprirà le spalle

=_==_==_==_==_==_==_==_==_==_==_=

Per le lettrici di "il branco degli emarginati", vi avviso che questo è il prequel della storia.

Per chi non la letto, non ci sono problemi.

perché questa è una storia a parte...

chap-preview
Free preview
Capitolo 1 l'inizio
Il mondo non è mai stato oscuro come ora. La terra, creata dalla dea madre con amore e speranza ora vive secoli bui e crudeli. Popolata da tante razze diverse, che combattono tra loro per un briciolo di terra in più. Tra tutte le creature, tre spiccano per numerosità. I licantropi, conosciuti bene per la loro suddivisione in alfa, beta e omega. I cacciatori, umani feroci che vogliono combattere e rendere schiave le creature magiche. E i vampiri. Figli della dea Ares, conosciuti per la loro sete di potere e non solo. E per la loro monarchia assoluta. Alla base della loro piramide c'è la plebe. Umani trasformati in vampiri, con una forza e una velocità superiore ai cacciatori e una sete a volte incontrollata. Al secondo livello, ci sono i consiglieri. Figli di sangue misto, ma di diritto nobili per il loro sangue più o meno puro. Con una forza sovrumana e una velocità innaturale , ma anche due ali modeste. E una sete controllata. La punta di cristallo di questa monarchia, sono i re e principi. Di sangue puro da dinastie. Una forza sovraumana maggiore a quella di qualsiasi vampiro, comparabile a un esercito di cinquanta uomini, come anche la loro velocità. Caratterizzati dallo loro completa trasformazione. Due ali nere enormi, paragonate a quelle di un angelo se non avessero sembianze di pipistrello. E due occhi neri che possono distruggere un'anima. Mentre per loro la sete è più un vizio che un bisogno. Nel mondo si conoscono solo quattro regni, posizionati sui quattro punti cardinali. Nati dai quattro primi vampiri ai tempi della creazione. In pace tra loro solo per comodità. Poiché, al contrario dei licantropi più istintivi, la mente dei vampiri è più fredda e calcolatrice. L'immagine perfetta del vampiro è proprio questa. Forte, veloce, freddo, calcolatore e rigido. Ma ci sono sempre le eccezioni. Come questo giovane vampiro, di appena centi anni, venti nel suo aspetto. Che cammino tranquillo sulla terra di nessuno, a pochi kilometri dal regno vampiresco dell'est. Cammina tranquillo, tra la natura autunnale che lo circonda. Con solo il rumore delle foglie secche, che si rompono al suo passaggio. È la prima volta che esplora queste terre, abituato a una vita ben diversa. Coccolato nella sua nobiltà. Ma sa che la sua vecchia vita piena di agevolazioni non c'è più. Ed è pronto ad affrontare questa nuova avventura. Forse è proprio questo che la condannato all'esilio, la sua troppa leggerezza. Il suo sorriso troppo caldo per appartenere a un vampiro. Ma lui sospira, spingendo questi pensieri in un angolo della mente. Non vuole pensare a ciò che la portato qui. Vuole solo andare avanti, nella speranza di trovare la forza di tornare indietro. Con solo poche provviste in una vecchia sacca, continua a camminare senza una meta ben precisa. Volendo solo mettere più distanza possibile tra se e la sua vecchia vita. Però, una cosa positiva in questo esilio, la trova. Ora sa quanto gli amici e i parenti possano essere falsi. Quanto quelle persone che credeva vere e affezionate a lui, gli hanno poi girato le spalle quando si è scoperto del suo esilio. Ma immagazzina anche questo pensiero. Pazienza, si dice, prima o poi incontrerà anche persone vere. O almeno lo spera. Il sole segna il primo pomeriggio quando si constringe a fermare i suoi passi. Con in sensi in allerta verso un rumore davvero poco piacevole. Posa la sacca a terra, facendo meno rumore possibile. Mentre i sensi rimangono controllati e ben sviluppati verso il rumore di zampe. Zampe enormi, che spezzano i ramoscelli sul loro cammino. Un passo pesante, che fa dedurre al vampiro che é un animale enorme. Feroce e affamato. Non passa molto prima che se lo ritrova davanti. Un orso adulto, anche più grande del normale, che punta proprio su di lui. Il vampiro non avrebbe problemi a sconfiggerlo. Se non fosse reduce di tre notti in bianco e due giorni senza cibo. Ma, nonostante abbia poche possibilità, si mette in posizione d'attacco. Sorridendo divertito all'idea di affrontare l'animale. Combatte contro la bestia, utilizzando gli artigli e la sua velocità. Appoggiandosi ai numerosi anni di allenamenti che ha sulle spalle. Gira intorno all'animale, ferendolo superficialmente. Giocando più che combattendo. Un ulteriore difetto del vampiro, che paga a caro prezzo. Poiché l'orso, in un momento di distrazione, lo colpisce con forza, mandandolo a sbattere contro una quercia poco lontano. La botta alla nuca il ragazzo la sentita bene e il dolore gli appanna la vista. Rimane immobile seduto per terra, guardando l'animale camminare verso di lui. Mantenendo però un sorriso ironico. Poiché è stata proprio questa la sua punizione. "In esilio nella terra di nessuno, dove le bestie si ciberanno di te." Molto azzeccato, pensa distrattamente. Limitandosi a rimanere fermo, in attesa della sua fine. Perché, a parere suo, la vita è solo un opera teatrale in attesa che arrivi la scena conclusiva. La morte. Ma mentre lui fa mentalmente testamento, lasciando il nulla a nessuno. Il destino decide per lui, consapevole che la sua fine non è ancora arrivata. Non è nei piani degli dei. All'improvviso, i sensi del vampiro, vengono attratti da quattro zampe che corrono veloci e leggere verso di lui. Vede la zampa dell'orso pronto a colpirlo. Poi un ululato e lo sguardo addolorato del l'orso. La sua vista torna piano ad essere limpida e gli permette di vedere con chiarezza una lupa bianca, se non per le zampe grigie, attaccata alla schiena dell'orso che soffre per le zanne  conficcate nel suo collo. In un movimento brusco, l'animale si libera della lupa. Che atterra elegante poco lontano, continuando a mostrare le zanne sporche del suo sangue. Le stesse che afferrano una corda, per poi correre dalla parte opposta. E sono poci secondi di silenzio, prima che sotto l'orso si apra una botola che lo fa cadere in una trappola. Un verso straziante di dolore poi più nulla. Il silenzio torna a circondare il vampiro. Rimasto scioccato e sorpreso da ciò che ha appena vissuto. Sentendo la ferita sulla nuca rigenerarsi, si solleva da terra per affacciarsi sulla buca. Sullo spettacolo macabro che quella lupa ha creato. L'interno della buca è stata riempita di tronchi appunti. Che ora attraversano molti punti dell'enorme corpo dell'orso. "Non farti strane idee pipistrello. Quella è la mia cena." Si volta di scatto verso la voce femminile. Ritrovandosi davanti una donna di circa vent'anni. Capelli neri e lunghi fino alla schiena, pelle leggermente rosea e liscia come la porcellana. Alta quanto lui e con un corpo formoso, fuori dagli standard di magrezza, mostrato con fierezza. "Be', potrei aiutarti a tirarlo fuori. E tu in cambio potresti fare a metà." Si mostra come sempre spavaldo il vampiro, studiandola con cura. È una lupa, la stessa di pochi minuti prima. Ma la cosa sorprende sono i suoi occhi ora blu e il suo odore dolce, segno che è una omega. Partendo dal presupposto che gli omega sono molto rari e che sono quasi sempre schiavi di alfa. Non si aspettava sicuramente di incontrarne una così... Forte? Non sa ne meno lui come descriverla. Ma, a parte gli occhi blu e il profumo di omega, a ben poco delle descrizioni che il vampiro ha studiato sui libri. "Certo. Fai un passo indietro, così mi aiuti." Gli risponde lei, rimanendo immobile e seria. Indifferente alla presenza del ragazzo. Che ne rimane un po' turbato, poiché abituato ad affascinare qualsiasi donna. Ma si risponde che è sicuramente per le loro nature nemiche. Così fa un passo indietro, aspettando altre spiegazioni. Ma invece la lupa afferra una corda poco lontano, per poi tirarla all'improvviso. La velocità degli eventi e la sorpresa del vampiro, lo fanno finire in una trappolla. Con una corda sulla caviglia che lo tiene a testa in giù. Sotto lo sguardo ancora indifferente della lupa. Rimane a testa in giù, con le braccia incrociate sul petto, fingendosi offeso. Ma non c'è nulla da fare, la lupa non lo guarda di striscio. Perciò il vampiro si limita a studiarla, non avendo nessun disagio da questa questa posizione. La osserva entrare cauta nella buca, passare una corda intorno al corpo dell'animale, per poi uscirne tranquilla. Da una sacca, che solo ora nota il vampiro, tira fuori una carrucola. In cui incastra la corda, per poi spostarsi dal meccanismo di qualche passo. Pochi secondi dopo il vampiro capisce che è uno strumento magico. Poiché, da solo,inizia a issare su l'animale fino a tirarlo fuori dalla buca. Sempre nell'assoluto silenzio, la lupo conserva lo strumento nella sacca. E, afferrando il capo della corda, da le spalle al vampiro e si incammina chissà verso dove. "Ehi? E io che faccio?" Chiede il ragazzo, indicando la caviglia ancora legata. Ma la lupa si limita ad una alzata di spalle tornando a camminare. Ignara o indifferente del  sorriso divertito che sta apparendo sulle labbra del ragazzo. Il primo vero sorriso, da quando questa storia è iniziata. Senza nessuna fatica, taglia la corda con gli artigli, atterrando con una eleganza  perfetta. Per poi aumentare il passo per raggiungere la lupa. "Comunque mi chiamo Tristano." Le dice, affiancando la lupa, senza però ricevere attenzione. Se non un ringhio bloccato nella gola. " Bel nome. Ti si addice." Continua lui, mostrandosi immune alla freddezza di lei. "Dove andiamo di bello?" Portandosi le mani sulla nuca, la osserva attentamente. Cercando di capire se davvero è un omega. Poiché, nonostante il corpo rifletti alla perfezione questa natura, il carattere della donna è più simile a quello di un alfa brontolone. Finalmente la lupa si ferma, fulminandolo con lo sguardo che da marrone muta velocemente in blu. "Non ti ho salvato per averti attaccato al culo pipistrello da strapazzo." Sbuffa la lupa, stufa del passo di lui a fianco al suo. Tornando a camminare, speranzosa che il messaggio sia arrivato chiaro. Ma, Tristano non è mai stato facile da convincere e non si fa scoraggiare Continundo a seguirla divertito. "Mi hai salvato, ed ora sono problemi tuoi lupetta. Non me ne andrò finché non ricambierò il favore." Tutte sciocchezze, la verità è che l'omega lo incuriosisce molto. Ed è deciso a scoprire di più su questa ragazza dallo sguardo di ghiaccio. Chi è? Dove ha trovato quello attrezzo magico? Vive qui? Quelle trappole le ha create lei? E molte altre domande a cui deve assolutamente trovare risposta. Considerandolo un buon passa tempi prima che un'altro orso provi a usarlo come cena. "A tuo rischio e pericolo succhia sangue,  in futuro non farò lo stesso sbaglio." Ridacchia Tristano, sapendo bene che per quanto ella si mostri fredda non lo farebbe mai. O almeno ci spera. (⊙_◎)(⊙_◎)(⊙_◎)(⊙_◎) Dopo mezz'ora di cammino. In cui il vampiro non è stato zitto un secondo e la lupa non ha detto una parola. Si fermano, o meglio è la lupa a fermarsi, guardandosi intorno. "Qualcosa non va?" Le chiede Tristano, cercando con i sensi qualsiasi tipo di pericolo. Non sentendo però nulla. "O no. Anzi, va alla grande." Tristano rimane fermo, confuso dal sorriso sinistro apparso sulle labbra della lupa. La osserva fare qualche passo, per poi scomparire nel nulla. Lasciandolo frastornato. Lui fa gli stessi passi fatti dalla donna, ma nulla succede. Rimane nella foresta che ha attraversato fino ad ora, ma senza di lei. Intanto, da una piccola casetta, affiancata da una specie di stalla, esce una donna dai capelli rossi fuochi e lo sguardo confuso. "Calipso. Hai fatto buona caccia?" La lupa si limita ad annuire, camminando verso la stalla con ancora l'orso al seguito. Ma la sua amica non si riferisce all'animale "Ei lupetta? Mi seduci e poi mi abbandoni così?" Urla Tristano, all'oscuro della cupola che lo divide dalle due donne e la loro dimora. "Sai che è un vampiro vero?" Chiede la rossa, seguendola all'interno della stalla, ricevendo un semplice assenso da parte della lupa. "E che è un nobile?" Ancora una volta annuisce, entrando in una seconda stanza lontano dalle bestie di allevamento, appoggiando l'orso sul tavolo da macello. "Hai intenzione di lasciarlo lì fuori?" Calipso sembra pensarci, poggiandosi un dito sotto il mento. Ma è tutta scena. "Si." La rossa non ci prova ne meno a disuaderla. Sa che la lupa è più testarda di un mulo. Perciò si limita a sbattere i piedi a terra indignata, per poi tornare nel cortile. Osserva il vampiro ancora lì ,succube dell'incantesimo della cupola. E stata proprio lei a creare questo incantesimo, che ha la capacità di nasconderle. E di riportare indietro di dieci passi chiunque la sfiori. Finché non si dimentica perché è lì e cambia tragitto. Ma quel vampiro, sembra fin troppo motivato a provarci ancora e ancora. "Prima o poi si stuferà. Oppure il tuo incantesimo gli brucerà qualche neurone. Non una grande perdita dato l'esemplare." Le dice Calipso, entrando in casa. Pronta a cambiarsi per andare a lavorare nel piccolo orto sul retro della casa. "Andiamo Cali. Non puoi lasciarlo lì così." La sgrida la rossa, riferendosi a quel povero vampiro abbandonato a se stesso. "Certo che posso. Infatti, lo fatto." Si limita la lupa, lasciandola imbronciata nel piccolo soggiorno di casa. La rossa sa che l'amica non è cattiva. Che non ha abbandonato il vampiro per la sua natura. E che ha le sue buone ragioni. Ma sa anche che quel vampiro ha bisogno d'aiuto. E non perché è insolito vedere un nobile in giro da solo, ma glielo legge dentro grazie ai suoi poteri. Intanto il vampiro si guarda intorno, capendo che c'è qualcosa che gli sfugge. Con gli artigli segna un tocco, per poi iniziare a camminare . Per poi sbuffare quando, dopo pochi passi, si ritrova davanti al tronco lesionato. "Quello strumento magico non è l'unico trucco della lupa." Raggiona ad alta voce. Chiedendosi se non sia sbagliato sulla donna, se non sia in realtà una strega. Ma poi nega con il capo. L'ha vista in forma di lupo e il profumo che ha non mostra dubbi. L'unica soluzione è che abbia un amica strega o qualcosa del genere. Il problema è che finché non riesce a raggiungerla non potrà mai chiederglielo. Anche se sa che difficilmente la lupa risponderebbe a qualsiasi suo quesito. Tutta questa situazione lo fa sorridere ancora più. Quella lupa è davvero un magnifico mistero. "Finalmente ti abbiamo trovato Tristano." Troppo preso dai suoi pensieri non si è reso conto dei cinque vampiri, che conosce bene, e che ora gli puntano le armi addosso. Non è davvero sorpreso della loro apparizione, sapeva che non si sarebbero accontentati del suo esilio. Sperava solo di aver più tempo. "Vi mancano di già? Che dolci." Li prende in giro, mettendosi in posizione di difesa. Pronto a dare cara la pelle, preferendo finire nelle fauci di una bestia che morire per mano di traditori. Il frastuono della lotta attira le due donne davanti alla cupola. Ferme ad osservare il vampiro combattere contro dei suoi simili. Altra cosa molto strana, conoscendo il rapporto finto tra vampiri. Tristano sembra molto in difficoltà e la rossa lo sa bene. Lo vede nella sua energia che tintenna e cala velocemente. Si volta verso l'amica, che però si limita ad un'alzata di spalle, rimanendo ferma appoggiata al manico della zappa. "Se non lo aiuti tu, lo faccio io." Tristano è riuscito ad ucciderne uno e a rubargli la spada. Ma osserva gli altri quattro e sa che non avrà fortuna ancora per molto. A pochi passi da lui, si girano le armi tra le mani, pronto ad attaccarlo. Tristano batte la ritirata, nascondendosi dietro gli alberi, cercando un buon piano per scamparla. Ma all'improvviso sente una presa sull'addome e una forza che lo tira indietro facendogli mancare il respiro e chiudere gli occhi. Mentre i quattro nemici si guardano intorno, cercando di capire da che parte sia andato. "Cerchiamolo, non deve essere lontano." Urla uno dei quattro, per poi dividersi in diverse direzioni. Tranne quella dove si trova il vampiro. "Tutto bene?" Tristano apre lentamente gli occhi, cercando di incanalare l'aria mancata per pochi secondi. La prima cosa che vede è una chioma talmente rossa da illudere che sia fatta di fuoco. Un sorriso gentile e due occhi viola lucenti. "Credo di si. Sono in paradiso o all'inferno?" Ironizza, sollevando la schiena. Rendendosi conto si essere seduto su un prato, davanti a una piccola casetta di campagna. "Direi nessuna delle due. Almeno che Calipso non decida di ributtarti ai piedi di quei quattro." Scherza la rossa, senza essere certa che sia una battuta. Sa che la lupa ne sarebbe capace. E lo dimostra anche lo sguardo che sta riversando sulla amica. Scontenta e indispettita dalla presenza del vampiro a casa sua. Lo stesso con cui scambia uno sguardo veloce, prima di tornare sul retro della casa. Lasciandolo alle cure, sicuramente più gentili, della amica. Calipso. Ecco finalmente che scopre almeno il nome della lupa. Ma quando si solleva per dirle qualcosa, è già scappata via. C'era da aspettarselo. Così torna con l'attenzione sulla rossa, che è sicuramente più incline a parlare. "Grazie per avermi salvato. Me la sarei vista davvero brutta. Mi chiamo Tristano." Le porge una mano, sperando che non rischi che gliela mordi come è successo con la lupa. Ma no, la rossa è sicuramente l'opposto. "Deborah. Ma puoi chiamarmi tranquillamente Deb. Hai fame? Che domande che faccio,hai l'energia bassa, perciò è normale che hai fame. Ti porto da mangiare. Anzi no, vieni andiamo in casa." E si, è decisamente l'opposto della lupa. Pensa Tristano, mentre la segue all'interno della casa. Debora pensa ad alta voce, a cosa potrebbe cucinare al vampiro. Mentre quest'ultimo si guarda intorno con meraviglia. È una piccola dimora, ottima per ospitare 2 donne. Dall'ingresso si arriva direttamente a un piccolo soggiorno con una cucina a legna. Poco distante c'è una porta, che sicuramente porta al bagno. E una scala verso il piano superiore, forse la zona notte. Non ci sono né quadri ne soprammobili. In compenso la casa è piena di oggetti che svolgono mansioni animati dalla magia. Come un mestolo che gira la zuppa sul fuoco o una spremi agrumi che fa il succo d'arancia. Sorprendente, davvero sorprendente. Tristano ha incontrato qualche strega, ma nessuna di loro aveva un potere talmente naturale e vivo. Ha sempre sentito che le streghe mettono energia nelle magie. Mentre qui sembra che la magia faccia parte dell'energia della donna. Lasciandola al suo da fare in cucina, torna sul giardino davanti. Curioso di dove sia finito per puro caso o destino. Di fianco alla casa, c'è una stalla che ospita due mucche e una pecora. Sicuramente li per avere latte e lana. Compiendo qualche passo in più, arriva sul retro. Dove vede Calipso, lavora con una zappa un piccolo orticello. "Perché non usate la magia anche qui?" Chiede tranquillo Tristano, non solo per curiosità. Ma anche perché si diverte a irritare la lupa con le sue solite domande. Infatti Calipso si limita a fare un basso ringhio, senza alzare lo sguardo dal terreno. Per fortuna c'è la strega a fargli compagnia. "Quando uso la magia, macchiò l'oggetto in questione con la mia assenza. Perciò se la usassi sui pomodori e poi tu li mangi e come se mangiassi me." E no, non è proprio questa la spiegazione. Ma dopo anni in cui ogni volta che lo spiegava la gente la guardava male, Deb ha deciso che questa spiegazione è la più pratica. "Tu non fai solo incantesimi. Ma animi le cose, gli dai vita." Risponde pensieroso Tristano, forse più a se stesso che a lei. Dando una spiegazione ai diversi oggetti magici che hai visto. Sorprendendo molto Deb, che in vita sua ha incontrato davvero poche persone a conoscenza di queste capacità. In genere le streghe si limitano alla magia sotto forma di incantesimo. Ma Deb è una eccezione, poiché lei non ha poteri, lei è potere. Calipso invece lascia cadere a terra la zappa, attirando lo sguardo dei due. Soprattutto quello divertito del vampiro. Chiedendosi se abbia solo questa espressione. Se non gli facciano male le guance a furia di essere sorridente. "Ora che sei salvo, parliamo di cose serie. Quando te ne vai?" Perché per lei è già tanto sopportare l'euforia di Deb. Avere un'altro moccioso tra i piedi non la fa di certo felice. No, per nulla. Prima se ne va,meno se ne dovrà preoccupare.

editor-pick
Dreame-Editor's pick

bc

Elettra e il suo destino

read
2.6K
bc

Be mine - Alpha

read
1.4K
bc

Nexus, il legame del lupo

read
2.0K
bc

Legata a te

read
17.5K
bc

Il branco degli emarginati

read
6.2K
bc

Un amore da lupo

read
1.1K
bc

MATE DELL' ALPHA

read
3.2K

Scan code to download app

download_iosApp Store
google icon
Google Play
Facebook