PROLOGO-1

2000 Words
PROLOGO 200 anni di storia Secoli fa il mondo era diviso in tre fazioni: gli umani, i vampiri e i demoni. I vampiri possedevano le terre a nord e gli umani quelle a sud, mentre i demoni non avevano una vera e propria regione, spadroneggiavano liberamente tra una e l’altra. Per anni la guerra tra le tre razze era rimasta senza vinti né vincitori, ma col passare del tempo la vittoria sembrava arridere sempre più ai vampiri. Nacquero così i primi cacciatori, umani valorosi a cui veniva insegnato l’uso della magia per contrastare la superiorità fisica del nemico. Tra i più feroci c’erano i Morghwarth, un gruppo di fanatici che con la scusa di liberare il mondo dalla piaga dei vampiri saccheggiavano intere città ed uccidevano indistintamente chiunque si rifiutasse di assoggettarsi al loro volere, uomini e donne compresi. In realtà tra le loro file si celavano i Dreynar, un’antica razza di demoni da sempre in lotta coi vampiri che, maestri dell’arte illusoria, mascheravano il loro aspetto da scheletri deformi sotto sembianze umane e fomentavano i cacciatori per raggiungere i loro scopi. A capo della fazione dei vampiri c’era Kain Lorikar, un potente guerriero dai lunghi capelli bianchi che dopo aver dimostrato il proprio valore in numerose battaglie contro i Dreynar, riunì i vampiri sotto il suo comando diventando a tutti gli effetti il loro signore. Non tutti nascono vampiri e neanche per Kain fu così, egli in realtà era un umano di nobili origini. Aggredito da alcuni banditi che gli tesero un’imboscata durante un viaggio, fu trovato in fin di vita da un vampiro che, invece di dargli il colpo di grazia e cibarsi di lui, gli propose di trasformarlo. Desideroso di vendetta, Kain accettò, trovando più umanità nella creatura della notte che nei criminali che lo avevano aggredito. Ad aiutarlo nella lotta per la supremazia contro umani e demoni c’era Dracula, un potente e crudele vampiro dai lunghi capelli dorati che si professava suo alleato mentre in realtà era solo un vile ipocrita che cospirava alle spalle di Kain e più volte aveva tentato di prendere il suo posto con l’inganno senza mai riuscirci. Anche se si faticherebbe a crederlo, un tempo era un comune essere umano. Spietato e sadico anche in vita, il suo vero nome era Vlad Tepes, ma l’aveva cambiato in Dracula, figlio del diavolo, quasi volesse cancellare ogni riferimento alle sue origini mortali. Incapace di saziare la sua smania di potere, aveva venduto anima e corpo alle tenebre, diventando un vampiro a tutti gli effetti e acquisendo poteri oscuri senza pari. Dopo aver cancellato qualsiasi presenza umana, costruzione od essere vivente da Drakenrak, le terre del diavolo, così aveva ribattezzato il suo territorio, Dracula aveva costruito il proprio maniero nel centro della regione e arruolato un esercito di vampiri e demoni da tutte le zone vicine. Il castello era perennemente circondato da una cortina di nebbia derivante dai poteri del vampiro, talmente fitta che il sole non riusciva mai ad oltrepassarla, conferendogli il nome di Fortezza Oscura. Oltre a tenere la luce del sole fuori dal castello, lo strato di tenebre serviva anche ad isolare la fortezza: se un prigioniero urlava, le persone all'esterno non sentivano nulla. I vampiri al servizio di Dracula abitavano nel castello e uscivano solamente di notte, mentre i demoni erano sparsi per la regione e la pattugliavano costantemente. A differenza di Dracula, Kain non aveva sterminato gli umani della regione, ma aveva stretto un patto di non belligeranza con loro, impegnandosi a difenderli dagli attacchi dei demoni in cambio di una pacifica convivenza coi vampiri. Norkrak, le terre d’ombra, così si chiamava l’intera regione poiché il cielo era perennemente coperto da grandi nubi grigie che impedivano ai raggi del sole di oltrepassarle, divenne la patria dei vampiri proprio per questa sua peculiarità. Entrambi i vampiri possedevano dei luogotenenti, guerrieri fidati che comandavano il loro esercito. Kain ne aveva cinque, mentre Dracula uno solo, Sebastian, un vampiro dalle capacità straordinarie che però mal tollerava il suo signore, non condividendone la crudeltà. Kain inoltre aveva altri due vampiri al suo servizio, Acamas e Ianos, i suoi fidati consiglieri. Molte leggende circolano attorno a Ianos, il vampiro dal volto serafico e senza età. Alcuni dicono che sia addirittura uno dei primi vampiri comparsi sulla terra, l’ultimo ancora in vita di quell'antica dinastia che combatté i Dreynar nella guerra tra le due razze, oltre ad essere il forgiatore l’Acheron, spada maledetta che strappa l’anima alle sue vittime. Catturato dal Signore dei Morghwarth e torturato per anni, fu salvato proprio da Kain. Per ripagare il suo debito, Ianos donò al signore di Norkrak la temibile spada e si mise al suo servizio, condividendo con lui la propria sapienza millenaria. Acamas invece era stato il più fidato consigliere di Kain quand'era ancora in vita. Salito al potere, il vampiro gli fece visita e gli propose di continuare a servirlo per l’eternità. Titubante per la sua età ormai avanzata, inizialmente l’uomo rifiutò, non volendo essere di peso al suo antico padrone, ma rassicurato da Kain che lo voleva al suo fianco non come guerriero ma come braccio destro, accettò di essere trasformato. Per quanto assurdo possa sembrare, Dracula era sposato con un’umana di nome Elaine, una bellissima donna dai lunghi capelli rossi che era stata sacrificata a lui ma che per qualche motivo apparentemente inspiegabile non aveva ucciso e aveva invece sposato. Nonostante fosse la moglie del Signore delle Tenebre, la donna conservava il proprio animo buono e gentile e paradossalmente il vampiro sembrava tollerarlo, trattandola quasi con affetto. Il suo vero scopo fu presto lampante quando la donna rimase incinta: non avendo voluto vampirizzarla, il figlio che diede alla luce poteva essere solo un mezzosangue. Metà umano e metà vampiro, avrebbe avuto la forza e i poteri del padre ma senza la maledizione del sole. Il Signore delle Tenebre già pianificava di trasformarlo nel suo personale angelo della morte, il flagello dell’umanità, e lo battezzò col suo stesso nome al contrario, Alucard. Ma non aveva fatto i conti con la moglie. Aiutata da Sebastian che le procurò un passaggio sicuro all'oscuro del suo signore, Elaine riuscì a fuggire durante il giorno portando con sé il bambino in fasce, lontano da Drakenrak. Dracula andò su tutte le furie quando scoprì la sparizione dei due, ignaro che fosse stato proprio il suo braccio destro a permetter loro di fuggire. Vampiri e demoni li cercarono per giorni e notti senza risultati. La giovane donna raggiunse il territorio degli umani e si nascose in una vecchia rocca abbandonata nei pressi di un paesino troppo piccolo anche per avere un nome. Sapeva che questo non avrebbe fermato i vampiri ed era pienamente consapevole che Dracula avrebbe fatto di tutto pur di riprendersi il figlio, ma nel frattempo avrebbe cresciuto il piccolo Adrian, così l’aveva ribattezzato, nell'amore e nella tranquillità come un normale essere umano. Il giovane principe crebbe in fretta grazie al suo sangue da vampiro, diventando un bambino forte e robusto dai lunghi capelli neri e gli occhi azzurri. Come il padre aveva previsto, non aveva ereditato nessuna delle debolezze dei vampiri ma solo i pregi: forza e velocità sovrumane, sensi ipersviluppati e un corpo apparentemente invulnerabile. Passò l'infanzia nella pace di quella campagna tranquilla e fece amicizia con Sonia Belial, l’unica bambina del paesino lì vicino. Più vecchia di tre anni nonostante sembrasse più piccola di lui, aveva lunghi boccoli dorati, occhi di un azzurro cristallino e un carattere vivace e gioioso che l’aveva resa la beniamina del paese. Discendeva da una lunga stirpe di cacciatori di vampiri e, quasi a volerlo dimostrare, possedeva dei poteri magici. Ignara della vera natura di Alucard, col passare degli anni la loro amicizia sembrava evolversi in qualcosa di più profondo, nonostante il principe celasse un lato misterioso che non voleva condividere con nessuno e che non faceva altro che aumentare la curiosità e il fascino che la ragazzina provava per lui. Perché ad esempio non la invitava mai a casa sua e non le faceva conoscere sua madre? E perché non parlava mai di suo padre? La loro vita trascorse nella più completa serenità fino al quindicesimo compleanno di Sonia. Quel giorno segnò una svolta nella vita di Alucard ed è proprio qui che comincia la sua storia. Il giovane Alucard si guardò nel grande specchio appeso alla parete della sua camera. Il riflesso che vide fu quello di un ragazzo più simile ai sedici anni che non ai dodici che in realtà aveva. Sistemò il colletto della camicia e afferrò la giacca appesa alla parete. “Allora io vado!” annunciò entrando nella stanza della madre. Elaine appoggiò il libro che stava leggendo e gli andò incontro. Gli anni passati a celarsi a Dracula e ai suoi servitori e lo stress che ne derivava non avevano intaccato la sua bellezza, rimasta quasi inalterata dal giorno in cui fuggì dalla Fortezza Oscura, solo qualche lieve ruga aveva cominciato a formarsi nel suo volto dolce contornato dai lunghi capelli rossi. Squadrò il figlio da capo a piedi, dubbiosa, infine gli sistemò i capelli raccogliendoli in una coda bassa, decisamente più elegante. “Mi raccomando, torna presto! Di notte…” “…girano i vampiri, sì, lo so!” l’anticipò Alucard con fare sbrigativo. Per loro fortuna in tutti quegli anni nessun vampiro si era mai avvicinato alla zona, ciononostante la donna continuava a vivere nel terrore che prima o poi Dracula li avrebbe scovati e per questo non abbandonava mai la rocca per paura di essere riconosciuta come la moglie scomparsa del Signore delle tenebre. “Va beh, buona festa!” si affrettò ad aggiungere con un sorriso forzato, porgendo un mazzo di fiori al figlio. “Questo è da parte mia ma puoi sempre dire alla tua amica che è stata una tua idea!” suggerì facendogli l’occhiolino. Alucard sorrise e la baciò, infine corse giù per le scale e uscì dal portone. La casa di Sonia distava un miglio dalla rocca ma lui la raggiunse di corsa impiegando lo stesso tempo che ci avrebbe messo un uomo a cavallo. Arrivato di fronte alla porta si controllò un’ultima volta il vestito e finalmente bussò. Fu la madre di Sonia ad aprigli, una donna di bell'aspetto e dal fisico atletico e prestante nonostante fosse ormai più vicina ai cinquanta che non ai quaranta. “Benvenuto Adrian! Entra pure, Sonia ti sta aspettando in cucina!” “Grazie signora.” Il mezzosangue varcò la soglia della cucina. Sonia lo stava aspettando seduta a capotavola, le braccia conserte e un’espressione accigliata. “Finalmente sei arrivato! Sei in ritardo!” Il principe rimase interdetto, non credeva di averci messo così tanto. “Scusami, è che mi sono fermato a prendere questi e...” La ragazza scoppiò a ridere, sinceramente divertita. “Sto scherzando, stupido! Tu proprio non li capisci gli scherzi, sei sempre così serio!” Si alzò e finalmente gli andò incontro. “Cosa stavi dicendo a proposito di questi?” chiese accennando ai fiori con un sorrisetto. “Sì, ecco, questi… sono per te.” ammise il ragazzino porgendoglieli e mascherando a stento il rossore. Sonia annusò il dolce profumo che emanavano, prima di passarli alla madre con indifferenza. “Tieni mamma, mettili insieme a quelli degli altri miei dieci ammiratori!” scherzò facendo poi una linguaccia a Alucard. “A proposito di regali…” Il nonno di Sonia, Daniel Belial, un tempo uno tra i più famosi cacciatori di vampiri, uscì dalla stanza per ricomparire poco dopo con una lunga scatola scura in mano. Scambiò un’occhiata coi genitori della ragazzina, come a voler chiedere loro il consenso, e i due annuirono. “Sonia, nipotina mia, ormai hai quindici anni ed è giunto il tempo che tu conosca il tuo destino.” “Il mio destino?” chiese la ragazza incuriosita, non capendo le parole del nonno. “Il fato vuole che tu sia colei che porterà avanti la sacra missione della nostra casata, lo dimostra il fatto che hai dei poteri magici.”
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