bc

Il branco degli emarginati

book_age16+
658
FOLLOW
6.3K
READ
alpha
others
mate
sensitive
omega
bxg
werewolves
magical world
rebirth/reborn
stubborn
like
intro-logo
Blurb

In un epoca governata da un tiranno, la vita per gli omega è difficile se non impossibile.

Soprattutto nel branco dei blunight, dove l'alfa ha decretato che chiunque, al compimento dei 17 anni, si dimostra omega, verrà trattato come una bestia, un essere inferiore.

O persino giustiziato.

Ormai gli omega sono davvero rari.

Tra il commercio di schiavi.

E la crociata personale dell'alfa.

In tutto ciò, vive Rosemary, lupa del branco blunight.

la madre, ha barattato la sua vita con la conoscenza del futuro della figlia.

scoprendo che ella, all'età di 17 anni, sarà proclamata dalla luna una omega.

Rosemary vivrà conoscendo già il suo futuro, cercherà di vivere nell'ombra.

Ma il suo fisico e la sa delicatezza, l'hanno condannata prima del tempo.

Impietrita da ciò che potrà succedere nel momento della trasformazione, il giorno prima della luna piena del suo diciassettesimo compleanno.

Dà l'addio a sua madre, che morirà quella notte come pagamento alla strega.

Per poi scappare via dal suo branco, dalla morte e dal suo destino.

La sua fuga, le farà incontrare un branco molto particolare.

il branco degli emarginati.

Da quella notte, dalla sua fuga, comincerà la sua storia...

chap-preview
Free preview
Capitolo 1 una vita per una vita
Il mondo è bello, perché è vario. Sarebbe bello, se fosse ancora così. Purtroppo la terra così bella per la sua diversità, si è impoverita di molte creature. Ormai divenute rare, se non istinte. Le razze sopravvissute alla furia dei cacciatori e alle guerre. Sono i licantropi, i vampiri e gli umani. Quest'ultimi sono divisi in due categorie: I cacciatori, conosciuti per la loro ambizione a catturare le  creature rare. E gli umani che vivono nell'ignoto. Essi vivono lontani dalla terra delle creature della luna. In una vita monotona e ignari di ciò che succede lontano da loro. Per quanto riguarda i vampiri, c'è ben poco da dire. Sono esattamente come si legge nei libri. Ambiziosi, bellissimi e pericolosi. Fissati con la razza pura, e le regole sociali. La loro regola numero uno è: È l'apparenza che conta. Ma sono i licantropi quelli più interessanti. Ha partire dal loro governo. Al disopra di tutti c'è il capo. L'alfa dominante. Capo, o meglio dovrebbe essere, protettore e custode del suo branco. Poi abbiamo gli alfa sudditi, che sono davvero pochi in un branco, a causa della loro sete di potere. Ciò li porta alla morte per mano di scontri. O all'esilio per tradimento. Al secondo posto, abbiamo i beta. Gli eterni secondi. Sudditi del capo o suoi collaboratori. Nonostante la loro forza e intelligenza, saranno sempre secondi agli alfa. In fine abbiamo gli omega. Sono davvero rari e inesistenti nel branco blunight. Tra la loro debolezza fisica, il traffico di schiavi, e i maltrattamenti da parte del branco che li ritiene inferiori. La vita dell'omega è difficile, se non impossibile. Lo status sociale, viene assegnato dalla luna, nel diciassettesimo compleanno. Durante il rito della luna piena, lei assegna il marchio di appartenenza. Un lupo in forma di attacco, per gli alfa. Un lupo in forma di difesa, per i beta. Un lupo in forma di sottomissione, per gli omega. Il disegno identifica perfettamente la posizione sociale del lupo. Come anche gli occhi, che subiscono una mutazione. Diventano rossi, gialli e blu, a seconda del ceto sociale. E il profumo che emana ogni lupo, creando una sfumatura autoritaria, decisa oppure delicata. Ma, nel caso degli omega, il loro stato sociale è visibile fin da subito. A causa di un fisico più delicato e fragile, come anche il carattere. Sono queste caratteristiche, che una madre nota, nella sua bambina appena neonata, a spingerla a fare un patto con una strega. La sua vita, in cambio delle conferme delle sue paure. Elisabeth, muovendosi in modo da passare inosservata, esce fuori dai suoi territori, per chiedere udienza a una strega che vive isolata dal resto dei branchi. Stringendo nelle braccia la sua piccola Rosemary, prega la dea che le sue siano paure infondate. E che la sua piccola non sia un omega. Ha già perso suo padre, durante l'ultima guerra contro i vampiri, non può perdere anche lei. Così, tremante e impaurita, bussa alla porta della strega. Sussultano quando essa si apre al primo tocco, senza che ci sia nessuno ad aprirla. "Entra mia cara, non temere la mia magia, non vi toccherà." È una voce dolce e stanca, ad invitarla a entrare senza timore. Cosa che Elisabeth fa, senza però diminuire la presa sulla sua piccola. Entra lentamente nel grande stanzone tetro e polveroso, facendo attenzione a non inciampare nelle radici che riempiono il pavimento di terra. La casa in realtà, sembra più una grotta con le pareti di legno. "Le tue domande hanno un prezzo, la tua vita in cambio del suo destino." È diretta la donna, che siede davanti a un piccolo tavolino rotondo. Il suo aspetto è quello di una donna in età avanzata, la cui pelle è segnata da cicatrici e simboli tribali. Ciò che turba di più Elisabeth è una cicatrice, profonda e delineata dall'età, che le segna la guancia dall'occhio destro al mento. "So che il mio aspetto ti può spaventare. Ma non come i dubbi che hai sul suo futuro." Sembra leggerle nella mente, e in realtà è così. Ha davanti a lei Anas, veggente di cio che fu e ciò che sarà. Si dice che può leggere il futuro di chiunque, tranne il suo. Altrimenti, a parere di Elisabeth, avrebbe evitato quella orribile cicatrice. Sospirando la madre si siede davanti a lei. Osservando curiosa la sfera posata al centro del tavolo. "La tua bambina sembra molto delicata e buona. Ma sopratutto accondiscendente." Sembra aver dato ogni risposta ai suoi dubbi. Ma ha bisogno della piena certezza. "Accetto il prezzo. La mia vita, per il suo destino." La voce le trema, chiunque avrebbe paura della morte. Ma saper il futuro della sua amata Ros, è più importante. La strega è sorpresa dalla risposta della donna, più che altro per aver risposto senza pensarci. Mostrando l'amore che prova per la sua prole. Amore, sentimento molto raro al giorno d'oggi. Dove la strega ha visto fin troppa crudeltà e egoismo. Annuendo, muove la mano sulla sfera. Gli occhi illuminati di viola, osserva quel pezzo di vetro. Che si illumina e crea un immagine. Un immagine che fa tremare la donna. L'immagine di una piccola lupa grigia sottomessa a un alfa. La risposta positiva a tutti i suoi dubbi. "Sarà un omega." Sussurra, guardando la sua piccola. Il suo destino è già segnato. E vorrebbe gridare, distruggere ogni cosa, fare uscire il beta che in lei. E invece accarezza quella guancia paffutta. Promettendo a sé stessa di trovare una soluzione. "Ricordati Elisabeth. Il mondo degli spiriti pretenderà la tua vita, il giorno del suo diciassettesimo compleanno." La donna, stringendo al petto la figlia, annuisce. Per poi andarsene senza dire una parola. Lasciando la strega a sospirare afflitta. Quella bambina, non avrà vita facile. Sopratutto nel branco in cui vive. Rimasta sola nella sua dimora, e pronta ad andare a riposo. Quando la sfera si illumina ancora, la lettura non è ancora finita. Con gli occhi stanchi e viola, segue le immagini che la sfera le mostra. In realtà sono solo due occhi, gli occhi di una donna. Occhi diversi tra loro, uno blu e uno rosso. Chiunque sia questa donna sia, segnerà il destino della piccola Ros, e di tutto il suo branco. Un sorriso, che pare più una smorfia, segna la sua bocca. Forse c'è ancora speranza per la piccola omega. Forse c'è ancora speranza per il mondo che verrà. (*_*)(*_*)(*_*)(*_*)(*_*)(*_*) Tornata a casa, Elisabeth mette a riposo la bimba nella sua modesta culla. Rosemary non si lamenta, non si sveglia. Resta buona come le ha detto la mamma. Classico carattere da omega pultroppo. Allontanandosi da lei, spia il suo branco dalla finestra. Sia stringe tra le sue stesse braccia, cercando un po' di sollievo. "Vorrei tu fossi qui Jek. Tu sapresti come proteggere nostra figlia." L'amato marito era un Alfa, ma dall'animo buono e giusto. Diverso dagli altri Alfa, non era superbio e crudele. E forse è stato proprio il suo animo dolce, ad averlo portato alla morte. Quando gli diedero la notizia, il suo cuore cedette al dolore. Si rinchiuse nella sua dimora, lontano da tutti. Soffrendo e piangendo giorno e notte. Finché, una settimana dopo. Durante il suo riposo pieno di incubi, in cui rivedeva il suo amato morire, si sentì male. Nausea e giramenti di testa, la svegliarono in uno stato di confusione e malessere. Il gesto fu istintivo, si porto una mano sulla pancia, sentendo la sicurezza che il suo amato avesse lasciato qualcosa dentro di lei. Una nuova vita. Abbandona la presa sul marmo della finestra, per tornare a guardare la sua amata Ros. Che ora gioca con un vecchio sonagli, appartenuto al suo amato Jek quando aveva la sua età. Nonostante i tre mesi di età, la piccola Ros mostra già un grande inteligenza, che compensa con la sua delicatezza. Ma pultroppo nel mondo in cui vivono l'intelligenza non ha lo stesso valore della forza bruta. E questo segnerà sempre la piccola. "Dovrai fingere bene di essere una beta mia bambina. Io ti aiuterò a nasconderti. E insieme troveremo una soluzione." Le bacia la fronte, pregando che le sue parole siano veritiere, e che ci sia davvero la possibilità di una soluzione. (*_*)(*_*)(*_*)(*_*)(*_*)(*_*) Ma pultroppo le preghiere della donna non vennero ascoltate. Per quanto la piccola Ros si impegnasse a mostrarsi più forte. Rimaneva sempre la più piccola del branco. La più debole. Quella presa di mira dagli alfa. La piccola Ros, ce la metteva tutta a sembrare più forte. La madre non le aveva mai nascosto la sua natura e ciò che doveva fare per salvarsi. Ma nonostante la sua buona volontà, rimaneva ciò che era. Un omega. Con l'adolescenza, la cattiveria dei suoi coetanei aumento. La torturavano fisicamente e psicologicamente, facendola crollare in lacrime ogni volta. C'era sopratutto un alfa che se la prendeva con lei. Tanto che Ros credeva che lui sapesse cosa era, o meglio aveva la stessa certezza che aveva lei. Quel ragazzino, di due anni più grande di lei, la maltrattava manco fosse una bestia. Ros aveva passato notti intere a piangere. Nascondendo ogni cosa alla madre, per paura di deluderla. Di dimostrarle che la sua natura era più forte della sua volontà. Ma Elisabeth lo sapeva, lo leggeva negli occhi della figlia. E soprattutto nei lividi che si portava adosso. Ogni anno che passava, la speranza diminuiva. Lei sarebbe morta, e chissà che fine avrebbe fatto la sua bambina. Sarebbe diventata una schiava o peggio. L'alfa dominus l'avrebbe uccisa. La crudeltà di quell'alfa, era ben conosciuta anche oltre i suoi territori. Da quando aveva perso la sua amata, dopo il parto del primogenito, era diventato crudele e ingiusto. Sembrava attribuire quella morte agli omega, senza che nessuno capisse perché. Nessuno si ribellava alle sue decisioni, sapendo bene quale rischio aveva chi andava contro le sue decisioni. Elisabeth osservo la sua piccola bimba di  12 anni, leggere un buon libro in giardino. Un giardino che la madre aveva recintato, per darle un luogo sicuro in cui stare. Osservava i suoi capelli castani ondulati, muoversi nel vento di autunno. I suoi occhi verdi fissi sull'ennesima pagina letta. Mentre la sua forza e la sua stazza fisica era rimasta la stessa. La sua intelligenza era aumentata. Aveva letto l'intera biblioteca del branco. E  consumato i libri che la madre le regalava ad ogni festa. Aveva creato per lei una casa sicura. Nonostante venisse maltrattata la fuori, in queste mura era al sicuro. Protetta con denti e unghie dalla madre. Ma cosa sarebbe successo una volta avvenuta la trasformazione? Chi l'avrebbe protetta quando la madre sarebbe morta? Gli anni passarono ancora. Diminuiva il loro tempo, mentre i lividi sulla ragazza aumentavano. Ormai Ros era stata già condannata ancora prima del tempo. E persino l'alfa dominus la guardava con disprezzo. Aspettava con ansia il giorno della sua trasformazione, per poterla distruggere. Camminando avanti e dietro, cercava una soluzione Elisabeth. Ros aveva già compiuto il suo sedicesimo compleanno. Tra meno di nove mesi, sarebbe avvenuta la sua trasformazione. E la dipartita della madre. "Non c'è soluzione Ros, devi andare via prima della luna." La ragazza l'ascoltava seduta a gambe incrociate sul divano. Si massaggiava il polso slogato, a causa della stretta dell'alfa quella mattina. "E dove mamma? Dove potrei andare? Tra poco arriverà l'inverno, non sopravviverò un giorno lì fuori." La madre si fermò, segnata nell'anima dalla voce triste e rassegnata della sua bambina. Si inginocchio davanti a lei, prendendo le sue piccole e sottili mani tra le sue. Con gli anni era diventata sempre più bella la sua bambina. Pultroppo anche questa caratteristica degli omega. Per natura belli a soddisfare gli alfa e i beta. La sua pelle era perfetta, quasi fosse porcellana. La sua bocca paragonabile a due petali di rosa. Il suo corpo sottile e delicato, ma comunque formoso e accogliente. E i suoi occhi, due pietre preziose verdi, da fare invidia ai diamanti. "Ho visto cosa fanno agli omega. Ho visto quelle persone preferire la morte alle torture. Hai più possibilità di sopravvivere lì fuori che in questa terra." Le sposta una ciocca dietro l'orecchio. Mettendo in mostra un livido nuovo, sotto l'occhio. " Se rimarrai qui amore mio. La tua vita darà un inferno, più di quanto già sia. Ed io non potrò essere qui a proteggerti." Poso la sua fronte sulla sua, guardandosi occhi negli occhi. Gli stessi identici occhi. Ma quelli di Ros erano lucidi, pronti a versare l'ennesime lacrime. Sapeva che la madre sarebbe morta la notte del suo compleanno. Si sarebbe spenta, chissà per quale morte. Tutto per aver cercato di salvare lei. La madre senti subito il turbamento della figlia. E senti il bisogno di darle sollievo. "Ascoltami bene amore mio. Non mi pento della scelta che ho preso. Avrei dato comunque la mia vita per te, perché ti amo piccola mia. Quindi non pensare mai che è colpa tua." La bacio sulle labbra, proprio come faceva da bambina. Dandole un minimo di solievo. "Ora basta piangerci adosso. Dobbiamo creare un piano. Abbiamo bisogno di tutto ciò che ti può servire." La figlia annui, mostrando una finta sicurezza. Nella mente solo la speranza che il giorno del loro addio arrivasse il più tardi possibile. Sua madre era tutto ciò che aveva. L'unica persona che amava e che l'amava. Era sua madre, sua amica, la sua guida. L'unica persona cara che aveva. E l'avrebbe persa da lì a poco. Tutta colpa di quella società stupida in cui vivevano. Quelle leggi stupide sulla diversità. Quella stupida divisione sociale, che l'aveva condannata. Aveva chiesto più volte alla luna, perché aveva dato a lei quella maledizione. Era l'unica omega nel branco, l'unica dopo anni di beta e alfa. L'unica a dover pagare per  la mente malata dell'alfa. Osservo la madre leggere le mappe, alla ricerca di un buon luogo per me. Aveva ragione lei, rimanere qui era una condanna a morte per lei. Avrebbe avuto più possibilità di vita la fuori, che tra questa gente. Ironica la sua vita. Aveva più possibilità di vita tra degli estranei, che tra la sua gente. "Forse ho trovato una soluzione. Anche se rischiosa." Si avvicino a lei, osservando la linea rossa che aveva segnato. Una linea che partiva dal suo branco, che viaggiava per le montagne, percorendo terre solitarie. Fino ad arrivare alla terra digli umani. "Umani?" Chiese alla madre, che si limito ad annuire. Nessun essere della luna era mai andato nella terra degli umani. Avrebbe potuto creare scompiglio e le autorità della luna lo avrebbero ucciso all'istante. "È il luogo ideale per te. Pultroppo sei più simile a loro che a noi. Riusciresti a integrati perfettamente tra di loro." Sapeva che la madre aveva ragione. Le sue capacità soprannaturali erano davvero misere, da poter sembrare perfettamente una semplice umana. Ma il viaggio si mostrava lungo e tortuoso. Una impresa ardua per una omega come lei. Ma aveva davvero poche scelte. Morire in quella terra, o morire tentando di salvarsi. "Dobbiamo prepare tutto allora. Avrò bisogno di molte provviste e di una mappa più dettagliata." La madre annui, iniziando a scrivere su un vecchio foglio stropicciato, la lista di ciò che sarebbe servito. E così passarono gli ultimi mesi, recuperando più informazioni possibili. Comprando viveri e vestiti pesanti, per poter superare quell'inverno, che quell'anno sembrava presentarsi più crudele degli altri anni. La madre le aveva persino comprato un pugnale d'argento e benedetto. L'aveva comprato al mercato nero, l'unico luogo dove si potevano trovare armi del genere. Non aveva tempo per insegnare alla figlia ad usarlo, e non poteva allenarla in giardino davanti ad occhi troppi curiosi. Poteva solo affidarsi all'istinto animale della figlia. Durante le giornate, Ros cercava di passare inoservata più del solito. Tentando di diventare invisibile. E c'era riuscita, tranne agli occhi di quel maledetto Alfa. Che continua a torturarla ogni giorno. Ma Rosemary stringeva i denti, ricordandosi che mancava un giorno in meno. E che presto sarebbe finalmente finita. Quel giorno arrivo all'improvviso. Senza accorgersene, il giorno dopo sarebbe stata Luna piena. Quella sera, il suo viaggio sarebbe iniziato. Avrebbe approfitto della festa di compleanno per il figlio dell'alfa dominus, per scappare senza essere vista. Mancavano davvero troppo poco. Il grande borsone era appoggiato allo stipete della porta della sua cameretta. Era tutto pronto per partire. Non le restava che dire addio a quelle mura, dove era cresciuta. Mentre legava al fianco l'unica arma che possedeva. Una volta che ebbe finito, sfioro le copertine dei suoi libri, consumati per tutte le volte che li aveva letti. Sfioro la foto che raffigurava i suoi genitori, pochi giorni prima della morte di suo padre. Sorridenti e sereni, non potevano aspettarsi il destino che avrebbero avuto. Una tosse profonda la richiamo alla porta. Dove la madre si teneva un tovagliolo alla bocca, tossendo con una tale forza da arrossire il viso. Era da tre giorni che stava male, e peggiorava ogni ora di più. Segno che il suo debito stava per essere pagato. Quella notte la madre sarebbe morta. Elisabeth si riprese da quei numerosi colpi al diaframma. Sorrise alla figlia, fingendo di non sentire quei dolori fin dentro alle ossa. La prese tra le sue braccia, stringendola a sé per l'ultima volta. Ormai il loro tempo era finito. Il tramonto stava per concludersi, e la festa sarebbe iniziata poco dopo. "Abbi cura di te bambina mia. E ricordati che io e tuo padre veglieremo sempre su di te." Quella donna sicura e forte, che non si era mai mostrata fragile. Ora versava lacrime tra i capelli della sua bambina. "Lo so mamma, ti amo anche io." II tempo scorre veloce ormai, diciassette anni non sono bastati alle due donne. Ma pultroppo non ne hanno ancora molto. "Devi andare amore mio, non puoi perdere tempo." Si distacca dalla figlia, asciugandole le lacrime con le dita. Dita che non si asciugherà, ma si porterà al cuore nei suoi ultimi battiti. Così, poco lontano dalla porta di casa, guarda la figlia andare via. Verso una vita migliore. Prega la dea luna che sia così. Prega che la scelta fatta sia quella giusta. E rimane lì, fissa con lo sguardo sulla porta. Stringendo tra le mani una vecchia copertina della figlia, la stessa che aveva usato quel giorno di diciassette anni prima. Il grande orologio del soggiorno schiocca la mezzanotte. "Dodici battiti precisi." Uno. "Si prudente figlia mia." Due. "Luna proteggila te ne prego." Tre. "Fortuna non l'abbandonare." Quattro. "Il cuore salta un battito." Cinque. "Stringo tra le mani il suo ricordo." Sei. "Crollo a terra, ma con il sorriso sulle labbra." Sette. "Ho provato a salvarti amore mio." Otto. "Mio caro Jek sto arrivando." Nove. "Il cuore salta due battiti." Dieci "Vivi anche per me amore mio." Undici. "Gli occhi si chiudono e il cuore ha un'ultimo battito." Dodici "Ti amo amore mio. Ricordatelo sempre." La vita della donna si spegne, tra il silenzio della sua casa. E il profumo della figlia che la circonda. Ha accettato sin dal principio. La sua vita, in cambio del suo destino. E mentre l'ultimo rintocco si dilegua nel vento. Rosemary, con il viso pieno di lacrime, supera il confine. "Ce la farò mamma. Vivrò per te, che vivrai per sempre nel mio cuore." Ora inizia la sua storia...

editor-pick
Dreame-Editor's pick

bc

Legata a te

read
17.6K
bc

Nexus, il legame del lupo

read
2.1K
bc

Elettra e il suo destino

read
2.6K
bc

Un amore da lupo

read
1.2K
bc

Be mine - Alpha

read
1.4K
bc

MATE DELL' ALPHA

read
3.3K
bc

Lefko kai nichta

read
3.2K

Scan code to download app

download_iosApp Store
google icon
Google Play
Facebook