bc

La tempesta nei tuoi occhi

book_age12+
840
FOLLOW
9.3K
READ
family
playboy
arrogant
goodgirl
self-improved
enimies to lovers
lies
school
stepmother
classmates
like
intro-logo
Blurb

Cristal era una ragazzina non molto carina.

Un po' paffuta e con un corpo da bambina nonostante i suoi 16 anni.

Ha perso la mamma quando aveva 14.

Da allora si è sempre occupata dell'officina del padre.

Troppo depresso per lavorare.

Enrico era il classico stronzo.

appartiene a una famiglia ricca.

Se non bastano i soldi. ci si mette anche la popolarità.

Ha passato gli ultimi tre anni a torturare Cristal con prese in giro.

il classico bello ma bullo.

sicuro di sé. Sicuro che quella ragazzina, non sarà mai alla sua altezza.

Ma cosa succederebbe se dopo un anno di assenza Cristal tornasse più bella che mai?

chap-preview
Free preview
Capitolo 1 ritorno a casa
Pov Cristal. Venerdì ore 16:00. Scendo dal pulman, respirando l'aria del mio ritorno. Ritorno, nella mia vecchia città. San Paolo Bel Sito. Un piccolo paesino di 3000 abitanti. Nella favolosa Campagna. Ora più che chiedere perché sono tornata. Bisognerebbe chiedersi perché sono partita. Un anno fa. Un anno dopo che è morta mia madre. Mio padre ha trovato un altra donna. Francesca. No, non è una donna. Quella è una arpia, una vipera velenosa. Insieme al figlio fannullone e cazzone. E fidatevi, sono complimenti. Comunque la vipera succhia anima. Stava succhiando tutti i pochi soldi, di mio padre. Si era indebitato fino al collo. Io lavoravo nell'officina con lui. Ma non era abbastanza. Così ho deciso di accettare la proposta, di mio cugino Andrea. Di lavorare nella sua officina in Germania. Ho passato con lui un anno. Mandando qualche cosa a mio padre. Per salvarsi. Quest'anno, lontano da casa, mi è servito molto. Ho conosciuto molto di me. Sono cresciuta dentro e fuori. Comunque tre giorni fa. Mi chiama mio padre dicendomi che gli manco e che ha bisogno di me. Io tirata dal sangue ho deciso di tornare. Magari le cose sono cambiate. A proposito di mio padre. Che fine ha fatto? È da un quarto d'ora che lo aspetto. Sarà meglio chiamarlo. Papà- Pronto.- Risponde tranquillo. Come se non si fosse scordato di me. Cristal- Papà. Che fine hai fatto? Io sono arrivata 10 minuti fa.- Sbuffo, scalciando un sassolino. Sotto lo sguardo confuso dei passanti. Ma farvi i fatti vostri? Papà- Mi dispiace tesoro. Ma ho dovuto accompagnare Francesca a fare compere. Trova un modo per tornare. E aspettaci. Non so quando torniamo.- Cristal- Si. Ciao.- Cambiato un cazzo. È il solito stronzo. Maledetta me che ci casco sempre. Mi incammino per le vie della mia vecchia città. Fumando una sigaretta, dopo 4 ore di viaggio dall'ultima sosta. Si fumare fa male, ecc... Ma è l'unico vizio che mi permetto. Un piccolo antistress. Quindi non giudicate troppo. Cammino tranquilla. Finché non mi soffermo davanti a una gelateria. La gelateria dove io e Martina, la mia migliore amica, passavamo i pomeriggi a ridere. È da un anno che non la vedo. Lo solo sentita via telefono. Anche se tutti i giorni per un anno. E ammetto che mi è mancata da morire. Ho una voglia matta di vederla. Butto via la sigaretta. E decido di chiamarla, mentre cammino trascinando la valigia. Marti- Ei Baby.- Risponde con fare annoiata. Ed io la immagino sul divano, a guardare la TV. Cristal-Ei stronzetta. Che stai facendo?- Si, non siamo molto normali. Ci insultiamo e mandiamo a fan culo. Ma ci amiamo come due sorelle. Marti-Sono da sola a casa. Mi sto rompendo le palle.- Come immaginavo. Sento persino la TV di sottofondo. Intanto che parliamo, arrivo sotto casa sua. Cristal- Allora perché non esci che facciamo un giro?- Sento un rumore in sottofondo. Deduco sia caduta dal divano. E non posso non ridere, immaginando la scena. Marti- STAI SCHERZANDO STRONZA?- Sento le sue urla anche senza il telefono. Chiudo la chiamata, iniziando a bussare e  gridare. Cristal:" ESCI FUORI STRONZETTA. MUOVITI." La sento correre. Forse perfino inciampare. Spalanca la porta. Spalanca la bocca. Spalanca gli occhi. E  insieme, spalanchiamo il cuore. Si lancia tra le mie braccia. Piangendo sul mio petto, gridando euforica. Si la mia best è un po' più bassa di me. Magra e bellissima. Anche se lei non lo capisce. Marti:" Va fan culo. Hai capito? Va fan culo." Sta piangendo e anche io. Mi guarda ancora con gli occhi lucidi. Marti:" Sei una stronza. Una grandissima stronza." Sorrido, anche io commossa. Ve lo detto, non siamo molto normali. Cristal:" Mi sei mancata anche tu schizzata." Mi tira in casa, anzi mi trascina. Facendomi quasi perdere la valigia dalle mani. Una volta in cucina, tira fuori due birre. Con sto caldo ci vuole. Le vecchie abitudini sono dure a morire. Comunque, mentre io sorseggio la mia fresca bibita. Lei mi analizza a fondo. Mi sta facendo una radiografia. Marti:" Cazzo Cri sei uno schianto. Non dirmi che hai fatto i soldi e hai ricorso alla chirurgia plastica?" Quasi mi va di traverso il sorso. Mi mancava la sua schiettezza. Cristal:" Ma che dici Marti? Sono sempre la stessa." Lei strabuzza gli occhi. Indicandomi come se fossi un ufo. Marti:" Allora. O sei diventata cieca. O mi prendi per il culo. Ma hai visto le tette che hai. Le mie in confronto sono il Sahara. E guarda che fisico. Per non parlare dei capelli." Parla così velocemente. Che mi viene un dubbio... Ma respira? Cristal:" Calmati Marti. Tra poco affoghi nelle parole." Lei riprende fiato. Per poi affogare  nella birra. Capisco la sua sorpresa. So di essere cambiata molto. Un anno fa ero una bambina paffuta. In questo anno il mio corpo è sbocciato. La palestra mi ha fatto perdere 15 kg. Creando una pancia piatta. Cosce sode. E culo a palloncino. Il seno, che prima sembrava una seconda scarsa. Ora è una 4 abbondante. Il dietologo dice che è per la perdita di peso. Che c'era già. Ma che con il mio peso, non spiccava come ora. I miei fianchi si sono allargati. E solo lì è rimasto un filo di carne. Diciamo le classiche maniglie dell'amore. I miei capelli biondi li ho tinti di lilla. Sentedoli più originali. Delle classiche biondine. Mio cugino si è accorto del mio cambiamento, prima di me. Iniziando a essere geloso e protettivo, quando mi guardavano troppo. Insomma sono diventata una donna. E tutto grazie a mia zia e a mio cugino. Che mi hanno spronato ad amarmi. Ad amare il mio corpo. A trasformarlo per farmelo piacere. E ad oggi io mi piaccio. Finalmente mi piaccio. Marti:" Paolo l'hai visto?" Si lancia sul divano e io di fianco a lei. Cristal:" Sono arrivata 15 minuti fa. Non ho avuto il tempo ne meno di una doccia." Lei mi abbraccia forte. Dalla sorpresa entrambe cadiamo dal divano. Scoppiando a ridere. Finché lei non torna improvvisamente seria. Marti:" Non andare più via stronzetta. È stato un anno orribile senza di te." Nessuno, a parte io e Paolo, ha mai visto questo lato di Marti. La vera Marti. La Marti dolce e timida. La vita bastarda ci ha fatto diventare acidi, tutti e tre. I ragazzi sanno essere cattivi. E ne abbiamo ingogliati di bocconi amari. Io per il mio peso. E un po' per il mio lavoro. Paolo perché è semplicemente gay. Ma che ve ne frega a voi? E Marti... Bè per lei, non è nemmeno colpa sua. La prendono in giro perché il padre le ha abbandonate quando la madre è rimasta incinta. E la madre per mantenerle lavora in un locale poco raccomandabili. Ma fidatevi di me se vi dico. Che non ho mai conosciuto donna più dolce e gentile. Mi ricorda molto mia madre, che aveva gli stessi pregi. Ed è grazie a loro se ho superato la sua morte. Marti:" Meglio se chiamo il frocetto. Altrimenti poi fa la gallina estetica." Non fate caso al nostro modo di parlare. Nessuno si ama. Come ci amiamo noi tre. Prende il telefono e lo chiama. Facendomi segno di stare zitta. Cosa ha in mente? Mette il viva voce. Ghignando malefica. Conosco quel ghigno, ha qualche marachella in mente. Paolo-Che vuoi stronzetta?- Marti- Paolo vieni subito. È un'emergenza.- Paolo- Arrivo subito.- Si tra noi è così. Se uno ha bisogno gli altri  corrono. Poverino, potrebbe arrivare in mutande. Credendo davvero ci sia una emergenza. E Marti, da stronza la quale è. Se la ride divertita. Cristal:" Prima o poi ti manderà a cagare." Si mette comoda. Riprendendo a sorseggiare la sua birra. Marti:" No. Mi ama troppo." Scoppiamo a ridere. Immaginando la faccia che avrà, il nostro povero Paolo. Dopo 5 minuti suonano alla porta. Cazzo se è stato veloce. Dopo uno sguardo di intesa. Apre la porta e io mi nascondo dietro essa. Paolo è sconvolto. Con i capelli bagnati. La maglia alla rovescia. E un po' di schiuma sulla guancia. Paolo:" Che è successo? Stai bene?" Marti si trattiene ma poi scoppia a ridergli in faccia. Paolo:" Che cazzo ti ridi?" Paolo si passa le mani tra i capelli. Confuso e nervoso. Marti:" Ti stavi facendo la barba?" Indica, ancora divertita, la schiuma sulla barba. Paolo:" Si perché?" A questo punto esco allo scoperto. Parandomi davanti a lui. Cristal:" Perché sembri una torta con la panna." Lui spalanca gli occhi. Lasciando cadere le braccia ai fianchi. Con una faccia sotto shock. Paolo:" Cristal." La sua voce trema, e i suoi occhi sono lucidi. Come i miei, nel rivedere il mio fratellino. Si lancia su di me. Stringendomi. Dio mi sono mancati i miei amici. Si unisce anche Marti. E inizia un piagnisteo. Che nessuno ha intenzione di smettere. Stiamo così qualche altro minuto. Ad assaporare la divisione di un anno. Eppure, ora che sono nelle loro braccia, sembra che questo anno non sia mai passato. Cristal:" Ora basta. Mi state stritolando." Cerco di togliermi, dalla loro stretta d'acciaio. Anche perché sto morendo di caldo. Ma loro non sembrano volersi staccare. Paolo:" È quello che ti meriti. Ora stai zitta e subisci." Anche Marti annuisce concordando. Ed io mi arrendo alla mia dolce punizione. Passano altri cinque minuti. E finalmente decidiamo di buttarci sul divano. Con la nostra eleganza di un elefante. Paolo:" Cazzo Cri. Sei diventata una super figa." Marti mi indica, o meglio indica una parte di me. Marti:" Vedi che ho ragione? Te lo detto io. Guarda che tette." Scoppio a ridere. Coprendosi con le braccia. Mentre lei finge di guardarmi maliziosa. Cristal:" Ma sei fissata con le mie tette?" Il mio amico, invece di venirmi in aiuto. Le da corda per continuare. Paolo:" Ci credo. Guarda che meloni. Se fossi etero te le strizzerei." Mima con le mani il gesto. Mentre Marti si avvicina pericolosamente. Marti:" Me le fai toccare?" Allunga le mani verso il mio petto, ma io gliele schiaffeggio. Fingendomi indignata. Cristal:" Giù le mani. Guardare ma non toccare." Lei si rimette comoda. Giocando con una ciocca dei miei capelli. Quando fa così. Mi fa quasi paura. Marti:" A proposito di toccare... Cosa hai toccato in Germania?" Un secondo dopo squilla il mio telefono. Sia ringraziato chi li ha inventati... Cristal:" O che peccato. Volevo dirtelo. Ma come vedi devo rispondere." Mi stacco dalle sue grinfie. Correndo verso la borsa, dimenticata davanti alla porta. Mari:" Si scappa pure zoccoletta. Non potrai scappare per sempre." Le faccio l'occhiolino e rispondo... A mio padre... Ma che ore sono? Cristal- Ei papà dimmi.- Guardo l'ora. Cazzo sono già le 19:00. Papà-Volevo avvisarti che siamo a casa.- Francesca:" Dille di muoversi. Non stiamo ai suoi comodi." Sento le sue urla di sottofondo. Ancora non lo vista, e già vorrei strozzarla. Papà-Torna a casa presto.- È più una supplica che un ordine. Inizio a credere che la situazione sia davvero grave. Cristal-Ok arrivo.- Chiudo la chiamata è guardo i miei amici. Dispiaciuti per me. Sanno la mia situazione a casa. Se non fosse stato per loro, mi sarei davvero persa. Cristal:" Ragazzi io vado a casa. Devo parlare con mio padre." Paolo si alza, sistemandosi la maglia. Che era ancora al contrario. Paolo:" Ti accompagno. Tanto devo andare anche io. Tra un ora ho un appuntamento." Marti incrocia le gambe, guardandolo divertita. Mari:" E sta volta chi è? Uno gay represso. O un uomo sposato con strane voglie?" Ed ecco il tatto della mia amica. Cioè, inesistente. Cristal:" Marti..." La guardo con rimprovero. Ricevendo da lei solo una linguaccia. Molto matura amica mia. Paolo:" Tranquilla. È la verità. E a me piace." Non è vero amico mio. So che ci stai male. Che le tue scelte, possono sembrare sbagliate. Ma noi ti sosterremo sempre. Paolo:" Comunque è un represso con strane voglie. Quindi mi aspetta un appuntamento di fuoco." Mima con il bacino i movimenti. Facendo strani versi. Cristal:" Va bene. Basta così. Altrimenti continuerò a pensare a te, in strane posizioni." I miei amici ridono. E io mi aggrego. Non siamo normali. E a me piace. ________ Durante il viaggio in macchina, gli racconto qualche mia avventura. E lui le sue, con i numerosi amanti. È assurdo quante persone di giorno lo insultano e di notte lo cercano. Persino un giocatore di calcio, della nostra scuola. Che a fine allenamento se la spassa con lui, nel ripostiglio degli spoiatoi. Lui dice che va bene così. Ma io so bene, che ognuno di noi sogna il lieto fine. E spero che un giorno anche lui, potrà vivere il suo amore alla luce del sole. Arriviamo davanti a casa. Dio se la vedesse mia madre, le si spezerebbe il cuore. Il giardino davanti è trascurato e sporco. L'erba troppo alza, nasconde i piccoli oggetti che lo decoravano. Il suo amato giardino. Ora è solamente un vecchio ricordo. Paolo:" Sono felice che sei tornata. E per qualsiasi cosa chiamami." Lo abbraccio forte. E lui ricambia con tutto il suo amore. Cristal:" Ti voglio bene." Paolo:" Anche io." Mi sussurra all'orecchio, prima di lasciarmi andare via. ____________________________ Per tutta la cena. A parte gli sguardi storti di Francesca. È regnato il silenzio. Che poi non capisco perché mi odia tanto. Infondo non le ho mai fatto nulla. Ma lei non sembra d'accordo. A fine cena, si alza e prende la giacca. Senza guardare in faccia nessuno. Credendosi la regina del mondo. Francesca:" Sparecchia e lava i piatti. Io devo andare dalle mie amiche che mi aspettano. Davide torna tardi. E deve riposare. Quindi non lo disturbare." E se ne va, senza ne meno salutare. Che spocchiosa stronza. Se vi state chiedendo chi è Davide. Bè vi rispondo subito. Davide è il figlio fannullone di Francesca. Nato da un altro matrimonio, da cui è vedova. Forse è per questo che si sono trovati con papà. Sospiro. Non capirò mai cosa lui ci trovi in lei. Faccio ciò che mi ha detto, per quieto vivere. Ci vuole un ora per rendere la cucina di nuovo vivibile. Mio padre è davanti alla TV. Ed io lo osservo, mentre mi asciugo le mani. È davvero invecchiato in questo ultimo anno. Quella donna lo sta prosciugando. Cristal:" Papà?" Lui spegne la TV e si gira verso di me. Che occhi stanchi che hai padre mio. Quanta angoscia che hai. Quanta tristezza. Papà:" Ti starai chiedendo perché ti ho fatto tornare." Annuisco in silenzio per farlo continuare. Rimanendo in piedi davanti a lui. Papà:" Negli ultimi tempi Francesca ha avuto molte spese. Io mi sono indebitato con il signor Roberto Scialli. Non riesco più a lavorare molto. E l'officina sta andando in fallimento. Ho un disperato bisogno di te, figlia mia." Mi si piange il cuore a vederlo così. Madre perché da te ho ereditato la bontà? Non potevo essere una stronza menefreghista? Annuisco. Incapace di mostrarmi affettuosa con lui. Non ci riesco, dovrei, ma non ci riesco. Cristal:" Ti aiuterò." Gli dico semplicemente. Infondo, non potrei fare diversamente. La famiglia va sempre aiutata. Questo mi ripeteva sempre mia madre. Papà:" Grazie figlia mia. Sei la mia ultima speranza." Gli sorrido, sentendomi il cuore fremere per le sue dolci parole. Mi ritiro nella mia stanza. Francesca l'ha trasformata in un ripostiglio. Ma le mie cose ci sono ancora, per fortuna. Vorrei ordinare, ma sono troppo stanca. Quindi mi faccio una doccia e mi butto sul materasso. Che ho semplicemente coperto con un lenzuolo. Sto per addormentarmi. Quando mi arriva un messaggio sul gruppo. The best: Marti- Ragazzi domani sera, si va alla festa di inizio scuola.- Ah, è vero. Lunedì comincia la scuola. Un nuovo incubo. Anche se ho 17 anni, Sono all'ultimo anno. Finalmente dopo quest'anno, non dovrò più rivedere quelle brutte facce. Ma nove mesi sono davvero lunghi. The best: Cristal- Non so se mi va molto...- Paolo- Non esiste. Tu ti farai bella. Metterai un bel vestitino. È farai vedere a tutti quanto sei diventata figa.- Marti-  Si il frocetto ha ragione. Quindi ci vediamo domani alle 6 al ristorante "Al angolo". Ci prepariamo a casa mia, e poi si va la festa.- Cristal- Ho altra scelta?- Marti- No - Paolo-No- Io- Ok mi arrendo. Ci vediamo domani. Notte svitati.- Paolo- Notte bamboline- Marti-Notte troiette- Chiudo il telefono,  e penso alla giornata che avrò domani. Dovrò pulire la mia stanza. Poi voglio passare all'officina a vedere in che stato è. Insomma sarà una gionata di merda fino alle 6. Quindi buona notte mondo. Io vado a nanna. ^_^^_^^_^^_^^_^^_^^_^^_^  Pov Enrico. Sabato ore 11:00. Mia madre mi sveglia presto. Lo so che sono le 11. Ma io sono tornato alle 7. Quindi per me è presto. Oggi papà ci vuole a pranzo tutti insieme. Quindi se non mi alzo, mia madre mi tirerà un secchio d'acqua in faccia. Mio padre è Roberto Scialli. Uno dei più ricchi imprenditori, in questo paesino dimenticato da Dio. Possiede il più grande cantiere navale della ragione. Mentre mia madre, gestisce numerosi ristoranti. Qui e fuori città. Insomma i soldi non mancano, anzi a volte non so cosa farmene. Nonostante i loro lavori. I miei genitori sono sempre presenti e amorevoli con noi figli. Mettendo la famiglia al primo posto Capendo che non ho altra scelta. Mi alzo e mi dirigo in bagno per una doccia riparatoria Puzzo ancora di alcol, sudore e sesso. Un mix letale di prima mattina. Non piacevole come la sera prima, ma sono tranquillo Laverò via tutto. Non voglio avere nessun odore addosso. Soprattutto di una donna. Dopo una scottatura di un paio di anni fa, ho deciso di non voler più nessuna relazione fissa. E sto alla grande. Le relazioni sono inutili. Il sesso senza impegno è il migliore. Povero mio fratello e mia sorella sposati. Per loro è game over. Sono gemelli e mi passano 5 anni. Ma non me l'hanno mai fatto pesare. Prima di entrare in doccia mi guardo allo specchio. Ma come ho fatto a ridursi così ieri sera? Indosso solo i jeans. Pieno di macchie di alcol e non solo, a causa della serata di ieri. Ormai sono da buttare. Il mio petto scolpito è macchiato di rossetto. Che schifo. Odio i rossetti. Sono appiccicosi e macchiano. Mi danno la nausea. Apparte questo, sono un gran fico. Lo so. E ne vado fiero. Nessuna donna può resistermi. Mi lavo. Mi infilo una tuta e raggiungo la famiglia già a tavola. Saluto mio fratello Gionata e la moglie Sara. Poi mia sorella Federica con il marito Marco. E do un bacio al suo pancione. Tra poco diventerò zio a soli 18 anni. Che figata. Saluto con un cenno anche mia madre e mio padre. E cominciamo a pranzare. Papà:" Enrico  cosa hai deciso per il futuro?" Ecco sempre la stessa storia. Tu mi parli di futuro padre. Ma io non so nemmeno cosa farò domani. E non voglio né meno saperlo. Enrico:" Te lo già detto papà. Non lo so. Devo ancora decidere." Lui mi guarda con rimprovero. Senza però lasciare quella espressione di affetto. Papà:" Ma sei all'ultimo anno tu..." Ma viene interrotto da mia madre. Che appoggia una mano sulla sua. Mamma:" Caro lascia perdere. Godiamoci questo bel pranzetto con i nostri figli." Lui prima nervoso. Ora è più calmo, grazie al semplice tocco di mia madre. Papà:" Hai ragione Claudia. Tu hai sempre ragione." Gli da un bacio sulla mano. E si sorridono innamorati. Anche io vorrei un amore così. Per sempre. Ma loro sono solo una eccezione alla regola. L'amore è una puttana che ti consuma e poi ti butta via. Io voglio solo divertirmi. =_==_==_==_==_==_==_==_= Dopo pranzo. I miei fratelli vanno via. Ritornando alle loro case. Mentre i miei genitori tornano a lavoro. Non gliene faccio una colpa. Lavorano, non vanno a divertirsi. Mentre gioco alla play mi arriva un messaggio. Gian- Serata da urlo ieri.- In allegato c'è la foto di una biondina nuda nel suo letto. E capisco il senso del messaggio. Enrico- Come sempre si va a segno. Passi per una birra?- Gian- Arrivo. Tienimela al fresco. Mezzora e sono da te.- Gli scrivo "ok". E torno alla play. Questa si che è vita. Donne, feste e play. Se poi ci metti una bella birra, il gioco è fatto. Suonano alla porta. Possibile che sia già passata mezz'ora? Guardo l'ora e in realtà sono passati tre quarti d'ora. Dio questo gioco mi rincretinisce. La cameriera va ad aprire. E dopo pochi minuti il mio amico e sul divano con me. Con in mano una birra. Ormai fa come se fosse a casa sua. E fa bene. È come uno di famiglia per me. Un fratello E anche i miei lo hanno accolto come tale. Gian:"Fammi posto. Ti faccio vedere come si gioca." Giochiamo per qualche ora, facendo battute sulla sera prima. E su le nostre avventure. Il mio migliore amico, si chiama Giancarlo. Ma tutti lo conoscono come Gian. Odia il suo nome completo. L'ho incontrato la prima volta, 5 anni fa, nel cortile della scuola. Stavo facendo a botte con uno dell'ultimo anno. Lo ammetto, le stavo prendendo. Ma poi arriva questo stronzetto biondo. E mi salva il culo. D'allora non ci siamo più separati. Lui è molto simile a me. Era gentile e dolce. Ma la vita è una puttana, che prima o poi ti frega. A lui ha tolto la madre. E d'allora è diventato cattivo. Ci credo, perderla per uno sbaglio, fa male. Gian:" Stasera si va alla festa di inizio anno." Che palle. Non per la festa. Ma per la scuola. Come avrete capito,  non vado pazzo per la scuola. E credo che il disprezzo sia reciproco. Ma se mi bocciano di nuovo. Mio padre mi taglia le gambe. Enrico:" Certo che si va. Avvisa anche Stefano. Ci divertiremo." Conosco il suo ghigno. Uguale al mio. Stasera faremo follie. Come sempre. Perché è quello che siamo. È quello che dicono tutti di noi. Degli stronzo senza cuore. Che pensano solo a divertirsi. Nessuno cerca di conoscerci meglio. E a noi va bene così. Meno sanno. Meno possono usare contro di te...

editor-pick
Dreame-Editor's pick

bc

Il Legame

read
1.6K
bc

Pericoloso.

read
1.3K
bc

Be mine - Alpha

read
1.4K
bc

La Vendetta di Valerie ~Sequel di "La Vendetta di Ethan"

read
1.0K
bc

Il mio migliore

read
1K
bc

Legata a te

read
17.6K
bc

Nexus, il legame del lupo

read
2.1K

Scan code to download app

download_iosApp Store
google icon
Google Play
Facebook