Canto XXV

894 Worte

Canto XXV Ora era onde ‘l salir non volea storpio; ché ‘l sole avea il cerchio di merigge lasciato al Tauro e la notte a lo Scorpio: 3 per che, come fa l’uom che non s’affigge ma vassi a la via sua, che che li appaia, se di bisogno stimolo il trafigge, 6 così intrammo noi per la callaia, uno innanzi altro prendendo la scala che per artezza i salitor dispaia. 9 E quale il cicognin che leva l’ala per voglia di volare, e non s’attenta d’abbandonar lo nido, e giù la cala; 12 tal era io con voglia accesa e spenta di dimandar, venendo infino a l’atto che fa colui ch’a dicer s’argomenta. 15 Non lasciò, per l’andar che fosse ratto, lo dolce padre mio, ma disse: «Scocca l’arco del dir, che ‘nfino al ferro hai tratto».

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