La sera era di una bellezza sorprendente. Al cader del sole, le cupole, le guglie, le torri, i pinnacoli di Londra spiccavano in un nero d’inchiostro, contro le ardenti nubi rosse del tramonto. Ecco la croce dentellata di Charing; e là, la cupola di San Paolo; e, là il massiccio quadrato della Torre di Londra; e qui, pari a un boschetto d’alberi spogli, ai quali non rimanesse che un ciuffo sulla punta, ecco le teste mozze in cima alle picche di Temple Bar. A quest’ora (nella fantasia di Orlando) le finestre dell’Abbazia si accendevano e ardevano come un celeste scudo dai mille colori; ora, tutto il tramonto pareva una sola finestra d’oro, aperta a schiere d’angeli (sempre nella fantasia d’Orlando) i quali perpetuamente salivano e discendevano per le scale del Paradiso. A Orlando e Saša par


