Apro gli occhi per via della luce nella stanza.
Regna il silenzio qui.
Apro lentamente gli occhi, richiudendoli subito dopo per via del sole che mi dà fastidio.
Mi metto una mano sulla fronte, massaggiandola.
Cristo che mal di testa!!
Anche ieri ci ho dato dentro con l'alcool.
Negli ultimi anni mi capita spesso.
Non mi ubriaco ogni sera, ma sento il bisogno di sfogarmi in qualche modo.
E i modi che conosco sono due.
O questo, oppure scopare.
Ma ieri non ero in vena per la seconda...
Così ho ripiegato sulla prima.
Sento il mio telefono squillare.
Leggo il nome sul display.
Sospiro.
Già di prima mattina a rompermi i coglioni...
"Che vuoi Jack?"
"Innanzitutto, buongiorno anche a te... e seconda cosa...chiamavo solo per ricordarti della riunione. "
Stringo il telefono più forte.
"Mi hai preso per un demente forse?"
Sento dall'altro capo il suo sospiro.
"Io volevo solo..."
"Tu non hai bisogno di chiamarmi per queste cose Jack...Non sei il mio cazzo di segretario... so da me che cosa devo fare ..."
"Lo so ma..."
"Si si... come ti pare... ci vediamo più tardi"
Stacco la chiamata malamente,buttando il telefono sul letto.
Mi appoggio con la schiena alla testiera.
Sono nervoso già di prima mattina... fantastico.
Sì prospetta un'altra giornata di merda.
Mi passo una mano sul viso, facendo respiri profondi.
Sono anni che va avanti così.
Fatto ciò, decido di alzarmi, prepararmi e andare a lavorare.
Quella mattina....
"Siete dei cazzo di incompetenti!! Che vi pago a fare si può sapere!!"
Sono incazzato,ancora, come al solito direi.
Ma questo perché lavoro con un gruppo di stupidi, tra le altre cose.
Se non controllo io tutto ogni cosa va a puttane!!
Dio che nervi!
"Ci scusi Mr Roman. Noi pensavamo fosse un buon lavoro. "
Guardo uno dei tanti miei collaboratori come se me lo volessi mangiare.
"Scusa un cazzo razza di coglione! Ti sembra un buon lavoro questo? Siete tutti dei cazzoni. " rispondo sbattendo un pugno sul grande tavolo delle riunioni.
"Drew calmati, adesso si rimettono a lavoro e lo rifanno da capo. Vero ragazzi?"
Jack cerca di tranquillizzarmi.
Devo avere le sembianze del demonio al momento.
"Al prossimo errore siete tutti fuori. Vi avverto. "
Esco dalla sala conferenze sbattendo la porta e come una furia mi dirigo verso il mio ufficio.
Mi allento il nodo della cravatta, e vado verso la finestra.
Guardare il panorama mi tranquillizza forse?
Anche no.
Niente può farlo.
"Drew..."
"Che cazzo vuoi Brianna? " dico senza nemmeno voltarmi.
Non l'avevo neanche sentita entrare.
"Luna storta anche oggi?" mi chiede.
Sospiro.
Mi ci vuole qualche secondo per ricordarmi che lei è una mia cara amica.
Ma quando mi prende così male, è molto più facile che me lo scordi.
"Scusami" le dico sinceramente.
"Hai mai pensato allo yoga? Dicono faccia miracoli per quelli come te."
Alzo un sopracciglio mentre mi siedo nella poltrona del mio ufficio.
"Quelli come me?" domando confuso.
"Sì esatto. Quelli da cinque anni a questa parte sono incazzati con il mondo. "
Ed eccola che inizia...
Mi ha già fatto discorsi come questo.
Ne ho le tasche piene.
Non ne posso più....ogni volta è sempre la stessa storia.
Specie stamattina poi... altro che incazzato con il mondo...sarei capace di dare fuoco all'intero universo.
"Brianna non ricominciare.."
"Cosa Drew? Ti rendi conto di come sei diventato?" mi risponde indicandomi con la mano.
La guardo male...
"Ed io ti ripeto che non so di cosa tu stia parlando."
Adesso è lei a guardarmi male.
"Ah no? Ma davvero? Dovrei rinfrescarti la memoria parlando di Em.."
"Non.osare. nominarla. "scandisco bene.
Sento la rabbia montarmi dentro, ogniqualvolta si pronuncia il suo nome.
"Visto? È persino diventata innominabile. ". dice sarcastica.
Non sopporto che si parli di lei, e allora?
Mi sale il sangue al cervello se ci penso.
Perdo ogni lucidità se penso a quella stronza.
Sì proprio stronza!
Vaffanculo!!
Whisky.
Ho bisogno di whisky.
Mi alzo,dirigendomi verso il mobile bar e mi verso un bicchiere piuttosto generoso di whisky.
Adesso va meglio.
"Bevi anche prima mattina?"
Ma è ancora qui?
Non se n'è ancora andata?
"Brianna non mi rompere i coglioni. Esci da qui per favore." le dico con un tono che non ammette repliche.
"Ti stai distruggendo. E detesto vederti così "
Ci guardiamo negli occhi.
"Beh abituati. "
La sento sospirare ed uscire.
Le cose non cambieranno.
È andata come è andata.
Mi godo il mio whisky in solitudine e pace anche se dentro di me da cinque anni a questa parte ho la guerra.