Capitolo 7-3

2012 Parole

“È il nostro dovere”, e il vice capo squadra, non più in tono arrogante, ma conservando, come se fosse stata una maschera carnascialesca, l’espressione boriosa, era entrato nel convento coi camerati. Mentre l’abate faceva strada ai miliziani, cominciando col mostrare loro le celle per passare poi, attraverso il corridoio, alla cucina e al bagno e sboccare infine in chiesa, in questa gli altri due religiosi veri e quello finto iniziavano a pregare, a voce bassa inudibile se non dappresso affinché gl’ispettori pensassero, una volta a portata d’udito, a un prosieguo di preghiere iniziate da tempo: “Ave Maria, gratia plena, Dominus tecum, benedicta tu in mulieribus, et benedictus fructus ventris tui Iesus…”: il professore conosceva bene il latino, utile ai propri studi, e non incontrava diffi

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