Il minirobot aveva fatto diligentemente il proprio lavoro e il religioso aveva potuto vedere nell’aria filmati a colori in tre dimensioni con lui stesso protagonista che si susseguivano e che sarebbe stato ben difficile attribuire a trucchi di prestidigitazione. Aveva osservato tutto lo spettacolo in assoluto silenzio con meraviglia e diletto. Rientrato il moscerino nel contenitore, il Monti aveva chiesto: “Padre, mi sa dire che ore sono?” Disorientato, l’abate aveva esitato un secondo prima di tirare fuori e guardare il proprio orologio da taschino; poi: “Le 13 e 25 minuti”. Arturo aveva ordinato al suo computer tascabile: “Orario locale!” Nell’aria era apparsa, in color verde smeraldo splendente, l’ora precisa, ribadita dalla voce elettronica: Tempo di Roma, ore 13 e 26 minuti e 18 s

