CAPITOLO VI Fatto prigioniero Uno degli ultimi giorni della seconda settimana, Mario seduto come al solito sulla sua panca, teneva in mano un libro di cui, da due ore, non aveva voltato una pagina. Ad un tratto, trasalì. Qualcosa accadeva all’estremità del viale; il signor Leblanc e sua figlia avevano abbandonato la loro panca, la figlia aveva dato il braccio al padre ed entrambi si dirigevano lentamente verso la metà del viale, dove si trovava Mario. Questi richiuse il libro, lo riaperse e si sforzò di leggere. Tremava. L’aureola si dirigeva proprio su di lui. “O mio Dio!” pensò. “Non avrò tempo di darmi un contegno.” Intanto l’uomo dai capelli bianchi e la giovinetta s’avvicinavano; a lui pareva che la cosa durasse da un secolo e da un secondo. “Che vengono a fare, da questa parte?”

