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Night Light (Legami Di Sangue - Volume 2)

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Trafiletto

Kat Santos non vedeva il proprietario del Night Light da anni. Finché Quinn non decide improvvisamente di rapirla e la accusa di averlo incastrato per gli omicidi dei vampiri. Realizzando che il nemico si sta prendendo gioco di loro, le due famiglie uniscono le proprie forze per impedire ai vampiri di terrorizzare la città.

Quinn Wilder l'aveva guardata con gli occhi affamati di un puma dal giorno in cui era nata. Quando lei divenne adolescente, la tentazione di rivendicarla come compagna divenne rapidamente un ostacolo tra lui e i fratelli iperprotettivi di lei. Quando i loro padri si uccisero a vicenda in battaglia, i legami tra le due famiglie furono interrotti e lei fu portata al sicuro lontano da lui. Seguendola da lontano, Quinn scopre che la guerra tra vampiri ha i suoi lati positivi, quando lei dimentica di stare lontana.Kat Santos non vedeva il proprietario del Night Light da anni. Finché Quinn non decide improvvisamente di rapirla e la accusa di averlo incastrato per gli omicidi dei vampiri. Realizzando che il nemico si sta prendendo gioco di loro, le due famiglie uniscono le proprie forze per impedire ai vampiri di terrorizzare la città. Mentre la guerra sotterranea impazza, le fiamme del desiderio fanno altrettanto, quando quello che era iniziato come un sequestro di persona si trasforma rapidamente in un pericoloso gioco di seduzione.

PUBLISHER: TEKTIME

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Chapter 1
Night Light Serie “Legami di Sangue” - Volume 2 Author: Amy Blankenship & RK Melton Translated by Ilaria Fortuna Copyright 2012 Amy Blankenship English Edition Published by Amy Blankenship Italian Edition Published by TEKTIME Capitolo 1 Quinn Wilder si guardava intorno nell’ufficio di Warren, indeciso se scoprire chi c’era dietro gli omicidi fosse un bene o un male. La litigata era finita... o almeno sperava che lo fosse. Guardò Kane ora che il vampiro dava le spalle alla stanza. Kane non si era preoccupato di difendersi... Michael lo aveva fatto abbastanza bene al posto suo. Avrebbe dovuto essere arrabbiato con il vampiro biondo e lui avrebbe dovuto chiedere scusa nello stesso istante, ma in questo momento tutto ciò che provava per Kane era una strana paura e, come un animale da preda, non gli piaceva quella sensazione. Kane sorrideva mentre guardava fuori dalla finestra. Aveva davvero bisogno di abbassare il volume nel sentire i pensieri degli altri. Così, giaguari e puma erano di nuovo insieme...gran bella cosa! Cosa volevano che facesse, la danza della gioia? Beh amen, non era in vena. “I vampiri senz’anima ci superano in numero di almeno dieci a uno. Se non ricordo male, Devon è sempre stato un combattente aggressivo. Forse dovremmo chiamarlo e farlo tornare per aiutarci.” Steven disse la sua. “Al ritmo in cui l’esercito di vampiri sta crescendo, diventerà presto una guerra persa. Se non mobilitiamo un nostro esercito, allora potremo anche fare i bagagli e sparire di corsa da Dodge.“ “Se le famiglie non si fossero evitate a vicenda per così tanto tempo, sapreste che Devon è occupato ad inseguire la sua riluttante compagna in mezzo mondo al momento.” Kat rispose a Steven, ma fissava Quinn mentre lo diceva. “Noto del sarcasmo.” sogghignò Steven. Il suo fratellone aveva rotto le scatole a Kat rapendola. Guardando di nuovo Quinn, si chiese perché suo fratello non aveva detto che Dean li aveva aiutati con i vampiri al club. Avere uno dei caduti dalla loro parte era motivo di vanto... non un segreto da nascondere. Aveva sentito dell’altro caduto che aveva aiutato a ritrovare la compagna di Devon e la sua amica, ma ora che se n’era andato con Devon e le due ragazze, Dean era il loro unico asso nella manica. “Appoggio l’idea di far tornare Devon a casa, nella speranza che il caduto... com’è che si chiamava?” “Kriss.” rispose Kat. “Se Kriss torna con Devon, allora avremo pareggiato le probabilità perché abbiamo già qui uno dei caduti disposto ad aiutarci.” concluse Steven. “E come pensi di farli tornare?” chiese Quinn guardando Warren. “Sai come reagiscono i maschi della nostra specie dopo aver trovato una compagna. Devon tornerà soltanto se sarà con la sua compagna.” “Io avrei un’altra idea... Diciamogli la verità." Kat ringhiò e incrociò lo sguardo di Quinn quando lui si girò a guardarla. Alzò un sopracciglio, poi sorrise soddisfatta quando lui distolse subito lo sguardo. Dentro di sé Quinn trasalì alla sua battuta, ma non disse nulla per ritorsione. Kane prese una sigaretta dall’astuccio e la accese. “Mi premetto di dire che la signorina qui ha ragione. Se volete che i cuccioli tornino, dovete attirarli.“ “Ma certo.” disse Michael cercando di alleggerire la tensione nella stanza. “Sistemerò una ciotola di latte fuori dalla porta sul retro e aspetterò con un retino per farfalle in mano.” Kane e Kat sorrisero entrambi immaginando Michael seduto al buio con un retino per farfalle in mano, in attesa che qualche gattino ignaro arrivasse e iniziasse a leccare la ciotola di latte. “Kriss deve tornare.” ammise Kat alla fine. “L’ho visto combattere ed è una bomba, davvero. Ma se lo conosco bene, non tornerà senza Tabby.” “Come si convince un caduto a lasciare la propria posizione per scegliere con chi stare in una guerra?” chiese Steven. “Non si può.” dichiarò Michael. “I caduti sono pochi e lontani tra loro. Gli unici due che abbia mai incontrato sono Dean e Kriss, e non vogliamo rompere le palle a nessuno dei due.“ Guardò Quinn. “C’è qualche possibilità che Dean possa chiedere a Kriss di interrompere la sua vacanza?” Altre domande arrivarono dal versante giaguaro, ma Kane sentiva brividi di freddo strisciare sulla sua pelle mentre li respingeva. Sapeva esattamente di chi stessero parlando. Se Kriss fosse tornato...allora Tabatha lo avrebbe seguito. Tutti tranne Michael trasalirono quando Kane improvvisamente si voltò e li affrontò. “La guerra è già iniziata, quindi quando voi avrete finito di baciarvi e fare pace, forse potrete partecipare alla caccia.” Spalancò la finestra e saltò fuori, noncurante di trovarsi al secondo piano. Il suo lungo soprabito nero sbatté dietro di lui come ali scure, prima di sparire dalla visuale. Quando Kane scomparve, Michael alzò gli occhi per l’uscita scenografica del suo amico e allungò la mano per chiudere la finestra. Tutti pensavano che Kane sarebbe atterrato al suolo ma lui lo sentiva sopra di loro, sul tetto. L’incontro era effettivamente andato meglio di quanto Michael avesse pensato. Michael si chiese se Kane si rendesse conto di cosa aveva fatto lui quando aveva affondato quell’eliotropio nella carne di Kane. Quando si morse il polso e lo fece gocciolare sulla ferita di Kane, lo aveva fatto per due buone ragioni. Una era per far guarire più velocemente la ferita, ma la seconda era puramente egoistica. Con il proprio sangue nelle vene di Kane, poteva seguire tutti i movimenti del suo amico. Lo faceva ancora incazzare che Kane fosse stato in città per un po’ e lui non lo sapeva. Non lo aveva nemmeno cercato, perché pensava che Kane fosse morto. Se avesse trovato Kane un po’ prima... forse avrebbe potuto fermare questo casino prima che gli sfuggisse dalle mani. Ma ora che aveva dato il proprio sangue a Kane, sarebbe stato meglio di un dispositivo di tracciamento. Se Kane avesse deciso di fuggire...non sarebbe andato lontano. “Non vedo perché Kane la prenda così male, visto che è stato lui a provocare l’invasione di vampiri, tanto per cominciare.” disse Nick appoggiato alla porta. Non gli importava che ci fosse di mezzo anche Michael, ma contare su Kane era una cattiva idea. L’uomo non sembrava molto stabile. “Tu sei solo incazzato perché Kane ha deciso di non essere il nemico.” disse Warren, anche se Kane non piaceva molto neanche a lui. Ma non avrebbe detto che Kane aveva anche incastrato la sorella facendola rapire da Quinn... non finché non avesse capito quanto fosse davvero sano di mente il vampiro risorto. Michael iniziò a sostenere Kane, ma c’erano troppi piedi da pestare e la colpevolezza bastava per tutti. Sapeva che Kane nascondeva ancora qualcosa e moriva dalla voglia di scoprirlo prima di mangiare vivo il suo amico. Avrebbe voluto che Kane si desse una mossa e si rendesse conto di non essere più da solo. D’altra parte, Michael sapeva che Kane aveva avuto un’esperienza di cui non avrebbe mai potuto comprenderne appieno l’orrore. Se si fosse trovato nella stessa situazione, Michael non era poi così sicuro che avrebbe mantenuto la sua stessa integrità mentale. Kane era stato tradito da uno dei suoi migliori amici e condannato ad un eterno esilio senza quasi nessuna speranza di fuga. Strinse gli occhi verso la finestra rendendosi conto di avere una domanda che aveva completamente dimenticato di porre. Com’era stato liberato Kane dalla tomba? ***** Kane camminava avanti e indietro sul tetto del Moon Dance, con le mani che si stringevano e si aprivano lungo i fianchi. Poteva ancora vedere lo sguardo sul volto di Kriss, quando lo aveva lanciato nel magazzino come spazzatura. Non poteva combattere i caduti... nessuno poteva sfidare il potere che uno di loro possedeva. Anche se avessero chiamato Kriss come rinforzo, e Tabatha sarebbe tornata con lui, Kane sapeva che Kriss non aveva alcuna intenzione di condividerla con lui. Non succedeva molto spesso, ma Kane avrebbe scommesso l’eliotropio sepolto nel proprio corpo che il caduto era innamorato di Tabatha. Se era vero, allora Kane non aveva alcuna possibilità di avvicinarsi alla sua anima gemella. Aveva mancato la sua occasione e gli faceva un male cane. Anche se non avesse avuto accanto un angelo caduto, ora Tabatha non avrebbe voluto avere niente a che fare con lui. Per quanto riguarda gli altri, non gli importava di piacere o meno ai mutanti. Non era affatto una gara di popolarità. “Forse è meglio che io non gli piaccia.” sussurrò mentre guardava la città dall’alto. Kane annuì con fermezza e infilò le mani in tasca. Sarebbe rimasto il tempo necessario per aiutare a liberare la città da quella marmaglia di vampiri che aveva involontariamente provocato. Ma una volta finito tutto, se ne sarebbe andato di nuovo per la sua strada. In questo modo, quando avrebbe deciso di andarsene, non ci sarebbe stato nessuno che si preoccupasse abbastanza da seguirlo. Quel pensiero gli dava sui nervi. ***** Trevor entrò nel vialetto di Envy e spense la macchina. Voleva davvero parlare con lei e vedere come stesse. Forse aveva avuto il tempo di pensare a ciò che le aveva detto... dopotutto, era la verità. Guardando l’oggetto sul sedile del passeggero, fece un sorrisetto prima di prenderlo. Aveva rovinato i jeans che aveva ‘preso in prestito’ da Chad in settimana, e adesso stava per restituirli. Era la sua buona azione quotidiana. In effetti, nessuno era mai stato mandato a quel paese per un po’ di senso dell’umorismo. Aprendo i jeans, vide la sporcizia e l’olio nero di motore sparso ovunque. Rise tra sé quando guardò di nuovo la sua opera sul cavallo dei pantaloni. Trevor fece un’eccezione speciale e si trasformò di nuovo in cane per strappare con piacere il cavallo. Hanna, la vecchia gatta della signora Tully, che aveva deciso di iniziare a vivere con lui, aveva effettivamente calpestato ed annusato i jeans prima di voltarsi, alzare la coda e schizzarli per sbarazzarsi dell’odore che il cane aveva lasciato su di loro. Trevor non credeva di aver mai riso così tanto in vita sua. “Perfetto.” sussurrò. Uscendo dalla macchina, si avvicinò alla porta d’ingresso e gettò i jeans tra i cespugli, quasi ridendo di nuovo quando scivolarono dal fogliame e finirono su un nido di formiche giganti. Non aveva prezzo. Suonando il campanello, infilò le mani in tasca e aspettò che la porta si aprisse. Quando finalmente si aprì, Trevor sfoderò la sua migliore espressione di castigo. “Ehi.” disse piano. Chad sospirò e si appoggiò allo stipite della porta “Salute a te, straniero.” “Ascolta, so di aver fatto un casino e volevo parlare con Envy... o almeno provarci, se mi prometti che terrai il taser lontano da lei.” spiegò Trevor con un lieve sorriso. “Lo farei, ma Envy non è qui.” rispose Chad mentre si scostava dallo stipite della porta e si alzò in tutta la sua altezza. Jason aveva menzionato il nome di Trevor nella stessa frase insieme alla parola ‘stalker’ e sperava che Jason si sbagliasse. “Ha deciso di prendersi una pausa e andare in giro con Tabatha e Kriss. Non so quando tornerà.” Trevor inspirò profondamente e annuì quando si accorse che l’odore di Envy non era recente in casa. Almeno Chad non mentiva dicendo che non era lì. “Ho bisogno che tu le dica alcune cose, allora.” “Del tipo?" chiese Chad, sembrando molto serio. “Deve stare lontana da Devon Santos. Porta solo guai e finirà per farle del male.“ Fu evasivo, sperando di trascinare Chad dalla sua parte facendo leva sul suo istinto di protezione fraterna. Chad si accigliò per l’avvertimento di Trevor e incrociò le braccia sul petto nudo. “Un po’ come te?” L’atteggiamento compiaciuto di Trevor subì un crollo. “Ehi, quello che ho fatto faceva parte del mio lavoro. Non intendevo fare del male ad Envy svolgendo il mio lavoro. Ecco perché non le ho mai detto che lavoro faccio.”

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