VI. Erano passati cinque giorni d'angoscia e d'ansietà mortale per gli abitanti della casetta del fiaccheraio, poiché, malgrado le cure del medico, la contessa non aveva dato segno di miglioramento. Ma la mattina del sesto giorno, il volto impassibile del dottor Moro si era animato. Dopo aver visitata l'ammalata, che pareva dormisse placidamente, dopo aver appoggiato l'orecchio sul petto di lei, si era alzato all'improvviso, e con voce alquanto commossa: — La signora è salva, — disse — è guarita. — Alfonso, nell'impeto della gioia, si slanciò al collo del medico: Ines gli prese una mano e la portò con effusione alle sue labbra. — Ah! lo dobbiamo a voi, dottore.... grazie.... grazie! — Il dottor Moro si svincolò pian piano da Alfonso, e ritrasse con un tremito la mano dalla mano

